Cronaca
Indagini Di Benedetto, morto in un agguato a Cerignola: il mistero è fitto
I contorni della vicenda sono ancora poco chiari e definiti
Cerignola - mercoledì 27 settembre 2023
Si tratta sicuramente di un'indagine complessa, quella riguardante la morte di Matteo Di Benedetto, il 29enne cerignolano deceduto il 23 settembre scorso a causa della ferita all'addome riportata durante un agguato avvenuto nella notte del venerdì precedente.
L'uomo era a bordo di una vettura e percorreva una via di contrada Quarto quando è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola. Trasportato tempestivamente all'ospedale di Cerignola, poco dopo è stato traferito a San Giovanni Rotondo, dove è morto.
Rispetto alla versione originaria dei fatti, quando si pensava che Di Matteo fosse da solo a bordo dell'auto, gli inquirenti stanno aggiungendo dettagli importanti, che riguardano anche l'eventuale movente che ha spinto i malviventi ad azionare il fuoco contro Di Matteo.
Il 29enne, che gestiva un pub nella località di Margherita di Savoia, si trovava con altre persone in un'automobile che non era di sua proprietà, e quindi con molta probabilità i sicari potrebbero aver sbagliato destinatario dell'agguato. Le due persone che erano con lui sono riuscite a fuggire.
Lo scambio di persona è quindi la tesi al momento più accreditata (come riporta anche la Gazzetta del Mezzogiorno), ma non si esclude del tutto anche l'ipotesi di un regolamento di conti.
Si indaga sia nella comunità cerignolana che in quella salinara, per individuare eventuali collegamenti con la vittima da parte della malavita locale.
Anche una lite degenerata potrebbe essere la causa della morte di Di Benedetto, quindi al vaglio degli inquirenti ci sono anche i "futili motivi".
Le indagini appaiono quindi ancora nebulose a quattro giorni dal delitto, e la strada verso la verità sembra ancora piuttosto accidentata.
L'uomo era a bordo di una vettura e percorreva una via di contrada Quarto quando è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola. Trasportato tempestivamente all'ospedale di Cerignola, poco dopo è stato traferito a San Giovanni Rotondo, dove è morto.
Rispetto alla versione originaria dei fatti, quando si pensava che Di Matteo fosse da solo a bordo dell'auto, gli inquirenti stanno aggiungendo dettagli importanti, che riguardano anche l'eventuale movente che ha spinto i malviventi ad azionare il fuoco contro Di Matteo.
Il 29enne, che gestiva un pub nella località di Margherita di Savoia, si trovava con altre persone in un'automobile che non era di sua proprietà, e quindi con molta probabilità i sicari potrebbero aver sbagliato destinatario dell'agguato. Le due persone che erano con lui sono riuscite a fuggire.
Lo scambio di persona è quindi la tesi al momento più accreditata (come riporta anche la Gazzetta del Mezzogiorno), ma non si esclude del tutto anche l'ipotesi di un regolamento di conti.
Si indaga sia nella comunità cerignolana che in quella salinara, per individuare eventuali collegamenti con la vittima da parte della malavita locale.
Anche una lite degenerata potrebbe essere la causa della morte di Di Benedetto, quindi al vaglio degli inquirenti ci sono anche i "futili motivi".
Le indagini appaiono quindi ancora nebulose a quattro giorni dal delitto, e la strada verso la verità sembra ancora piuttosto accidentata.