Attualità
L’Immacolata a Cerignola: il freddo, il braciere e le pettole fritte
Attorno al braciere, in rame e di forma concentrica, in passato si riunivano le famiglie
Cerignola - venerdì 8 dicembre 2023
A Cerignola tante persone conservano ancora oggi in casa un antico braciere. Si tratta di uno strumento, realizzato in ferro o in rame, utilizzato per portare calore negli ambienti domestici. Il braciere veniva alimentato dal carbone, che si posizionava all'interno, ed era corredato da utensili di ferro che servivano ad attizzare il fuoco per evitare che si spegnesse.
Pur avendo rappresentato, in passato, uno strumento indispensabile nelle case, oggi per la maggior parte dei cerignolani è un cimelio da conservare in ricordo di quei tempi in cui non esistevano ancora i moderni metodi di riscaldamento.
Il braciere è conservato nei musei cittadini, proprio per conservarne memoria storica. Chi vuole ammirarne più di uno può recarsi presso il Museo Etnografico Cerignolano, diretto dal Prof. Matteo Stuppiello (Via G. Di Vittorio 70).
Ma la funzione di questo accessorio non era soltanto utilitaristica: attorno al braciere, di forma concentrica, posizionato solitamente al centro della camera, alla sera si riuniva la famiglia per parlare e ingannare il tempo, visto che non esistevano altri tipi di distrazione.
Stando ai racconti di chi ha vissuto nei tempi in cui il braciere era un oggetto usuale, i più anziani erano considerati i "custodi del fuoco", ed erano gli unici che potevano sventolare il ventaglio di cartone nel caso in cui il fuoco stentasse ad appiccarsi.
I bambini, soprattutto se piccoli, venivano tenuti lontani dalla brace ardente, ma erano invece l'anima delle riunioni familiari, con le loro curiosità e la voglia di ascoltare le storie e le leggende da parte degli adulti.
Avvolti dal tepore proveniente dal braciere, i grandi spesso si cimentavano in partite di carte, oppure si lasciavano andare ad innocenti pettegolezzi, mentre i bambini giocavano all'Oca o con altri giocattoli di fortuna.
Per profumare l'ambiente domestico che restava spesso impregnato dall'odore del carbone, si usava posizionare bucce di limoni o mandarini sulla cenere.
I racconti intorno al braciere proseguivano sino a tarda sera, quando i piccoli si addormentavano con la testa sul grembo delle mamme o della nonna.
La sera dell'Immacolata, l'8 Dicembre, si friggevano le pettole vuote, secondo la ricetta originale seguita a Taranto e nella zona del Salento.
La cucina sapeva di frittura e di buono, e con il Natale ormai alle porte bastava davvero poco per sentirsi in pace.
Pur avendo rappresentato, in passato, uno strumento indispensabile nelle case, oggi per la maggior parte dei cerignolani è un cimelio da conservare in ricordo di quei tempi in cui non esistevano ancora i moderni metodi di riscaldamento.
Il braciere è conservato nei musei cittadini, proprio per conservarne memoria storica. Chi vuole ammirarne più di uno può recarsi presso il Museo Etnografico Cerignolano, diretto dal Prof. Matteo Stuppiello (Via G. Di Vittorio 70).
Ma la funzione di questo accessorio non era soltanto utilitaristica: attorno al braciere, di forma concentrica, posizionato solitamente al centro della camera, alla sera si riuniva la famiglia per parlare e ingannare il tempo, visto che non esistevano altri tipi di distrazione.
Stando ai racconti di chi ha vissuto nei tempi in cui il braciere era un oggetto usuale, i più anziani erano considerati i "custodi del fuoco", ed erano gli unici che potevano sventolare il ventaglio di cartone nel caso in cui il fuoco stentasse ad appiccarsi.
I bambini, soprattutto se piccoli, venivano tenuti lontani dalla brace ardente, ma erano invece l'anima delle riunioni familiari, con le loro curiosità e la voglia di ascoltare le storie e le leggende da parte degli adulti.
Avvolti dal tepore proveniente dal braciere, i grandi spesso si cimentavano in partite di carte, oppure si lasciavano andare ad innocenti pettegolezzi, mentre i bambini giocavano all'Oca o con altri giocattoli di fortuna.
Per profumare l'ambiente domestico che restava spesso impregnato dall'odore del carbone, si usava posizionare bucce di limoni o mandarini sulla cenere.
I racconti intorno al braciere proseguivano sino a tarda sera, quando i piccoli si addormentavano con la testa sul grembo delle mamme o della nonna.
La sera dell'Immacolata, l'8 Dicembre, si friggevano le pettole vuote, secondo la ricetta originale seguita a Taranto e nella zona del Salento.
La cucina sapeva di frittura e di buono, e con il Natale ormai alle porte bastava davvero poco per sentirsi in pace.