Attualità
In Puglia una legge regionale tutela le bande musicali: lo strano caso in controtendenza di Cerignola
Durante la festa patronale la banda è rimasta nell’ombra, con grande disappunto da parte dei cittadini
Cerignola - domenica 10 settembre 2023
La polemica circa l'allestimento di un sistema di musica in filodiffusione al posto della tradizionale partecipazione della banda musicale alla processione in onore della Patrona della Città, a Cerignola, non accenna a placarsi. In realtà, al contrario di ciò che alcuni sostengono, la diatriba scoppiata sull'argomento non è affatto inutile o sterile.
Forse non tutti sanno che, qualche mese fa, la Regione Puglia è stata la prima regione italiana ad approvare una legge per la valorizzazione, la promozione e il sostegno della Cultura Bandistica.
La legge, che prevede una dotazione di 500 mila euro all'anno per il prossimo triennio da concedere per lo svolgimento di attività bandistiche e per la realizzazione di un "museo diffuso e integrato", si basa sul concetto della banda musicale come patrimonio immateriale culturale, e come fenomeno che fornisce un'identità distintiva al territorio pugliese.
Il lavoro svolto dalla VI Commissione e dal Dipartimento Cultura per la produzione del testo normativo ha portato in evidenza ciò che le bande musicali significano dal punto di vita identitario, ma anche culturale e sociale.
Grazie a questa legge regionale le semplici "Bande da giro" diventano "Bande della tradizione pugliese", formando un elenco che include all'interno ben 117 bande presenti nel territorio di Puglia.
La cultura bandistica tiene viva la cultura popolare, anzi sono due facce della stessa medaglia. Come sottolineano i promotori della legge, le bande musicali, anche quelle dei paesi più piccoli, rappresentano un patrimonio inestimabile, e come tale vanno preservate, promosse e valorizzate.
Il noto direttore d'orchestra Riccardo Muti, che ha più volte ricordato i suoi esordi in una banda musicale, ha così commentato la legge pugliese: "E' un primo passo verso una norma nazionale".
Tutti ce lo auguriamo, mentre a Cerignola la banda locale non sta vivendo il suo momento migliore. Eppure, per fortuna, c'è ancora chi non dimentica l'incanto degli strumenti che si armonizzano nel creare una musica che arriva all'anima, e non si arrende ad una sterile modernità.
Forse non tutti sanno che, qualche mese fa, la Regione Puglia è stata la prima regione italiana ad approvare una legge per la valorizzazione, la promozione e il sostegno della Cultura Bandistica.
La legge, che prevede una dotazione di 500 mila euro all'anno per il prossimo triennio da concedere per lo svolgimento di attività bandistiche e per la realizzazione di un "museo diffuso e integrato", si basa sul concetto della banda musicale come patrimonio immateriale culturale, e come fenomeno che fornisce un'identità distintiva al territorio pugliese.
Il lavoro svolto dalla VI Commissione e dal Dipartimento Cultura per la produzione del testo normativo ha portato in evidenza ciò che le bande musicali significano dal punto di vita identitario, ma anche culturale e sociale.
Grazie a questa legge regionale le semplici "Bande da giro" diventano "Bande della tradizione pugliese", formando un elenco che include all'interno ben 117 bande presenti nel territorio di Puglia.
La cultura bandistica tiene viva la cultura popolare, anzi sono due facce della stessa medaglia. Come sottolineano i promotori della legge, le bande musicali, anche quelle dei paesi più piccoli, rappresentano un patrimonio inestimabile, e come tale vanno preservate, promosse e valorizzate.
Il noto direttore d'orchestra Riccardo Muti, che ha più volte ricordato i suoi esordi in una banda musicale, ha così commentato la legge pugliese: "E' un primo passo verso una norma nazionale".
Tutti ce lo auguriamo, mentre a Cerignola la banda locale non sta vivendo il suo momento migliore. Eppure, per fortuna, c'è ancora chi non dimentica l'incanto degli strumenti che si armonizzano nel creare una musica che arriva all'anima, e non si arrende ad una sterile modernità.