L’ennesimo gatto investito, la rabbia del volontario Antonio Sciscio: “I vigili urbani sono tenuti ad intervenire”

E' estate, e in questi mesi più che nel resto dell'anno si verificano incidenti in cui sono coinvolti gatti e cani randagi che, ahimè, spesso restano sull'asfalto in agonia senza che ne nessuno presti loro soccorso. Succede anche nelle strade cittadine di Cerignola, soprattutto nelle vie periferiche, dove le auto sfrecciano a velocità inaudita noncuranti del rischio di poter investire qualcuno (che siano uomini oppure animali).

Sabato scorso l'ennesimo investimento di un gattino a Cerignola. Antonio Sciscio, un cittadino da sempre vicino agli animali, nonché candidato nelle file del Partito Animalista alle scorse elezioni, è subito accorso appena chiamato da un altro volontario, Dario Berteramo. Sul posto poi è arrivato anche Gianluca Caione, che ha verificato quanto le condizioni del gattino fossero gravissime.

E' chiaro che, ancora una volta, il pirata della strada non si è girato neppure a guardare ciò che era successo, ha proseguito la sua folle corsa dopo aver letteralmente asfaltato un animale innocente.

"A questo punto il protocollo d'intervento stabilisce che i Vigili urbani devono intervenire per togliere l'animale dalla strada e portarlo al veterinario ASL disponibile. Noi abbiamo cominciato a chiamare il Comando della Polizia Municipale verso le ore 19, ma ci rispondevano che le macchine erano impegnate in un altro servizio. Dopo mezz'ora, però, il vigile urbano che ha risposto alla chiamata ci ha stroncato al telefono senza neppure lasciarci parlare. Naturalmente, l'agente in questione non ha la minima idea di cosa sia la sensibilità verso gli animali, e a questo punto anche l'educazione.

Constatata la difficoltà di reperire un veterinario su Cerignola, siamo andati al Comando dei Vigili urbani con il povero gattino recuperato al centro della strada in un cartone, e mentre discutevamo su dove portarlo per salvargli la vita, ci siamo messi in macchina per raggiungere il primo veterinario resosi disponibile (reperito su Foggia).

Durante il tragitto ci siamo accorti che il gattino era morto, con gli occhi spalancati. Ho voluto raccontare l'ennesimo episodio di discriminazione riguardante i gatti, e mettere in evidenza un sistema che non funziona, perchè invece di aiutare un animale che sta morendo insiste a litigare sulle competenze.

Esiste un protocollo specifico, discusso poco tempo fa con assessori e organi competenti, che a quanto pare viene snobbato da chi dovrebbe eseguirlo (mi riferisco al vigile urbano che non ha eseguito l'intervento, anche se da noi sollecitato più volte).

Siamo comunque intenzionati ad andare in fondo a questa vicenda, se esiste una giustizia, qualcuno deve pur pagare".

Il racconto di Antonio Sciscio è toccante, scuote le coscienze. Il protagonista di questa storia è un povero gattino "volato giù dal ponte" troppo presto, ma ciò su cui occorre riflettere è l'insensibilità diffusa nei confronti degli animali, che non hanno la possibilità di difendersi, e che anzi non vengono tutelati da chi avrebbe la responsabilità e il dovere professionale di farlo.