Territorio
Istat: "Meno aziende agricole, ma più grandi"
I dati dell'Istat per il 2013: diminuiscono numero di imprese e superfici, ma cresce la dimensione aziendale. Bene bio e multifunzionalità. In flessione il settore zootecnico
Italia - mercoledì 2 settembre 2015
15.46
Nel 2013 il numero delle aziende agricole diminuisce del 9,2% rispetto a quanto rilevato dal Censimento dell'agricoltura del 2010.
Anche la superficie complessiva delle aziende agricole diminuisce, seppure in misura minore rispetto al loro numero: la superficie agricola utilizzata diminuisce del 3,3% e la superficie agricola totale del 2,4%). Aumenta pertanto la dimensione media aziendale,da 7,9 a 8,4 ettari.
La diminuzione della superficie agricola utilizzata è più ampia nel Nord-ovest (-5,7%) e al Centro (-6,3%), più contenuta nel Nord-est (-1,7%), nel Sud (-3,0%) e nelle Isole (-0,9%).
Rispetto al 2010, tra le coltivazioni praticate le flessioni più consistenti delle superfici si riscontrano nelle ortive (-15,2%), nel frumento duro (-12,8%) e nei fruttiferi (-8,4%).
Il settore zootecnico è in flessione per i suini (-7,8% il numero di capi) e i bovini (-4,5%), mentre gli allevamenti avicoli e ovicaprini risultano sostanzialmente stabili (rispettivamente -1,5% e +0,5% capi).
Anche l'utilizzo di lavoro (in termini di numero di addetti) risulta in flessione (-8,1%). Ciò è da ricondurre al calo di manodopera familiare (-13,0%), a seguito della cessazione di molte aziende di piccola dimensione.
Rispetto al 2010, le giornate di lavoro complessivamente prestate in azienda risultano pressoché stabili (+0,8%), grazie al sensibile aumento della manodopera non familiare (+14,3%).
Cresce fortemente il numero di aziende agricole multifunzionali, che svolgono attività connesse all'agricoltura (+48,4%). Tale dinamica è dovuta principalmente alle aziende che producono energia rinnovabile (21 mila), che in soli tre anni aumentano di circa sei volte, e a quelle che trasformano i loro prodotti (42 mila), che quasi raddoppiano (+97,8%).
Un numero sempre maggiore di aziende ricorre a produzioni con metodo biologico, sia per le coltivazioni sia per gli allevamenti (+4,7% nel complesso rispetto al 2010); nel triennio di riferimento, la superficie biologica investita passa dal 6,1% al 7,7% del totale della superficie agricola utilizzata.
Anche la superficie complessiva delle aziende agricole diminuisce, seppure in misura minore rispetto al loro numero: la superficie agricola utilizzata diminuisce del 3,3% e la superficie agricola totale del 2,4%). Aumenta pertanto la dimensione media aziendale,da 7,9 a 8,4 ettari.
La diminuzione della superficie agricola utilizzata è più ampia nel Nord-ovest (-5,7%) e al Centro (-6,3%), più contenuta nel Nord-est (-1,7%), nel Sud (-3,0%) e nelle Isole (-0,9%).
Rispetto al 2010, tra le coltivazioni praticate le flessioni più consistenti delle superfici si riscontrano nelle ortive (-15,2%), nel frumento duro (-12,8%) e nei fruttiferi (-8,4%).
Il settore zootecnico è in flessione per i suini (-7,8% il numero di capi) e i bovini (-4,5%), mentre gli allevamenti avicoli e ovicaprini risultano sostanzialmente stabili (rispettivamente -1,5% e +0,5% capi).
Anche l'utilizzo di lavoro (in termini di numero di addetti) risulta in flessione (-8,1%). Ciò è da ricondurre al calo di manodopera familiare (-13,0%), a seguito della cessazione di molte aziende di piccola dimensione.
Rispetto al 2010, le giornate di lavoro complessivamente prestate in azienda risultano pressoché stabili (+0,8%), grazie al sensibile aumento della manodopera non familiare (+14,3%).
Cresce fortemente il numero di aziende agricole multifunzionali, che svolgono attività connesse all'agricoltura (+48,4%). Tale dinamica è dovuta principalmente alle aziende che producono energia rinnovabile (21 mila), che in soli tre anni aumentano di circa sei volte, e a quelle che trasformano i loro prodotti (42 mila), che quasi raddoppiano (+97,8%).
Un numero sempre maggiore di aziende ricorre a produzioni con metodo biologico, sia per le coltivazioni sia per gli allevamenti (+4,7% nel complesso rispetto al 2010); nel triennio di riferimento, la superficie biologica investita passa dal 6,1% al 7,7% del totale della superficie agricola utilizzata.