Michele Marino
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Il vaso di Pandora, le svariate distinte responsabilità

Michele Marino (Consorzio Pro Ofanto): Questo è il “Vaso di Pandora” scoperto dal lavoro degli organi statali, incaricati dal Ministero dell’Interno

In riferimento allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio Comunale di Cerignola pubblichiamo la nota stampa, inviataci a mezzo mail, dal Presidente del Consorzio Pro Ofanto, dott. Michele Marino.

"Il Consiglio dei Ministri, presieduto dal prof. avv. Giuseppe Conte, oriundo cerignolano, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Cerignola, in data 10/10/2019, a norma dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267/200, per cui "si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi". Quindi il voto popolare per le elezioni amministrative viene formalmente rinviato di un anno ed è previsto nella primavera, inoltrata, del 2021.

Questo è il "Vaso di Pandora" che è stato scoperto dal lavoro degli organi statali, incaricati dal Ministero dell'Interno, che hanno prodotto una relazione articolata in oltre cento cartelle e formalizzatasi in un provvedimento di "straordinaria amministrazione", particolarmente oltraggioso per la storia della nostra città, la quale vanta innumerevoli, illustri politici, intellettuali ed artisti, mentre oggidì può contare su eminenti vescovi, sacerdoti e religiosi di vari ordini, categorie di professionisti, magistrati, professori universitari, dirigenti pubblici e privati, industriali, imprenditori agroalimentari, anche giovani, dediti esclusivamente al proprio lavoro, secondo i migliori canoni etici e deontologici".

Il dott. Michele Marino, fratello della dott.ssa Anna Lisa Marino, Assessore al Personale e Bilancio della stessa giunta Metta dal primo giorno di mandato fino al 28 Maggio 2018, giorno in cui lo stesso Sindaco di Cerignola le revocò il mandato, attualmente membro di Commissione Diocesana nel Centro di Ascolto Antiusura, entra nello specifico elencando, a suo parere, la serie di atti e decisioni "sconsiderate o fondamentalmente illogiche" dell'Amministrazione Metta.

"Nel corso di questi anni abbiamo assistito ad una serie di atti espressione di un'autorità forte ma poco autorevole, decisioni sconsiderate o fondamentalmente illogiche, per non parlare dei criteri di legalità e di trasparenza, tra cui:
a) la cartellonistica stradale "impazzita", oppure l'accesso a ZTL di difficile comprensione,
b) il verde pubblico, gestito senza scrupoli ed in violazione di ogni, elementare regola (vds. Villa comunale e alberi di Pino in via XXV Aprile e strade limitrofe),
c) il paesaggio storico, urbano, del "regio Istituto Agrario Giuseppe Pavoncelli", radicalmente ed eternamente compromesso a favore di una quantità enorme di cemento armato, in controtendenza con qualsiasi, altra realtà del mondo occidentale!
d) gestione verticistica e "schizofrenica" di Palazzo Fornari;
e) gestione verticistica "e tutt'altro che illuminata" del Teatro comunale S. Mercadante;
f) abuso/scorretto uso del suolo pubblico con improvvide licenze e concessioni edificatorie o di ampliamento a favore di gestori di chioschi ubicati in corso Garibaldi e piazza Duomo;
g) idem per le concessioni rilasciate a gazebo e tavolini sui marciapiedi che impediscono di fatto il passeggio o la vista di monumenti (si ricorda che la lapide marmorea dedicata all'on. G. Pavoncelli e Famiglia veniva occultata e restituita alla cittadinanza grazie alla denunzia dell'associazione "Fondazione Giuseppe Pavoncelli").

Il cahiers de dolèances prosegue, d'altro canto, con le omissioni o mancate promesse, quali:
  1. Scarsa politica di integrazione sociale per emarginati o extracomunitari,
  2. Inadeguato sostegno per iniziative sociali di rilievo, promosse dalla Fondazione Antiusura del "Buon Samaritano" o dalla Caritas Diocesana per il servizio quotidiano di mensa per indigenti, interrotto bruscamente oltre un anno fa;
  3. Quasi totale assenza di un programma di eco-sosteniblità, tra cui le piste ciclabili, disincentivare l'utilizzo del mezzo di trasporto privato, misure contro la "terra dei fuochi", ecc.;
  4. Scarsissima attenzione per lo sviluppo sostenibile e per l'occupazione giovanile, a fronte di un'elevata "attenzione" per l'edilizia.
Tutto ciò premesso e considerato, sia pur in breve sintesi, siamo al "the day after", inizio di una fase di sbandamento e incertezza, tra lo sbigottimento di chi per distrazione, incoscienza o semplice qualunquismo "non se lo sarebbe mai aspettato", e la facile, logica previsione da parte di quanti, invece, erano consapevoli (e lo sono tanto più ora) ed in qualche modo vigili su una situazione socio-economica che parte dal "palazzo"- il personale ai vari livelli di responsabilità avrebbe contribuito allo "svilimento e alla perdita di credibilità dell'istituzione locale" – per estendersi alle ditte appaltatrici, imprese e cooperative che hanno partecipato alla gestione del potere.

In buona sostanza, non è che un po' stupido assioma l'affermare che il cittadino comune sia scevro da qualsiasi tipo di responsabilità, quanto meno morale, tenuto conto del fatto che la vigente democrazia contempera manifestazioni e proteste unitamente ad ogni, corretta forma di opposizione in Consiglio comunale al fine di contestare e denunziare la mala gestione della cosa pubblica onde indirizzarla verso migliori fini di carattere generale e legale.

Analogo, maggior impegno "politico" per favorire una sana e trasparente attività dell'istituzione comunale potrà essere reclamato, auspicabilmente con maggior coraggio, convinzione e determinazione, dalla Chiesa locale seguendo l'esempio di S. S. Papa Francesco".

Conclude il Presidente del Consorzio pro Ofanto:

"In fondo la società attuale sembra troppo oberata dai problemi dell'ordinaria amministrazione per occuparsi della situazione di "straordinaria amministrazione" comunale, semmai immersa nella "realtà virtuale" di facebook, twitter ed altre applicazioni, così che gli effetti dell'ormai defunta amministrazione stanno passando quasi inosservati, edulcorati da minimi, apparenti benefici (un parcheggio o un palasport in più …). Indubbiamente, però, le future generazioni cioè i nostri nipoti pagheranno caro il conto di questo sfascio ambientale e morale, vivranno con animo triste il brutale scempio, perpretato in un lasso di tempo breve ma tanto incisivo sotto non pochi aspetti".

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