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Vita di città

L'allarme di CittadinanzAttiva: "Che ne sarà dell'ospedale Tatarella?"

In un comunicato si evidenziano i tanti problemi del nosocomio cerignolano

"Sono ormai due anni che come Tribunale per i Diritti del Malato di CittadinanzAttiva, siamo impegnati all' interno dell'ospedale G. Tatarella di Cerignola, e in molte occasioni abbiamo assistito a situazioni che è facile definire fuori dalla norma. Tantissimi sono i problemi che si presentano ogni giorno nel Presidio Ospedaliero della nostra città, ed è nostro compito anche presentare il punto di vista del cittadino che, come volontario, presta servizio all' interno del nosocomio per diversi giorni a settimana, cercando di attenuare i disagi di utenti in difficoltà che al nostro ufficio si rivolgono, ed evidenziando presso il dirigente e primari le criticità, il tutto sempre con l'intento di dare ai cittadini un migliore servizio".
Esordisce così il comunicato stampa a firma di Domenico Dagnelli, responsabile territoriale di CittadinanzAttiva, che prosegue poi nell'analisi dei principali disservizi del nosocomio di Cerignola.

"Cominciamo dal Pronto Soccorso, trincea avanzata dell'ospedale, dove giornalmente sono trattate decine d'interventi di qualsiasi natura, ma, di questi, il 60-70% sono codici VERDI e potrebbero essere trattati tranquillamente dai medici di base o presso la guardia medica, e invece affollano le sale d'attesa del P.S. . Abbiamo constatato la gran mole di lavoro che svolgono giornalmente, medici e infermieri , nonostante che come personale di P.S. sia sottodimensionato per la realtà del territorio, questo lo si può evincere in qualsiasi momento dal sito del portale della sanità regionale. Qui, è cosa risaputa, spesso gli operatori sono minacciati da persone che restano in attesa ore e ore, per avere le cure del caso. Spesso come T.D.M. siamo intervenuti per calmare gli esagitati, cercando di far comprendere che la colpa non è del personale ma del sistema, che purtroppo non accenna a migliorare. Non va meglio ai degenti in osservazione breve nelle astanterie del Pronto Soccorso: a volte aspettano molto tempo prima che qualcuno tolga loro la flebo già ultimata, ce ne sono di costretti ad attendere una consulenza che non arriva mai o che rimangano ad aspettare per ore risposte di esami che non si sa quando arriveranno. Più di una volta i risultati di esami di sangue, radiografie, tac o risonanze sono andati smarriti. Ci appare tanta la confusione in quest' avamposto ospedaliero. A volte sono gli stessi parenti che accompagnano i pazienti nei reparti, per consulenze o per esami radiologici richiesti al P. S.. La mancanza di personale si ripercuote purtroppo anche sull'efficienza del TRIAGE, che tanto doveva risolvere, ma che spesso rimane chiuso".
La dura presa di posizione riguarda anche il reparto di fibrosi cistica ("Certo è un fiore all'occhiello dell'ospedale, tanto decantato perché unica realtà nel sud, ma ha liste d'attesa lunghissime, perché anche qui la necessità di più personale non permette di soddisfare le tante richieste".) e la situazione delle sale operatorie, dove " alcuni pazienti aspettano mesi e mesi per un intervento a causa della mancanza di anestesisti e se capita un'urgenza, anche quando un intervento è programmato, succede che quest'ultimo viene rimandato per giorni, arrecando stress e sofferenze ulteriori ai pazienti già provati dalla malattia".
Spazio poi a radiologia, dove "i nuovi impianti alcune volte sono fermi. Il personale lavora instancabilmente: primario, medici, tecnici e coordinatori fanno quello che possono e a volte anche di più, ma le liste di attesa sono sempre lunghe. E' anche vero che i medici di base prescrivono tantissimi esami che a detta degli stessi operatori di radiologia sono spesso inutili" e medicina-chirurgia e ortopedia, dove "sempre la scarsità del personale fa sì che gli operatori siano sottoposti a turni massacranti, che si traducono nella difficoltà di svolgere serenamente il proprio lavoro, a causa di alti livelli di stress, con la conseguenza di rendere, a volte, i dipendenti esasperati e ogni tanto anche sgarbati nei confronti dei pazienti."
Infine si parla anche del "reparto di senologia, che non riesce a soddisfare le richieste degli utenti del territorio. Oggi si parla tanto di prevenzione, ma la lista d'attesa per mammografie e visite senologiche è lunghissima, tanto che per buona parte dell'anno rimane bloccata e non è possibile per le donne prenotare, quindi sono costrette ad andare in altre strutture lontane o da privati a pagamento o addirittura rinunciare. Altro che prevenzione!"
Quindi ecco le domande che CittadinanzAttiva si pone:
- Perché una struttura invidiabile come il P.O. di Cerignola è stata abbandonata a se stessa?
- Come mai all'atto dell'inaugurazione dell'ospedale, non si è pensato ad assumere una quantità di personale idoneo a far funzionare per bene il P.O. ?
- Alcuni reparti ospedalieri nella provincia di Foggia sono stati chiusi, come mai il personale è rimasto lì e non è stato spostato in altre strutture che necessitano come la nostra?
- Nel nostro ospedale c'è mancanza di medici-infermieri e, nonostante tutto, si continua a trasferire personale del P.O. G. Tatarella in altre sedi senza sostituirli.

"E mentre attendiamo risposte da parte di chi ne ha competenza, non possiamo non denunciare, come ultima chicca, l'incapacità di tutelare macchinari e strutture, oggetto di ripetuti episodi di furti da parte di delinquenti senza scrupoli che continuano a rubare attrezzature e computer, creando disguidi ai pazienti sofferenti che hanno necessità di accedere a esami e cure."
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