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Territorio

Il viaggio di Pasquale: a piedi per 1700 km per ricordare l'impresa di suo padre

Il 14 Luglio il signor Caputo farà tappa a Foggia presso la Camera del Lavoro

Partito lo scorso 8 Maggio da Monaco di Baviera, Pasquale Caputo, 73 anni, sta ripercorrendo il tragitto che il padre Francesco compì alla fine della seconda guerra mondiale da un campo di concentramento tedesco fino alla sua casa di Barletta. Il suo percorso attraverso le città e i luoghi della Resistenza si snoda in 68 tappe complessive.

Giovedì 14 Luglio alle ore 11 Pasquale Caputo giungerà a Foggia e sarà accolto nel salone della Camera del Lavoro, in Via della Repubblica 68, da ANPI Foggia, Cgil e Arci.

Il suo percorso, intitolato "Sulle orme di mio padre e di tutti gli Internati Militari Italiani", terminerà nei prossimi giorni con l'arrivo a Barletta, dopo 1700 chilometri fatti a piedi in 68 tappe/ città o luoghi della Resistenza italiana al Nazifascismo. Quella di Pasquale è una preziosa testimonianza, perché si fa portavoce non soltanto della vicenda personale di suo padre, ma anche di quella di altre migliaia di soldati italiani.

Suo padre Francesco nacque a Barletta il 21 Maggio 1917. Da soldato, era in forza al Reggimento di Cavalleria di Ferrara. Dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943, fu catturato a Verona e deportato nei campi di prigionia tedeschi. Messi davanti alla scelta di continuare a combattere nell'esercito, gli oltre 600.000 catturati rifiutarono di arruolarsi e vennero così smistati nei lager di tutta Europa.

Dopo la fine della guerra, tra l'estate del 1945 e il 1946, i sopravvissuti tornarono in Patria, camminando a piedi per centinaia di chilometri. Fece lo stesso anche Francesco Caputo, padre del signor Pasquale, che dopo l'internamento nei campi di concentramento nei dintorni di Monaco di Baviera, cominciò il suo viaggio verso casa, che terminò il 27 luglio 1945.

Non tutti, però, riuscirono a tornare a casa. Molti morirono nei campi di concentramento, altri invece durante lo stesso viaggio per raggiungere casa, visto che spesso lo affrontavano in condizioni fisiche precarie. Il viaggio di Pasquale Caputo è la testimonianza concreta del dramma e delle sofferenze patiti dai sopravvissuti come suo padre.

Sarebbe bello se Pasquale potesse essere accolto anche qui a Cerignola, la città in cui è nato e vissuto Giuseppe Divittorio.

Oggi l'ANPI, simbolo della Resistenza italiana, a Cerignola non ha più una sede, e sarebbe auspicabile prendere in considerazione un suo ripristino, visto che la nostra terra è ricca di testimonianze e storie di antifascismo attivo.
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