Territorio
Il Rotary Club di Cerignola guidato da Cinzia del Corral
Un anno a servizio della comunità per “immaginare un mondo che merita il meglio di noi”
Cerignola - venerdì 15 luglio 2022
6.26
Incontriamo Cinzia del Corral: l'eleganza silenziosa di chi non fa rumore, ma dona con senso di responsabilità.
Un Presidente Donna in un direttivo tutto al maschile...
Sì, da noi è ancora visto come un mondo al maschile, ma basterà fare le cose di tutti i giorni per far comprendere alle donne che non solo è possibile, ma che è anche un'esperienza gratificante e fattibile. È oneroso, non si discute, ma è un mondo affascinante. Mi auguro di incrementare la partecipazione delle donne. Voglio però precisare che non è un circolo ricreativo al quale uno si scrive: occorre abbracciare la mission rotariana.
Come Club locale lei ha scelto il motto "Conoscere e Conoscersi" in che cosa si concretizzerà?
Pensiamo ad un Rotary che si apre al nostro territorio, compreso i 5 Reali Siti. La mia attenzione ai 5 Reali Siti è figlia della considerazione che in questi paesi abbiamo realtà imprenditoriali di spessore, di assoluto valore. Il mio legame con la terra è ombelicale e non può essere trascurato. Ma non solo il mio, nel Rotary Club di Cerignola ci sono tanti imprenditori agricoli di spessore. Economia e ambiente vanno di pari passo, il legame è sinonimo di sviluppo dell'economia.
E allora cosa vogliamo "Conoscere"?
La forza della nostra cultura e delle nostre tradizioni che sono davvero un volano per il nostro futuro. Quindi "conoscere" le nostre potenzialità per poter crescere, per darci valore.
Come possiamo dare valore al territorio?
Il service deve avere sempre un fine utile, poco autocelebrativo, ma rivolto ad una ricaduta positiva sul territorio, che possa portare ad uno sviluppo successivo. Abbiamo pensato a soluzioni che non si esauriscano in un solo incontro, ma che non solo abbiano il confronto con il mondo rotariano, con quello imprenditoriale piuttosto che con gli ordini professionali, istituzioni e associazioni, ma anche con le Scuole, di importanza fondamentale.
Ci sono già dei progetti sulla carta?
Assolutamente si! Guardando al periodo storico, abbiamo pensato a delle azioni di sostegno alla povertà, all'indigenza. Progetti in collaborazione con la Caritas, interventi rivolti non al singolo, ma alla collettività come servizio. Il territorio non è solo fisico, ma mentale. Il bisogno non è solo locale.
Ci occuperemo di prevenzione in ambito cardiologico e metabolico. Parleremo anche di inquinamento acustico. Anche l'arte avrà un suo spazio privilegiato. Il servizio per certi versi è arte di donarsi, più che di servire. Poi stiamo organizzando 3 eventi sportivi, tra podistica, ciclismo e padel, con raccolta fondi da destinarsi a dei service.
Faremo un po' per volta, non vogliamo rischiare una sovrapposizione che potrebbe indurre in distrazione. Occorre concentrarsi di volta in volta su di un progetto, perché sia curato e accompagnato al pieno successo in funzione dei bisogni.
Quali sono i primi passi in programma?
Tra i primi impegni abbiamo quello di presentarci come Direttivo al nuovo Vescovo. Cercherò di fare un incontro con le associazioni perché mi piacerebbe dire "che cosa possiamo fare insieme? E come prima iniziativa il 27 agosto faremo la premiazione dei 100, tradizione presente da 35 anni. Sono previste due borse di studio, a centisti sorteggiati, come da anni facciamo, per il programma distrettuale RYLA, con stage in aziende di rotariani, riconosciuti a livello istituzionale.
Che cosa si augura per il suo anno di presidenza?
Di essere utile. Perché altrimenti si scade nell'autocelebrazione. Il Rotary è una forza, composto da un capitale umano enorme. Tra le iniziative c'è un convegno con la Fondazione Alessandra Bisceglia "W ALE ONLUS", per lo studio e la cura delle anomalie vascolari, con il progetto "Le Stanze di Ale". È un progetto importante che prevede l'organizzazione di una rete di assistenza professionale ed umana ai pazienti affetti da anomalie vascolari e alle loro famiglie. E la mia nomina è iniziata proprio con un service: il dono che ho pensato per gli invitati è stato proprio una chiave "impastata" dai volontari della Fondazione "W ALE".
Cos'è per lei il dono, il donarsi?
Il dono è una chiave per essere futuro, perché se non si dona qualcosa di sé nulla cresce. La vita è servizio, diversamente nell'indifferenza ci si inaridisce e si muore, umanamente parlando. Il servizio ha un potere vitale. Solo con l'esempio possiamo incidere sulla realtà per pensare di cambiarla. Le parole non bastano.
Lasciamoci con una riflessione su Cerignola. Di cosa ha bisogno questa città?
Quante ore abbiamo a disposizione…? Di senso civico, di senso di appartenenza al territorio, di sentire come proprio il territorio altrui. Se sporco il tuo spazio, sporco anche il mio. Se inquino, non inquino il tuo spazio, ma anche il mio. C'è una sorta di abbrutimento generalizzato, dal quale bisogna venir fuori, assumendosi ciascuno le proprie responsabilità, per le proprie competenze.
Seguiremo le iniziative del Rotary Club, certi di raccogliere ottime ricadute per il territorio.
Un Presidente Donna in un direttivo tutto al maschile...
Sì, da noi è ancora visto come un mondo al maschile, ma basterà fare le cose di tutti i giorni per far comprendere alle donne che non solo è possibile, ma che è anche un'esperienza gratificante e fattibile. È oneroso, non si discute, ma è un mondo affascinante. Mi auguro di incrementare la partecipazione delle donne. Voglio però precisare che non è un circolo ricreativo al quale uno si scrive: occorre abbracciare la mission rotariana.
Come Club locale lei ha scelto il motto "Conoscere e Conoscersi" in che cosa si concretizzerà?
Pensiamo ad un Rotary che si apre al nostro territorio, compreso i 5 Reali Siti. La mia attenzione ai 5 Reali Siti è figlia della considerazione che in questi paesi abbiamo realtà imprenditoriali di spessore, di assoluto valore. Il mio legame con la terra è ombelicale e non può essere trascurato. Ma non solo il mio, nel Rotary Club di Cerignola ci sono tanti imprenditori agricoli di spessore. Economia e ambiente vanno di pari passo, il legame è sinonimo di sviluppo dell'economia.
E allora cosa vogliamo "Conoscere"?
La forza della nostra cultura e delle nostre tradizioni che sono davvero un volano per il nostro futuro. Quindi "conoscere" le nostre potenzialità per poter crescere, per darci valore.
Come possiamo dare valore al territorio?
Il service deve avere sempre un fine utile, poco autocelebrativo, ma rivolto ad una ricaduta positiva sul territorio, che possa portare ad uno sviluppo successivo. Abbiamo pensato a soluzioni che non si esauriscano in un solo incontro, ma che non solo abbiano il confronto con il mondo rotariano, con quello imprenditoriale piuttosto che con gli ordini professionali, istituzioni e associazioni, ma anche con le Scuole, di importanza fondamentale.
Ci sono già dei progetti sulla carta?
Assolutamente si! Guardando al periodo storico, abbiamo pensato a delle azioni di sostegno alla povertà, all'indigenza. Progetti in collaborazione con la Caritas, interventi rivolti non al singolo, ma alla collettività come servizio. Il territorio non è solo fisico, ma mentale. Il bisogno non è solo locale.
Ci occuperemo di prevenzione in ambito cardiologico e metabolico. Parleremo anche di inquinamento acustico. Anche l'arte avrà un suo spazio privilegiato. Il servizio per certi versi è arte di donarsi, più che di servire. Poi stiamo organizzando 3 eventi sportivi, tra podistica, ciclismo e padel, con raccolta fondi da destinarsi a dei service.
Faremo un po' per volta, non vogliamo rischiare una sovrapposizione che potrebbe indurre in distrazione. Occorre concentrarsi di volta in volta su di un progetto, perché sia curato e accompagnato al pieno successo in funzione dei bisogni.
Quali sono i primi passi in programma?
Tra i primi impegni abbiamo quello di presentarci come Direttivo al nuovo Vescovo. Cercherò di fare un incontro con le associazioni perché mi piacerebbe dire "che cosa possiamo fare insieme? E come prima iniziativa il 27 agosto faremo la premiazione dei 100, tradizione presente da 35 anni. Sono previste due borse di studio, a centisti sorteggiati, come da anni facciamo, per il programma distrettuale RYLA, con stage in aziende di rotariani, riconosciuti a livello istituzionale.
Che cosa si augura per il suo anno di presidenza?
Di essere utile. Perché altrimenti si scade nell'autocelebrazione. Il Rotary è una forza, composto da un capitale umano enorme. Tra le iniziative c'è un convegno con la Fondazione Alessandra Bisceglia "W ALE ONLUS", per lo studio e la cura delle anomalie vascolari, con il progetto "Le Stanze di Ale". È un progetto importante che prevede l'organizzazione di una rete di assistenza professionale ed umana ai pazienti affetti da anomalie vascolari e alle loro famiglie. E la mia nomina è iniziata proprio con un service: il dono che ho pensato per gli invitati è stato proprio una chiave "impastata" dai volontari della Fondazione "W ALE".
Cos'è per lei il dono, il donarsi?
Il dono è una chiave per essere futuro, perché se non si dona qualcosa di sé nulla cresce. La vita è servizio, diversamente nell'indifferenza ci si inaridisce e si muore, umanamente parlando. Il servizio ha un potere vitale. Solo con l'esempio possiamo incidere sulla realtà per pensare di cambiarla. Le parole non bastano.
Lasciamoci con una riflessione su Cerignola. Di cosa ha bisogno questa città?
Quante ore abbiamo a disposizione…? Di senso civico, di senso di appartenenza al territorio, di sentire come proprio il territorio altrui. Se sporco il tuo spazio, sporco anche il mio. Se inquino, non inquino il tuo spazio, ma anche il mio. C'è una sorta di abbrutimento generalizzato, dal quale bisogna venir fuori, assumendosi ciascuno le proprie responsabilità, per le proprie competenze.
Seguiremo le iniziative del Rotary Club, certi di raccogliere ottime ricadute per il territorio.