Cronaca
Individuato il quarto componente della banda che fece esplodere un bancomat in provincia di Chieti
È un cerignolano che con altri tre complici riuscì a sottrarre solo pochi euro
Cerignola - mercoledì 23 marzo 2022
16.36
Un cerignolano di 35 anni è stato identificato come il quarto componente della "banda della marmotta" che lo scorso 9 ottobre fece saltare in aria il bancomat della filiale Bper di Fara San Martino in provincia di Chieti. I carabinieri di Lanciano hanno eseguito ieri mattina un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di A.D.B., considerato il basista della banda che quella notte svegliò l'intero paese, gli altri tre complici risultano tutti già arrestati.
I malviventi fecero esplodere lo sportello bancomat della filiale ma riuscirono a portare via solo qualche centinaio di euro. Durante l'operazione uno dei ladri rimase ferito e i quattro fuggirono su una Panda di colore bianco. Dalle indagini è emerso che l'uomo avrebbe contributo al furto facendo da supporto a distanza con un'altra auto. Il malvivente, già conoscitore della zona, avrebbe poi fatto da staffetta agli autori del colpo, indicandogli la via di fuga.
Un'abilità che gli è stata riconosciuta anche dal tribunale di Chieti. Nella motivazione di custodia in carcere si legge infatti che il trentacinquenne è: "capace di saper dirigere a distanza le altrui azioni criminose, senza esporsi direttamente in prima linea, per cui anche dal domicilio il rischio di reiterazione non sarebbe escluso, evidenziando la necessità di interrompere ogni eventuale prosecuzione di contatti con altri soggetti appartenenti all'organizzazione al fine di ostacolare ogni possibilità di ricostituzione di altri gruppi criminosi provenienti dal medesimo contesto ambientale."
L'arrestato si trova attualmente nel carcere di Foggia, a disposizione dei magistrati di Chieti.
I malviventi fecero esplodere lo sportello bancomat della filiale ma riuscirono a portare via solo qualche centinaio di euro. Durante l'operazione uno dei ladri rimase ferito e i quattro fuggirono su una Panda di colore bianco. Dalle indagini è emerso che l'uomo avrebbe contributo al furto facendo da supporto a distanza con un'altra auto. Il malvivente, già conoscitore della zona, avrebbe poi fatto da staffetta agli autori del colpo, indicandogli la via di fuga.
Un'abilità che gli è stata riconosciuta anche dal tribunale di Chieti. Nella motivazione di custodia in carcere si legge infatti che il trentacinquenne è: "capace di saper dirigere a distanza le altrui azioni criminose, senza esporsi direttamente in prima linea, per cui anche dal domicilio il rischio di reiterazione non sarebbe escluso, evidenziando la necessità di interrompere ogni eventuale prosecuzione di contatti con altri soggetti appartenenti all'organizzazione al fine di ostacolare ogni possibilità di ricostituzione di altri gruppi criminosi provenienti dal medesimo contesto ambientale."
L'arrestato si trova attualmente nel carcere di Foggia, a disposizione dei magistrati di Chieti.