Attualità
Il terremoto del 23 Novembre 1980: ricordi e testimonianze del sisma a Cerignola
In tanti ancora ricordano la sera in cui la terra tremò forte anche nella città ofantina
Cerignola - giovedì 23 novembre 2023
Erano le 19:34 di una domenica sera invernale qualunque Una forte scossa quantificata con 6.9 di magnitudo (corrispondente al decimo grado della Scala Mercalli) colpì le zone della Campania Centrale e della Basilicata centro-settentrionale, interessando anche la provincia di Foggia. Il sisma coinvolse più direttamente la zona che va dall'Irpinia al Vulture, in cui si ebbero più feriti, sfollati e morti. Stando alle fonti dell'epoca, tre furono le province i cui Comuni che riportarono il maggior numero di sinistri in conseguenza del terremoto: Avellino, Salerno e Potenza.
Il sisma, che ebbe la durata di circa 90 secondi, fu avvertito nitidamente anche nella provincia di Foggia, e quindi a Cerignola. Molte persone si trovavano a casa per la cena domenicale. In quegli interminabili secondi ci furono momenti di panico, con la gente che si riversava in strada portandosi dietro bambini e anziani.
"Ricordo come se fosse ieri quella sera di domenica. Mi trovavo con la mia famiglia a guardare la Domenica Sportiva, con gli aggiornamenti delle ultime partite di calcio e la schedina. Ho il ricordo nitido della voce del giornalista Paolo Valenti che commentava le gare sportive, quando il lampadario e i mobili cominciarono a muoversi all'impazzata. Il tempo di realizzare che si trattasse di una scossa di terremoto, e ci riversammo giù per la scale (eravamo a casa di mia suocera, che viveva al secondo piano di un palazzo). Prima, però, pensammo ad aiutare due persone anziane che abitavano sullo stesso piano e che avevano difficoltà a scendere le scale. Ci ritrovammo tutti nell'androne nel palazzo, chi in ciabatte, chi in pigiama.
I bambini più grandicelli ci facevano tante domande, quelli più piccoli erano in braccio ai genitori e piangevano. A differenza di oggi, che si possono leggere le notizie in tempo reale sul web, dovevamo aspettare le edizioni straordinarie del Tg per conoscere l'epicentro e l'intensità del sisma. Alcuni decisero di dormire in macchina per timore di altre scosse forti, altri-come noi-di dormire tutti insieme restando vestiti per tenerci pronti in caso di emergenza".
Comincia così il racconto di Domenico, un signore cerignolano di quasi 70 anni che quel terremoto lo ricorda bene, molto bene. "Poi ce ne sono stati altri, avvertiti bene anche a Cerignola, ma non così forti e disastrosi. A Cerignola per fortuna non ci furono danni, ma quando vidi in tv le immagini delle persone che avevano perso tutto o dei poveri morti ho pianto di commozione".
"Avevo solo cinque anni, ricordo però nitidamente un boato e poi la fuga per le scale, con mio padre che, di colpo, mi prese in braccio per condurmi giù in strada", racconta Serena, che oggi ha quasi 50 anni, e si divide tra Cerignola e Roma, dove vivono i suoi figli.
"Essendo una bambina ho vissuto quei momenti con la spensieratezza dei miei anni, ero felice di ritrovarmi con tutti gli altri bambini del palazzo nel cortile dove abitavo. Mio padre e mia madre decisero di dormire in macchina per quella notte, ed io ricordo la mia eccitazione per quella cosa nuova e per il fatto che il giorno dopo non arei andata a scuola", prosegue.
"Un'altra cosa che ricordo molto bene è l'immagine dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini che si recò personalmente nei luoghi distrutti dal sisma, e denunciò la lentezza e l'inefficienza dei soccorsi. Pare che molte persone siano state ritrovate morte sotto le macerie, ma potevano essere salvate prima. Il discorso dell'amato Presidente Pertini restò nella storia.
Anche in quella circostanza, come sempre, lodevole fu l'aiuto dei volontari che a mani nude scavavano per tirare fuori i feriti e cercare di riportare alla luce i sopravvissuti", riprende a raccontare Domenico.
Per Irene e Maria Rosaria, che all'epoca erano entrambe bambine, ciò che è rimasto impresso è il rumore avvertito durante la scossa. "Avvertii come un fischio di vento, un rumore sinistro che ho percepito anche in occasione di altri terremoti", precisa Irene.
Il bilancio del terremoto del 23 Novembre 1980 è stato pesante: 280.000 sfollati, 8.848 feriti e quasi 3000 morti.
A Cerignola, per fortuna, solo tanta paura e qualche lesione e danneggiamenti nei palazzi più antichi. Ma il ricordo di quella domenica di novembre per alcuni resterà indelebile per sempre.
Il sisma, che ebbe la durata di circa 90 secondi, fu avvertito nitidamente anche nella provincia di Foggia, e quindi a Cerignola. Molte persone si trovavano a casa per la cena domenicale. In quegli interminabili secondi ci furono momenti di panico, con la gente che si riversava in strada portandosi dietro bambini e anziani.
"Ricordo come se fosse ieri quella sera di domenica. Mi trovavo con la mia famiglia a guardare la Domenica Sportiva, con gli aggiornamenti delle ultime partite di calcio e la schedina. Ho il ricordo nitido della voce del giornalista Paolo Valenti che commentava le gare sportive, quando il lampadario e i mobili cominciarono a muoversi all'impazzata. Il tempo di realizzare che si trattasse di una scossa di terremoto, e ci riversammo giù per la scale (eravamo a casa di mia suocera, che viveva al secondo piano di un palazzo). Prima, però, pensammo ad aiutare due persone anziane che abitavano sullo stesso piano e che avevano difficoltà a scendere le scale. Ci ritrovammo tutti nell'androne nel palazzo, chi in ciabatte, chi in pigiama.
I bambini più grandicelli ci facevano tante domande, quelli più piccoli erano in braccio ai genitori e piangevano. A differenza di oggi, che si possono leggere le notizie in tempo reale sul web, dovevamo aspettare le edizioni straordinarie del Tg per conoscere l'epicentro e l'intensità del sisma. Alcuni decisero di dormire in macchina per timore di altre scosse forti, altri-come noi-di dormire tutti insieme restando vestiti per tenerci pronti in caso di emergenza".
Comincia così il racconto di Domenico, un signore cerignolano di quasi 70 anni che quel terremoto lo ricorda bene, molto bene. "Poi ce ne sono stati altri, avvertiti bene anche a Cerignola, ma non così forti e disastrosi. A Cerignola per fortuna non ci furono danni, ma quando vidi in tv le immagini delle persone che avevano perso tutto o dei poveri morti ho pianto di commozione".
"Avevo solo cinque anni, ricordo però nitidamente un boato e poi la fuga per le scale, con mio padre che, di colpo, mi prese in braccio per condurmi giù in strada", racconta Serena, che oggi ha quasi 50 anni, e si divide tra Cerignola e Roma, dove vivono i suoi figli.
"Essendo una bambina ho vissuto quei momenti con la spensieratezza dei miei anni, ero felice di ritrovarmi con tutti gli altri bambini del palazzo nel cortile dove abitavo. Mio padre e mia madre decisero di dormire in macchina per quella notte, ed io ricordo la mia eccitazione per quella cosa nuova e per il fatto che il giorno dopo non arei andata a scuola", prosegue.
"Un'altra cosa che ricordo molto bene è l'immagine dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini che si recò personalmente nei luoghi distrutti dal sisma, e denunciò la lentezza e l'inefficienza dei soccorsi. Pare che molte persone siano state ritrovate morte sotto le macerie, ma potevano essere salvate prima. Il discorso dell'amato Presidente Pertini restò nella storia.
Anche in quella circostanza, come sempre, lodevole fu l'aiuto dei volontari che a mani nude scavavano per tirare fuori i feriti e cercare di riportare alla luce i sopravvissuti", riprende a raccontare Domenico.
Per Irene e Maria Rosaria, che all'epoca erano entrambe bambine, ciò che è rimasto impresso è il rumore avvertito durante la scossa. "Avvertii come un fischio di vento, un rumore sinistro che ho percepito anche in occasione di altri terremoti", precisa Irene.
Il bilancio del terremoto del 23 Novembre 1980 è stato pesante: 280.000 sfollati, 8.848 feriti e quasi 3000 morti.
A Cerignola, per fortuna, solo tanta paura e qualche lesione e danneggiamenti nei palazzi più antichi. Ma il ricordo di quella domenica di novembre per alcuni resterà indelebile per sempre.