Vita di città
Ipotesi di continuità per la direzione artistica del Teatro Mercadante di Cerignola
Mastroserio: “Non so ancora se continuerò nel mio incarico”
Cerignola - mercoledì 1 giugno 2016
13.40
Fra un mese e mezzo scadrà l'incarico annuale come Direttore Artistico del Teatro Mercadante per il Maestro Rosario Mastroserio, che poco meno di un anno fa accettava il mandato ricevuto dall'Amministrazione Metta, peraltro a titolo gratuito. Dopo una Stagione Teatrale con ottimi riscontri e che ha fatto presagire una possibile rinascita culturale della città, abbiamo incontrato il pianista, che il prossimo 17 giugno suonerà al Teatro Petruzzelli di Bari con l'Orchestra Sinfonica, per fare il punto della situazione sulla sua attuale posizione.
R: Maestro, come valuta il lavoro finora svolto a supporto della cultura?
M: Sono molto contento di aver dato il mio apporto, il mio aiuto operativo a quello che il teatro ha realizzato in termini di cultura, sia per la stagione di prosa che quella concertistica, ovviamente in ottima sinergia con l'amministrazione comunale e l'assessorato alla cultura. Le dimissioni dell'Assessore Colucci hanno inciso molto nella mia potenzialità di continuazione, perché mi sono sentito molto solo e non ho avuto più un'interfaccia. C'è un movimento culturale di persone che amano venire a teatro, ai concerti, che amano ascoltare Mascagni, il jazz di Fabrizio Bosso e di Danilo Rea, che amano vedere Monica Guerritore, etc., tant'è che abbiamo avuto dei risultati in termini qualitativi e numerici di tutto pregio (soprattutto per la stagione di prosa), ma Cerignola deve allargare a tutti i costi, a mio modesto parere, la propria possibilità di intervento in ambito culturale-musicale in senso stretto, proponendo cose serie, importanti e soprattutto educative e formative, perché la cultura non può passare attraverso degli eventi episodici, che poco hanno a che fare con la cultura medesima, ma deve essere il risultato di un graduale e necessitato percorso. Bisogna insistere molto, e se questo percorso, qualche volta, prevede l'utilizzo dell'autostrada e, quindi, il pagamento di un pedaggio.... si deve fare!
R: Si aspettava una maggiore attenzione anche da un punto di vista finanziario da parte dell'amministrazione a supporto della cultura?
M: In un certo senso sì, sia pure riconoscendo qualche impegno iniziale, dovuto soprattutto all'esperienza dell'assessorato nel momento in cui c'era la Colucci; non ho visto, poi, il senso della continuità in tutto questo e non ho visto l'impegno come quello che accade in città come Barletta, dove la cultura la percepisci per mano quasi in ogni situazione che vivi; ciò è un dato di fatto riscontrabile dagli eventi. E' vero, è una città diversa, con una tradizione diversa, ma non vedo in questo periodo un movimento reale attorno al Mercadante... Non so quest'estate, per esempio, il Mercadante cosa farà.
R: Le lezioni-concerto dovevano essere una delle novità di questa stagione, non si sono più tenute. Perché?
M: Perché sono coincise esattamente con il momento delle dimissioni della Colucci. Io, per quanto animato da buona volontà, mi sono visto un po' isolato e non sono riuscito più a realizzare con determinazione quello che avrei desiderato. Lezioni-concerto che si possono riprendere anche a ottobre, il problema è che la cultura non si può fare sempre a costo-zero.
R: All'inaugurazione della Stagione teatrale, dichiarava che Cerignola aveva bisogno di una rivoluzione culturale. Come si può pensare di averla, senza un assessore da quasi tre mesi e con un direttore artistico il cui incarico scade a metà luglio?
M: Non lo so, onestamente. Per quel che riguarda l'assessore, non posso dire nulla, perché è un aspetto di carattere politico, e non posso entrare nel merito in quanto io non sono un politico. Ho accettato questo impegno perché ho voluto dare una mano forte, seria al cambiamento. In quello che ho fatto ci credo, e sarei pronto a continuare per questa strada, ma ho bisogno di strumenti un po' più solidi, di conforto sostanzialmente etico. Non accetto che Cerignola si identifichi come città culturale perché si tengono concerti di musica leggera o di cantanti neomelodici. Se esiste la possibilità di trovare soldi con sponsorship per questi artisti, può e deve esistere la medesima possibilità di trovare le risorse per la cultura, quella progressivamente vera. Ciò che m'interessa sapere, in effetti, è che la cultura è una cosa, l'intrattenimento è un'altra...
R: In questi ultimi tre mesi, si aspettava dall'Amministrazione un maggior dialogo?
M: Un vero e proprio dialogo, secondo me, non c'è stato. Ci sono stati solo dei confronti, forse perché il sindaco (che ha mantenuto la delega alla cultura, ndr) è molto occupato e ha cose molto rilevanti e serie da seguire, quindi non attribuisco responsabilità forti riguardo all'argomento; però il Teatro Mercadante merita estrema attenzione. Quanto fatto quest'anno andrebbe rivisto, corretto e particolarmente potenziato.
R: Nell'ultimo appuntamento della Stagione Concertistica, il sindaco è intervenuto alla fine del concerto, dicendo che è giusto affiancare agli spettacoli di un certo livello al Mercadante anche quelli più "leggeri". Condivide questa opinione?
M: Come concetto generale, non lo condivido. E' possibile trovare l'occasione per fare qualcosa di diverso, ogni tanto, questo sì. Se facciamo delle serate di teatro dialettale, e poi non operiamo a livello culturale, non facciamo qualche concerto in più, non facciamo sapere a 100 giovani in più chi era Mascagni e cosa ha fatto, allora la possibilità di concedere l'uso del teatro mi vede in netto disaccordo.
R: Trani, Barletta, cos'hanno in più? Questo percorso era teso a portare Cerignola a un livello simile a quello di realtà come quelle appena citate?
M: Cerignola, rispetto alla realtà Bat, è indietro di un po' di anni, per cui questo intervento apprezzabile del sindaco Metta di nominarmi direttore artistico era teso a migliorare lo status culturale del paese. Ci serve tempo, almeno altri 3-4 anni buoni, per tentare di crescere ed evitare rischiose regressioni.
R: Secondo Lei, il sindaco conosce questi suoi dubbi sul proseguimento del suo incarico?
M: Non lo so, forse li suppone ma, come detto prima, non ho nulla di avverso contro il suo operato, indiscutibilmente positivo sul piano dell'impegno e della volontà. In passato io ho avuto problemi e incomprensioni sostanziali con altre amministrazioni che, devo dire, molto meno dell'amministrazione Metta sono riusciti a realizzare in termini culturali. Certo, l'autentico contributo dato anni fa dalla mai dimenticata Sig.ra Rinaldi deve servirci da forte stimolo. Questa volta ho voluto dare il mio esperienziale contributo, l'ho fatto con amore, dedizione, senza interessi, però ripeto: il mio intento è quello di provocare una reazione al cambiamento grazie alla quale la nostra città, nel tempo, possa essere più conosciuta per l'appropriazione di quanto fa cultura, quella musicale in particolare, e non solo per l'ottimo olio e le meravigliose olive... Qualche esempio? Trani, Martina Franca, Corato, Conversano, Altamura....
R: Chi sarà il direttore artistico del Teatro fra un mese e mezzo?
M: Non lo so.
R: Maestro, come valuta il lavoro finora svolto a supporto della cultura?
M: Sono molto contento di aver dato il mio apporto, il mio aiuto operativo a quello che il teatro ha realizzato in termini di cultura, sia per la stagione di prosa che quella concertistica, ovviamente in ottima sinergia con l'amministrazione comunale e l'assessorato alla cultura. Le dimissioni dell'Assessore Colucci hanno inciso molto nella mia potenzialità di continuazione, perché mi sono sentito molto solo e non ho avuto più un'interfaccia. C'è un movimento culturale di persone che amano venire a teatro, ai concerti, che amano ascoltare Mascagni, il jazz di Fabrizio Bosso e di Danilo Rea, che amano vedere Monica Guerritore, etc., tant'è che abbiamo avuto dei risultati in termini qualitativi e numerici di tutto pregio (soprattutto per la stagione di prosa), ma Cerignola deve allargare a tutti i costi, a mio modesto parere, la propria possibilità di intervento in ambito culturale-musicale in senso stretto, proponendo cose serie, importanti e soprattutto educative e formative, perché la cultura non può passare attraverso degli eventi episodici, che poco hanno a che fare con la cultura medesima, ma deve essere il risultato di un graduale e necessitato percorso. Bisogna insistere molto, e se questo percorso, qualche volta, prevede l'utilizzo dell'autostrada e, quindi, il pagamento di un pedaggio.... si deve fare!
R: Si aspettava una maggiore attenzione anche da un punto di vista finanziario da parte dell'amministrazione a supporto della cultura?
M: In un certo senso sì, sia pure riconoscendo qualche impegno iniziale, dovuto soprattutto all'esperienza dell'assessorato nel momento in cui c'era la Colucci; non ho visto, poi, il senso della continuità in tutto questo e non ho visto l'impegno come quello che accade in città come Barletta, dove la cultura la percepisci per mano quasi in ogni situazione che vivi; ciò è un dato di fatto riscontrabile dagli eventi. E' vero, è una città diversa, con una tradizione diversa, ma non vedo in questo periodo un movimento reale attorno al Mercadante... Non so quest'estate, per esempio, il Mercadante cosa farà.
R: Le lezioni-concerto dovevano essere una delle novità di questa stagione, non si sono più tenute. Perché?
M: Perché sono coincise esattamente con il momento delle dimissioni della Colucci. Io, per quanto animato da buona volontà, mi sono visto un po' isolato e non sono riuscito più a realizzare con determinazione quello che avrei desiderato. Lezioni-concerto che si possono riprendere anche a ottobre, il problema è che la cultura non si può fare sempre a costo-zero.
R: All'inaugurazione della Stagione teatrale, dichiarava che Cerignola aveva bisogno di una rivoluzione culturale. Come si può pensare di averla, senza un assessore da quasi tre mesi e con un direttore artistico il cui incarico scade a metà luglio?
M: Non lo so, onestamente. Per quel che riguarda l'assessore, non posso dire nulla, perché è un aspetto di carattere politico, e non posso entrare nel merito in quanto io non sono un politico. Ho accettato questo impegno perché ho voluto dare una mano forte, seria al cambiamento. In quello che ho fatto ci credo, e sarei pronto a continuare per questa strada, ma ho bisogno di strumenti un po' più solidi, di conforto sostanzialmente etico. Non accetto che Cerignola si identifichi come città culturale perché si tengono concerti di musica leggera o di cantanti neomelodici. Se esiste la possibilità di trovare soldi con sponsorship per questi artisti, può e deve esistere la medesima possibilità di trovare le risorse per la cultura, quella progressivamente vera. Ciò che m'interessa sapere, in effetti, è che la cultura è una cosa, l'intrattenimento è un'altra...
R: In questi ultimi tre mesi, si aspettava dall'Amministrazione un maggior dialogo?
M: Un vero e proprio dialogo, secondo me, non c'è stato. Ci sono stati solo dei confronti, forse perché il sindaco (che ha mantenuto la delega alla cultura, ndr) è molto occupato e ha cose molto rilevanti e serie da seguire, quindi non attribuisco responsabilità forti riguardo all'argomento; però il Teatro Mercadante merita estrema attenzione. Quanto fatto quest'anno andrebbe rivisto, corretto e particolarmente potenziato.
R: Nell'ultimo appuntamento della Stagione Concertistica, il sindaco è intervenuto alla fine del concerto, dicendo che è giusto affiancare agli spettacoli di un certo livello al Mercadante anche quelli più "leggeri". Condivide questa opinione?
M: Come concetto generale, non lo condivido. E' possibile trovare l'occasione per fare qualcosa di diverso, ogni tanto, questo sì. Se facciamo delle serate di teatro dialettale, e poi non operiamo a livello culturale, non facciamo qualche concerto in più, non facciamo sapere a 100 giovani in più chi era Mascagni e cosa ha fatto, allora la possibilità di concedere l'uso del teatro mi vede in netto disaccordo.
R: Trani, Barletta, cos'hanno in più? Questo percorso era teso a portare Cerignola a un livello simile a quello di realtà come quelle appena citate?
M: Cerignola, rispetto alla realtà Bat, è indietro di un po' di anni, per cui questo intervento apprezzabile del sindaco Metta di nominarmi direttore artistico era teso a migliorare lo status culturale del paese. Ci serve tempo, almeno altri 3-4 anni buoni, per tentare di crescere ed evitare rischiose regressioni.
R: Secondo Lei, il sindaco conosce questi suoi dubbi sul proseguimento del suo incarico?
M: Non lo so, forse li suppone ma, come detto prima, non ho nulla di avverso contro il suo operato, indiscutibilmente positivo sul piano dell'impegno e della volontà. In passato io ho avuto problemi e incomprensioni sostanziali con altre amministrazioni che, devo dire, molto meno dell'amministrazione Metta sono riusciti a realizzare in termini culturali. Certo, l'autentico contributo dato anni fa dalla mai dimenticata Sig.ra Rinaldi deve servirci da forte stimolo. Questa volta ho voluto dare il mio esperienziale contributo, l'ho fatto con amore, dedizione, senza interessi, però ripeto: il mio intento è quello di provocare una reazione al cambiamento grazie alla quale la nostra città, nel tempo, possa essere più conosciuta per l'appropriazione di quanto fa cultura, quella musicale in particolare, e non solo per l'ottimo olio e le meravigliose olive... Qualche esempio? Trani, Martina Franca, Corato, Conversano, Altamura....
R: Chi sarà il direttore artistico del Teatro fra un mese e mezzo?
M: Non lo so.