Ismail Achik: il “Folletto Magico” dell’Audace Cerignola
A tu per tu con il giovane attaccante di origini marocchine
Cerignola - venerdì 18 novembre 2022
È il 2000, a Cutro, paese nella provincia di Crotone, arriva con la sua famiglia il piccolissimo Ismail, nato a Casablanca (Marocco ) il 30 luglio dello stesso anno.
Comincia così l'avventura in Italia di Ismail Achik, il "Folletto" imprendibile del Cerignola dal talento innato che cresce, e appena sedicenne mette subito in mostra le sue doti calcistiche. Ha un sogno dentro, come tanti ragazzi: quello di diventare un giorno un calciatore professionista.
La Polisportiva del paese lo accoglie e gli dà la possibilità di cominciare a giocare a calcio. Le sue spiccate qualità tecniche e caratteriali non lasciano dubbi, e nel 2018 lo acquista il Rende, facendolo esordire in serie C. Saranno tre le presenze nella squadra Calabrese.
Nella stagione 2019 l'inserimento obbligatorio di giocatori under nelle formazioni di serie D spinge Achik e il Rende a cercare una soluzione per velocizzare la crescita e valorizzare le sue potenzialità. L'opportunità di giocare più frequentemente arriva da Castrovillari, dove passa in prestito e gioca 10 partite.
Il rientro al Rende per fine prestito nel 2020 è nuovamente di passaggio, dopo una presenza in campionato viene girato al Roccella in serie D, disputando sette partite e segnando un gol.
La stagione 2020/21 è l'anno dell'arrivo a Cerignola. La squadra ridisegnata dal D.S. Elio Di Toro in serie D ha bisogno di un giocatore dalla caratteristica "frizzante" e lo trova con le "bollicine". La grande intuizione ha il suo effetto, Achik gioca una stagione "effervescente", abbaglia tutti con qualità tecniche ad alta velocità, l'estro e il numero ad effetto lo rendono a tratti magico nelle giocate, diventa specialista dei calci piazzati e regala perle su perle. Fantastica la punizione calciata ad Altamura, dove lascia il segno e dá il segnale che si parlerà spesso di lui. Saranno ben 29 le presenze e sei le reti realizzate.
Si arriva così alla stagione 2021/22, l'anno della promozione del Cerignola in serie C. Achik viene riconfermato, e sarà il grande protagonista della scalata vincente della squadra. Decisivo in tante circostanze, soprattutto nella partita spartiacque di Gravina, dove il Cerignola distante otto punti dalla vetta e con numerose squadre davanti in classifica, deve giocare una gara senza appello per rientrare in corsa. Il gol fulmine, a metà ripresa, di Achik, colpisce dopo una galoppata solitaria di sessanta metri con un diagonale vincente che riaccende le speranze dell' Audace Cerignola.
Da quel momento non si fermerà più, fino a vincere con largo anticipo il campionato. Memorabile anche il gol al 90° in casa contro il San Giorgio, in quell'occasione emergono definitivamente tutte le qualità e le potenzialità di un talento che non va disperso. A fine stagione saranno 33 le presenze e 6 le reti, numerosi anche gli assist.
Achik per caratteristiche è un giocatore dal fisico brevilineo, velocissimo, tecnico, geniale e dal dribbling secco, ha forza nelle gambe e questo gli consente di avere uno scatto bruciante e l'allungo sprint, il tiro al fulmicotone preciso completa il quadro tecnico di un giocatore dal talento indiscusso. Si guadagna sul campo la riconferma e il Cerignola punta forte su di lui anche in serie C. Esterno d'attacco e all'occorrenza seconda punta ma può giocare anche trequartista.
Nella stagione in corso si è già messo in luce segnando due reti, a volte dà l'impressione di essere un giocatore dotato di "genio e sregolatezza". Infatti domenica scorsa contro il Picerno ne ha dato la dimostrazione con un gol capolavoro. L'opinione dovrebbe pendere più verso il suo genio, senza trascurare ovviamente, alcuni aspetti da migliorare, soprattutto nella scelta finale delle giocate.
Partiamo dall'inizio: raccontaci il tuo arrivo in Italia dal Marocco.
«Sono arrivato in Italia insieme ai miei genitori, ad un mese di vita (sono figlio unico). A Cutro ho cominciato ad andare a scuola, a frequentare la scuola calcio. Ho intrapreso il percorso nella Polisportiva del paese, sino ad arrivare alla partecipazione ad un torneo in Trentino, insieme ad altri 25 calciatori migliori della Calabria: avevo 15 anni. Grazie a quell'esperienza (siamo arrivati in semifinale), sono stato notato e ho ricevuto la chiamata da parte di un procuratore di Cosenza. Dopo un mese ho fatto un provino sia con il Cosenza che con il Rende. Ho scelto quest'ultimo, e quello è stato il mio esordio nella prima squadra in serie C. In tutto ciò che ho fatto mio padre è il mio più accanito sostenitore, mi ha sempre seguito fin quando ha potuto, lavoro permettendo (è venditore ambulante).
Devo ringraziare lui che ha sempre creduto in me e nelle mie possibilità. In seguito ho trovato sulla mia strada altre persone che hanno creduto in me, e in questo-lo ammetto-mi ritengo fortunato. Molte persone mi dicono che probabilmente se avessi cominciato il mio percorso in una città del Nord Italia a quest'ora sarei arrivato più lontano. Ma a me sta bene così, ho ancora tante cose su cui lavorare e voglio migliorare ancora per dare il massimo di me stesso».
Pensi di essere un giocatore istintivo?
«Assolutamente sì. Al di là delle indicazioni tecniche del Mister, mi piace entrare in campo e agire in base alla partita, seguendo il mio istinto e la fantasia del momento».
17 ottobre 2021 / 24 Aprile 2022 / 8 ottobre 2022. Ti dicono qualcosa queste tre date?
«Il 17 Ottobre 2021 ho segnato il gol nella partita contro il Gravina. In quella circostanza ho capito che il mio apporto era determinante: dovevamo reagire per non perdere il campionato e fare una brutta figura. Così ho dato in campo tutto me stesso, nonostante le circostanze poco favorevoli.
Il 24 Aprile 2022 è stato il giorno della partita contro il Bitonto che ha segnato il passaggio dell'Audace Cerignola in serie C. Purtroppo non ero in campo, perché avevo subito una squalifica e perché non ero nelle condizioni fisiche ottimali (stavo seguendo il Ramadan, che per noi musulmani è un periodo di digiuno e preghiera). Non ho potuto partecipare alla vittoria con i miei compagni durante la partita, ma l'ho fatto dopo, scatenandomi come faccio spesso quando gioisco per un risultato ottenuto.
Il primo gol tra professionisti, l'8 ottobre scorso: quello ovviamente non si dimentica mai».
Questo è il terzo anno con la maglia giallo azzurra: come ti trovi qui a Cerignola?
«Il direttore sportivo Elio Di Toro mi ha portato qui a Cerignola, se non fosse stato per lui non avrei avuto questa opportunità. Per questo lo ringrazio. Nel periodo del Covid, quando si è fermato tutto, non sapevo dove andare e quale strada intraprendere, e quindi sono stato contento di aver intercettato la società dell'Audace, che ha investito su di me e su altri under altrettanto forti e motivati. Con i miei compagni sto benissimo, siamo molto affiatati, viviamo insieme e in campo abbiamo creato un'ottima intesa. Avevo legato in particolare con Dorval, al quale sono legato da una profonda stima e amicizia. Sono sicuro che farà molta strada, ed anche lui pensa questo di me. Io ho il mio sogno nel cassetto, come credo anche gli altri miei compagni di squadra: quello di arrivare a giocare in serie A. Altro mio desiderio è quello di giocare un giorno nella nazionale del mio Paese (il Marocco). Infatti non vedo l'ora che comincino i Mondiali di Calcio per poter seguire e sostenere la mia squadra».
Lo sport unisce: quanto serve a superare eventuali differenze di nazionalità ed origini?
«Il calcio annulla ogni distanza, ci si sente in una grande famiglia. Non esistono differenze, ma solo obiettivi comuni da condividere».
Sei rimasto colpito dalla tifoseria di Cerignola? Che effetto farà giocare il prossimo derby a Foggia a porte chiuse?
«I tifosi cerignolani sono molto calorosi. Senza tifosi non c'è calcio, lo abbiamo già provato nel periodo del Covid, in cui gli stadi erano vuoti. Per domenica si avverte il clima di una grande partita, ma c'è anche il dispiacere di non poter godere dell'affetto e del sostegno della tifoseria».
Quando la fortuna incontra il talento i giovani calciatori come il nostro Achik possono arrivare molto lontano.
Comincia così l'avventura in Italia di Ismail Achik, il "Folletto" imprendibile del Cerignola dal talento innato che cresce, e appena sedicenne mette subito in mostra le sue doti calcistiche. Ha un sogno dentro, come tanti ragazzi: quello di diventare un giorno un calciatore professionista.
La Polisportiva del paese lo accoglie e gli dà la possibilità di cominciare a giocare a calcio. Le sue spiccate qualità tecniche e caratteriali non lasciano dubbi, e nel 2018 lo acquista il Rende, facendolo esordire in serie C. Saranno tre le presenze nella squadra Calabrese.
Nella stagione 2019 l'inserimento obbligatorio di giocatori under nelle formazioni di serie D spinge Achik e il Rende a cercare una soluzione per velocizzare la crescita e valorizzare le sue potenzialità. L'opportunità di giocare più frequentemente arriva da Castrovillari, dove passa in prestito e gioca 10 partite.
Il rientro al Rende per fine prestito nel 2020 è nuovamente di passaggio, dopo una presenza in campionato viene girato al Roccella in serie D, disputando sette partite e segnando un gol.
La stagione 2020/21 è l'anno dell'arrivo a Cerignola. La squadra ridisegnata dal D.S. Elio Di Toro in serie D ha bisogno di un giocatore dalla caratteristica "frizzante" e lo trova con le "bollicine". La grande intuizione ha il suo effetto, Achik gioca una stagione "effervescente", abbaglia tutti con qualità tecniche ad alta velocità, l'estro e il numero ad effetto lo rendono a tratti magico nelle giocate, diventa specialista dei calci piazzati e regala perle su perle. Fantastica la punizione calciata ad Altamura, dove lascia il segno e dá il segnale che si parlerà spesso di lui. Saranno ben 29 le presenze e sei le reti realizzate.
Si arriva così alla stagione 2021/22, l'anno della promozione del Cerignola in serie C. Achik viene riconfermato, e sarà il grande protagonista della scalata vincente della squadra. Decisivo in tante circostanze, soprattutto nella partita spartiacque di Gravina, dove il Cerignola distante otto punti dalla vetta e con numerose squadre davanti in classifica, deve giocare una gara senza appello per rientrare in corsa. Il gol fulmine, a metà ripresa, di Achik, colpisce dopo una galoppata solitaria di sessanta metri con un diagonale vincente che riaccende le speranze dell' Audace Cerignola.
Da quel momento non si fermerà più, fino a vincere con largo anticipo il campionato. Memorabile anche il gol al 90° in casa contro il San Giorgio, in quell'occasione emergono definitivamente tutte le qualità e le potenzialità di un talento che non va disperso. A fine stagione saranno 33 le presenze e 6 le reti, numerosi anche gli assist.
Achik per caratteristiche è un giocatore dal fisico brevilineo, velocissimo, tecnico, geniale e dal dribbling secco, ha forza nelle gambe e questo gli consente di avere uno scatto bruciante e l'allungo sprint, il tiro al fulmicotone preciso completa il quadro tecnico di un giocatore dal talento indiscusso. Si guadagna sul campo la riconferma e il Cerignola punta forte su di lui anche in serie C. Esterno d'attacco e all'occorrenza seconda punta ma può giocare anche trequartista.
Nella stagione in corso si è già messo in luce segnando due reti, a volte dà l'impressione di essere un giocatore dotato di "genio e sregolatezza". Infatti domenica scorsa contro il Picerno ne ha dato la dimostrazione con un gol capolavoro. L'opinione dovrebbe pendere più verso il suo genio, senza trascurare ovviamente, alcuni aspetti da migliorare, soprattutto nella scelta finale delle giocate.
Partiamo dall'inizio: raccontaci il tuo arrivo in Italia dal Marocco.
«Sono arrivato in Italia insieme ai miei genitori, ad un mese di vita (sono figlio unico). A Cutro ho cominciato ad andare a scuola, a frequentare la scuola calcio. Ho intrapreso il percorso nella Polisportiva del paese, sino ad arrivare alla partecipazione ad un torneo in Trentino, insieme ad altri 25 calciatori migliori della Calabria: avevo 15 anni. Grazie a quell'esperienza (siamo arrivati in semifinale), sono stato notato e ho ricevuto la chiamata da parte di un procuratore di Cosenza. Dopo un mese ho fatto un provino sia con il Cosenza che con il Rende. Ho scelto quest'ultimo, e quello è stato il mio esordio nella prima squadra in serie C. In tutto ciò che ho fatto mio padre è il mio più accanito sostenitore, mi ha sempre seguito fin quando ha potuto, lavoro permettendo (è venditore ambulante).
Devo ringraziare lui che ha sempre creduto in me e nelle mie possibilità. In seguito ho trovato sulla mia strada altre persone che hanno creduto in me, e in questo-lo ammetto-mi ritengo fortunato. Molte persone mi dicono che probabilmente se avessi cominciato il mio percorso in una città del Nord Italia a quest'ora sarei arrivato più lontano. Ma a me sta bene così, ho ancora tante cose su cui lavorare e voglio migliorare ancora per dare il massimo di me stesso».
Pensi di essere un giocatore istintivo?
«Assolutamente sì. Al di là delle indicazioni tecniche del Mister, mi piace entrare in campo e agire in base alla partita, seguendo il mio istinto e la fantasia del momento».
17 ottobre 2021 / 24 Aprile 2022 / 8 ottobre 2022. Ti dicono qualcosa queste tre date?
«Il 17 Ottobre 2021 ho segnato il gol nella partita contro il Gravina. In quella circostanza ho capito che il mio apporto era determinante: dovevamo reagire per non perdere il campionato e fare una brutta figura. Così ho dato in campo tutto me stesso, nonostante le circostanze poco favorevoli.
Il 24 Aprile 2022 è stato il giorno della partita contro il Bitonto che ha segnato il passaggio dell'Audace Cerignola in serie C. Purtroppo non ero in campo, perché avevo subito una squalifica e perché non ero nelle condizioni fisiche ottimali (stavo seguendo il Ramadan, che per noi musulmani è un periodo di digiuno e preghiera). Non ho potuto partecipare alla vittoria con i miei compagni durante la partita, ma l'ho fatto dopo, scatenandomi come faccio spesso quando gioisco per un risultato ottenuto.
Il primo gol tra professionisti, l'8 ottobre scorso: quello ovviamente non si dimentica mai».
Questo è il terzo anno con la maglia giallo azzurra: come ti trovi qui a Cerignola?
«Il direttore sportivo Elio Di Toro mi ha portato qui a Cerignola, se non fosse stato per lui non avrei avuto questa opportunità. Per questo lo ringrazio. Nel periodo del Covid, quando si è fermato tutto, non sapevo dove andare e quale strada intraprendere, e quindi sono stato contento di aver intercettato la società dell'Audace, che ha investito su di me e su altri under altrettanto forti e motivati. Con i miei compagni sto benissimo, siamo molto affiatati, viviamo insieme e in campo abbiamo creato un'ottima intesa. Avevo legato in particolare con Dorval, al quale sono legato da una profonda stima e amicizia. Sono sicuro che farà molta strada, ed anche lui pensa questo di me. Io ho il mio sogno nel cassetto, come credo anche gli altri miei compagni di squadra: quello di arrivare a giocare in serie A. Altro mio desiderio è quello di giocare un giorno nella nazionale del mio Paese (il Marocco). Infatti non vedo l'ora che comincino i Mondiali di Calcio per poter seguire e sostenere la mia squadra».
Lo sport unisce: quanto serve a superare eventuali differenze di nazionalità ed origini?
«Il calcio annulla ogni distanza, ci si sente in una grande famiglia. Non esistono differenze, ma solo obiettivi comuni da condividere».
Sei rimasto colpito dalla tifoseria di Cerignola? Che effetto farà giocare il prossimo derby a Foggia a porte chiuse?
«I tifosi cerignolani sono molto calorosi. Senza tifosi non c'è calcio, lo abbiamo già provato nel periodo del Covid, in cui gli stadi erano vuoti. Per domenica si avverte il clima di una grande partita, ma c'è anche il dispiacere di non poter godere dell'affetto e del sostegno della tifoseria».
Quando la fortuna incontra il talento i giovani calciatori come il nostro Achik possono arrivare molto lontano.