Attualità
Impugnato al TAR Lazio,da barbieri e parrucchieri, il decreto Conte per anticipare l’apertura
Barbieri e parrucchieri lamentano un marcato aumento di lavoratori abusivi, molti di loro non hanno nemmeno ricevuto dall'Inps i 600 euro promessi dal Governo
Puglia - domenica 3 maggio 2020
11.41
Centinaia di barbieri e parrucchieri di tutta Italia hanno deciso di promuovere un'azione collettiva davanti al Tar Lazio contro il DPCM del 28 aprile che ha fissato al 1 giugno la riapertura delle loro attività.
L'iniziativa, volta ad ottenere un'ordinanza cautelare dal Tribunale amministrativo che sospenda il provvedimento e consenta, già dalla metà di maggio, di riaprire le porte ai propri clienti, e' volta a scongiurare un dissesto economico individuale e collettivo.
L'udienza potrebbe tenersi già alla fine della prossima settimana.
Sono due mesi infatti che le attività sono chiuse e molti di loro non hanno nemmeno ricevuto dall'Inps i 600 euro promessi dal Governo per una serie di inevitabili intoppi burocratici tipici del sistema italiano.
I soggetti firmatari, provenienti da tutta Italia, chiedono ai Giudici una rapida apertura e sostengono di dare fiducia a "chi taglia in totale sicurezza e non a chi taglia di nascosto con il rischio concreto di aumentare la diffusione del virus".
I lavoratori del settore lamentano, infatti, un marcato aumento di lavoratori abusivi che, approfittando della chiusura dei locali, stanno operando andando loro a casa dei clienti e così facendo sono un rischio grave e concreto per loro stessi e per gli altri.
L'iniziativa giudiziaria, patrocinata dall'Associazione Giustitalia, ha messo in campo gratuitamente i migliori avvocati amministrativi.
I lavoratori del settore che volessero partecipare all'iniziativa possono inviare una email ad assogiustitalia@libero.it con i propri contatti.
L'iniziativa, volta ad ottenere un'ordinanza cautelare dal Tribunale amministrativo che sospenda il provvedimento e consenta, già dalla metà di maggio, di riaprire le porte ai propri clienti, e' volta a scongiurare un dissesto economico individuale e collettivo.
L'udienza potrebbe tenersi già alla fine della prossima settimana.
Sono due mesi infatti che le attività sono chiuse e molti di loro non hanno nemmeno ricevuto dall'Inps i 600 euro promessi dal Governo per una serie di inevitabili intoppi burocratici tipici del sistema italiano.
I soggetti firmatari, provenienti da tutta Italia, chiedono ai Giudici una rapida apertura e sostengono di dare fiducia a "chi taglia in totale sicurezza e non a chi taglia di nascosto con il rischio concreto di aumentare la diffusione del virus".
I lavoratori del settore lamentano, infatti, un marcato aumento di lavoratori abusivi che, approfittando della chiusura dei locali, stanno operando andando loro a casa dei clienti e così facendo sono un rischio grave e concreto per loro stessi e per gli altri.
L'iniziativa giudiziaria, patrocinata dall'Associazione Giustitalia, ha messo in campo gratuitamente i migliori avvocati amministrativi.
I lavoratori del settore che volessero partecipare all'iniziativa possono inviare una email ad assogiustitalia@libero.it con i propri contatti.