Il vino dedicato a Michele Cianci presentato con successo al Vinitaly
"Rosso Libero" è stato apprezzato anche da compratori esteri
Cerignola - mercoledì 13 aprile 2022
14.36
Il vino "Rosso Libero – Michele Cianci" è stato presentato con successo alla rassegna internazionale Vinitaly che si è svolta a Verona dal 10 al 13 aprile. Il vino è prodotto con le uve coltivate nei terreni confiscati alla mafia che si trovano a Cerignola in contrada San Giovanni in Zezza. Gli appezzamenti sono gestiti dall'ATS "Le terre di Peppino Di Vittorio" composta dalle cooperative sociali Altereco, Medtraining ed il Centro di Servizio al Volontariato di Foggia.
La presentazione al Vinitaly è stata anche l'occasione per raccontare la storia di Michele Cianci, commerciante cerignolano ucciso nel 1991 per essersi opposto ad un tentativo di rapina ai danni del suo negozio di armeria e di tanti lavoratori che stanno sperimentando un riscatto sociale grazie a percorsi di inserimento lavorativo. "Rosso Libero" è stato presentato assieme ad altri vini "solidali": "8pari" del progetto Emmaus del Piemonte, "Pinot Nero" della Fattoria Massignan del Veneto e "Narada", della cooperativa Terre Grecaniche della Calabria.
«Sul terreno sono impegnati tanti lavoratori che provengono da situazioni di disagio – ha spiegato Vincenzo Pugliese, presidente di Altereco. Alcuni dai percorsi di giustizia riparativa, e questo è importante perché i beni confiscati alla mafia sono luoghi dove si accoglie e si offrono opportunità concrete di riscatto sociale, sono luoghi che tornano alla collettività anche attraverso questo tipo di percorsi». A degustare "Rosso Libero" diversi acquirenti nazionali e internazionali, provenienti soprattutto dal Nord America.
La presentazione al Vinitaly è stata anche l'occasione per raccontare la storia di Michele Cianci, commerciante cerignolano ucciso nel 1991 per essersi opposto ad un tentativo di rapina ai danni del suo negozio di armeria e di tanti lavoratori che stanno sperimentando un riscatto sociale grazie a percorsi di inserimento lavorativo. "Rosso Libero" è stato presentato assieme ad altri vini "solidali": "8pari" del progetto Emmaus del Piemonte, "Pinot Nero" della Fattoria Massignan del Veneto e "Narada", della cooperativa Terre Grecaniche della Calabria.
«Sul terreno sono impegnati tanti lavoratori che provengono da situazioni di disagio – ha spiegato Vincenzo Pugliese, presidente di Altereco. Alcuni dai percorsi di giustizia riparativa, e questo è importante perché i beni confiscati alla mafia sono luoghi dove si accoglie e si offrono opportunità concrete di riscatto sociale, sono luoghi che tornano alla collettività anche attraverso questo tipo di percorsi». A degustare "Rosso Libero" diversi acquirenti nazionali e internazionali, provenienti soprattutto dal Nord America.