Territorio
L’importanza dell’acqua e dell’Acquedotto pugliese, con particolare riguardo a Giuseppe Pavoncelli
E’ molto importante che voi, giovani guidati sapientemente, siate presenti, direi vigili.....
Cerignola - mercoledì 22 marzo 2017
15.52 Comunicato Stampa
Desidero, prima di ogni cosa, esprimere il mio vivo apprezzamento, personale e quale Presidente dell'Associazione "Fondazione Giuseppe Pavoncelli", per l'iniziativa culturale dell'Istituto Agrario "Pavoncelli" nel suo complesso, dal dirigente Mirra agli insegnanti e – non ultima – la scolaresca, oggi convenuti per riflettere, approfondire la conoscenza e condividere la propria attenzione sull'acqua in occasione della Giornata mondiale, istituita dall'ONU nel 1992 a seguito delle direttive sulla salvaguardia del pianeta, adottate dalla Conferenza internazionale di Rio.
E' molto importante che voi, giovani guidati sapientemente, siate presenti, direi vigili, e partecipiate per migliorare e qualificare la vs. comprensione storica del fenomeno sitibonda Apulia, della siccità di cui si lamentavano ed inveivano contro la malasorte i vostri antenati, allorchè un cerignolano dal nome Giuseppe Pavoncelli, geniale ed appassionato ai problemi secolari delle nostre terre (analfabetismo, carenze abitative, istruttive e di servizi sociali, agricoltura condotta allo stato rudimentale e in condizioni retrograde) fu illuminato dall'idea di creare un acquedotto che da opera ingegneristica faraonica, più esteso d'Europa, sarebbe assurto a viatico per lo sviluppo economico ed il progresso sociale.
L'acquedotto pugliese testimonia, quasi fosse un museo da oltre un secolo, a beneficio di una regione, la nostra, che è feconda, dinamica e volitiva; conferma ogni giorno, in modo tangibile, che l'acqua è vitale per le famiglie, le attività agricole che non costituiscono più, a livello nazionale, il "settore primario" restando, però, il culmine nella produzione del PIL pugliese, anche grazie allo sviluppo dell'agroalimentare. La maestosità dell'Acquedotto ci riconduce, inevitabilmente, al dibattito politico in atto da alcuni anni sul (maldestro tentativo di) riforma della gestione dell'acqua, come prima public utility, da pubblica a privata. E del resto la figura umana dell'on. Pavoncelli, sempre rispettoso dei bisogni essenziali dei propri dipendenti, funge da mentore dei diritti e doveri civici, tra cui è giusto e necessario porre quello del corretto uso dell'acqua attraverso una cultura della conservazione, fondata sulla inaccettabilità degli sprechi, siano essi domestici, industriali o agricoli, ossia della gravità dell'inquinamento e della contaminazione del territorio e delle acque, interne e reflue.
Cari studenti, l'altra faccia della medaglia di questo discorso è, ora, l'informazione che – come il seminario odierno – va curata costantemente, con ogni mezzo di comunicazione, scritto, parlato e multimediale, della quale voi siete i protagonisti; come una sorta di antenne, la ricevete e siete chiamati a diffonderla tramite i vs. familiari, amici e conoscenti. Parlerete liberamente del dramma mondiale, assurdo, per cui tuttora muoiono almeno otto milioni di persone ogni anno o di quanto l'importanza del tema dell'acqua venga ancora molto sottovalutata, sia dalla classe dirigente, nazionale e regionale, sia dagli ambientalisti stessi che professano la difesa e la cd. sostenibilità ecologica, ma non si sono mai occupati della tutela delle acque interne e degli acquedotti.
Occorre, dunque, ispirarsi al saggio insegnamento di Papa Francesco nell'Enciclica Laudato sì, ispirata a San Francesco d'Assisi (primo promotore della bellezza e purezza della natura), facendo così un bel salto di qualità da una astratta sensibilità per l'ambiente ad un concreto amore e rispetto dell'acqua, elemento cruciale nella conservazione della Casa comune, contro la quale si scagliano, ogni giorno, indecifrabili nemici, occulti e irresponsabili.
Una volta educati consapevolmente, potrete collaborare ad uscire dalla crisi ambientale che danneggia alcune aree del Mezzogiorno ed in special modo idrica nelle isole d'Italia, auspicando un programma di interventi pubblici, volto ad una migliore difesa del suolo e manutenzione dell'acquedotto e degli invasi, piuttosto che opere grandiose come il Ponte sullo Stretto.
Che l'acqua sia fonte di benessere fisico è dimostrato, persino, dalla maggiore rilevanza che stanno assumendo le spa, salus per aquam, cure termali e centri benessere che risalgono alle antiche terme romane.
Concludo con un richiamo di respiro letterario a Francesco Petrarca, nel Canzoniere: Chiare, fresche et dolci acque…
Ed a Giuseppe Pavoncelli, in veste di scrittore che agognava la nascita dell'acquedotto: …tempo verrà che il viandante per la vasta pianura pugliese potrà trovare fonte a cui ristorare sue forze… cantando con rauca voce sue lodi a Cerere.. e saziare sua sete con limpida acqua..
Roma, 22 marzo '17 – Giornata mondiale dell'Acqua – Cerignola, I. I.S.S. " Giuseppe Pavoncelli"
IL PRESIDENTE
Dott. Michele MARINO
E' molto importante che voi, giovani guidati sapientemente, siate presenti, direi vigili, e partecipiate per migliorare e qualificare la vs. comprensione storica del fenomeno sitibonda Apulia, della siccità di cui si lamentavano ed inveivano contro la malasorte i vostri antenati, allorchè un cerignolano dal nome Giuseppe Pavoncelli, geniale ed appassionato ai problemi secolari delle nostre terre (analfabetismo, carenze abitative, istruttive e di servizi sociali, agricoltura condotta allo stato rudimentale e in condizioni retrograde) fu illuminato dall'idea di creare un acquedotto che da opera ingegneristica faraonica, più esteso d'Europa, sarebbe assurto a viatico per lo sviluppo economico ed il progresso sociale.
L'acquedotto pugliese testimonia, quasi fosse un museo da oltre un secolo, a beneficio di una regione, la nostra, che è feconda, dinamica e volitiva; conferma ogni giorno, in modo tangibile, che l'acqua è vitale per le famiglie, le attività agricole che non costituiscono più, a livello nazionale, il "settore primario" restando, però, il culmine nella produzione del PIL pugliese, anche grazie allo sviluppo dell'agroalimentare. La maestosità dell'Acquedotto ci riconduce, inevitabilmente, al dibattito politico in atto da alcuni anni sul (maldestro tentativo di) riforma della gestione dell'acqua, come prima public utility, da pubblica a privata. E del resto la figura umana dell'on. Pavoncelli, sempre rispettoso dei bisogni essenziali dei propri dipendenti, funge da mentore dei diritti e doveri civici, tra cui è giusto e necessario porre quello del corretto uso dell'acqua attraverso una cultura della conservazione, fondata sulla inaccettabilità degli sprechi, siano essi domestici, industriali o agricoli, ossia della gravità dell'inquinamento e della contaminazione del territorio e delle acque, interne e reflue.
Cari studenti, l'altra faccia della medaglia di questo discorso è, ora, l'informazione che – come il seminario odierno – va curata costantemente, con ogni mezzo di comunicazione, scritto, parlato e multimediale, della quale voi siete i protagonisti; come una sorta di antenne, la ricevete e siete chiamati a diffonderla tramite i vs. familiari, amici e conoscenti. Parlerete liberamente del dramma mondiale, assurdo, per cui tuttora muoiono almeno otto milioni di persone ogni anno o di quanto l'importanza del tema dell'acqua venga ancora molto sottovalutata, sia dalla classe dirigente, nazionale e regionale, sia dagli ambientalisti stessi che professano la difesa e la cd. sostenibilità ecologica, ma non si sono mai occupati della tutela delle acque interne e degli acquedotti.
Occorre, dunque, ispirarsi al saggio insegnamento di Papa Francesco nell'Enciclica Laudato sì, ispirata a San Francesco d'Assisi (primo promotore della bellezza e purezza della natura), facendo così un bel salto di qualità da una astratta sensibilità per l'ambiente ad un concreto amore e rispetto dell'acqua, elemento cruciale nella conservazione della Casa comune, contro la quale si scagliano, ogni giorno, indecifrabili nemici, occulti e irresponsabili.
Una volta educati consapevolmente, potrete collaborare ad uscire dalla crisi ambientale che danneggia alcune aree del Mezzogiorno ed in special modo idrica nelle isole d'Italia, auspicando un programma di interventi pubblici, volto ad una migliore difesa del suolo e manutenzione dell'acquedotto e degli invasi, piuttosto che opere grandiose come il Ponte sullo Stretto.
Che l'acqua sia fonte di benessere fisico è dimostrato, persino, dalla maggiore rilevanza che stanno assumendo le spa, salus per aquam, cure termali e centri benessere che risalgono alle antiche terme romane.
Concludo con un richiamo di respiro letterario a Francesco Petrarca, nel Canzoniere: Chiare, fresche et dolci acque…
Ed a Giuseppe Pavoncelli, in veste di scrittore che agognava la nascita dell'acquedotto: …tempo verrà che il viandante per la vasta pianura pugliese potrà trovare fonte a cui ristorare sue forze… cantando con rauca voce sue lodi a Cerere.. e saziare sua sete con limpida acqua..
Roma, 22 marzo '17 – Giornata mondiale dell'Acqua – Cerignola, I. I.S.S. " Giuseppe Pavoncelli"
IL PRESIDENTE
Dott. Michele MARINO