Attualità
Il prof. Luigi Lopalco attaccato dallo M5S, FdI e FI
Il Movimento 5 Stelle e l’intero schieramento di centro destra attaccano Lopalco “Deve dimettersi dall’incarico”
Puglia - sabato 25 luglio 2020
11.31
Coronavirus, crescono i casi di contagio in Puglia, in due giorni 22 nuovi positivi (9 il 23 luglio e 13 il 24 luglio), in virtù della preoccupante situazione che si prospetta e, soprattutto, della candidatura del prof. Pieluigi Lopalco a sostegno di Michele Emiliano nelle elezioni regionali del 20 e 21 settembre il Movimento 5 Stelle pugliese contesa il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il capo della task force epidemiologica prof. Pier Luigi Lopalco.
«Ancora una volta Michele smentisce Emiliano. Da un lato parla di segnali dal mondo che inducono ad avere grande attenzione sul Covid, tanto da riconvocare la task force regionale, dall'altro candida il capo della task force regionale per l'emergenza Covid, il professor Lopalco, che inevitabilmente per la campagna elettorale toglierà tempo alla task force».
In una nota congiunta, i consiglieri pentastellati capeggiati dalla candidata alla presidenza Antonella Laricchia, scrivono:
«Capiamo che (Emiliano, ndr) avesse bisogno di una figura credibile per distrarre l'attenzione dal fritto misto di liste che lo sosterranno, ma lo ribadiamo ancora una volta, a maggior ragione dopo le parole oggi di Emiliano: per la task force serve un tecnico che si occupi solo del Covid, a maggior ragione vista l'inesistenza dell'assessore alla Sanità. Se Lopalco vuole candidarsi è libero di farlo, ma deve lasciare il suo ruolo e non svolgerlo a mezzo servizio. Chi lo ha fatto in questi anni ha prodotto solo danni, come dimostrano l'assistenza territoriale inesistente, le liste d'attesa infinite, le recenti inchieste su medici che esercitavano attività intramoenia a nero semplicemente perché la Regione, che avrebbe dovuto vigilare, non l'ha mai fatto. La gestione dell'emergenza Covid richiede attenzione, dedizione e impegno. Le ospitate tv e gli eventi elettorali non possono avere la priorità».
Contro l'epidemiologo puntano l'indice anche da Fratelli d'Italia. Il capogruppo regionale del partito "meloniano", Ignazio Zullo, dice:
«Il prof. Pierluigi Lopalco ha ribadito che non intende dimettersi perché ha un lavoro da portare a termine e c'è un piano anti Covid da preparare in caso di seconda ondata. Parole e annunci che non rendono giustizia alla sua intelligenza e a quella dei cittadini ed elettori. Perché, con la sua candidatura, il professore ha perso autorevolezza e credibilità derivanti dall'essere una figura neutrale, indipendente rispetto alla politica. Adesso, invece, non solo qualunque sua decisione sarà suscettibile e interpretabile in funzione della sua posizione di candidato, e quindi persona alla ricerca di consensi, ma anche quelle del passato possono essere reinterpretare in funzione della sua decisione di candidarsi. Come potrebbe infatti decidere liberamente in caso di assembramenti e situazioni di rischio insorgenti e documentate, ma legate a importanti categorie economiche e produttive? In casi di tal genere assumerà decisioni nell'interesse della collettività o nel proprio interesse elettorale? E come non rendersi conto della portata deflagrante, nel bene e nel male, di ogni suo orientamento, sulla formazione, sull'istruzione, sulla vita sociale, professionale, privata dei cittadini, sulla loro mobilità e quotidianità, sulle loro scelte di vita in questa perdurante emergenza? Il lavoro del professore è terminato, di fatto, con la sua candidatura. Perché non potrebbe certo essere lui a orientare un nuovo piano anti-Covid, a incontrare rappresentanze di categorie tutte portatrici di legittimi interessi e di migliaia e migliaia di voti, senza ridurre la scienza e la politica ad una barzelletta e a un mercimonio. Anche soltanto generando il dubbio, il sospetto perché in politica non vale quello che fai ma quello che la gente percepisce rispetto al tuo operato. Solo le dimissioni, quindi, possono ridare credibilità alla funzione tecnica esercitata, e questo vale anche per come Lopalco ha operato nei mesi scorsi. Ho sempre imputato ad Emiliano e a Lopalco gli errori di presa in carico tardiva dei soggetti Covid positivi, che ha determinato in Puglia la più alta mortalità tra tutte le Regioni entrate nel lockdown con la Puglia: in pratica, su 100 pugliesi contagiati da Covid-19 ne sono morti 12, molti di più di quanti ne sono morti nelle altre Regioni del Sud e delle Isole. E quando Lopalco tenta di nascondere questo dato, non allontana un sospetto ancora più inquietante: che ogni suo tentativo di giustificare questo dato non derivi dalla scienza ma dalla brama elettorale».
Anche dalle file di Forza Italia si accendono i riflettori sulla candidatura con Emiliano del prof. Pierluigi Lopalco che, sostengono dallo schieramento berlusconiano, dovrà assolutamente dimettersi dal suo incarico:
«Siamo stati facili profeti: il professor Lopalco ha annunciato la sua candidatura nelle liste di Emiliano. Bene, l'avevamo già capito, ma ora si dimetta dal suo incarico in Regione, che è costato ai pugliesi 120mila euro, e chieda scusa ai cittadini per averlo utilizzato come trampolino di lancio elettorale». Così il commissario e il vicecommissario regionale di Forza Italia Puglia, il deputato Mauro D'Attis e il senatore Dario Damiani. «Incarico che doveva essere meramente scientifico per affrontare la pandemia - aggiungono - ma che invece si è rivelato strumentale per garantire una straordinaria visibilità mediatica a Lopalco. Ciò che ci fa sorridere, tuttavia, è il silenzio del centrosinistra sulle ultime dichiarazioni. Emiliano ha candidamente affermato che Lopalco sarebbe un ottimo assessore alla sanità e che è meglio uno come lui 'che capisce', di altri che prendono molti voti. Tradotto: per Emiliano, i consiglieri regionali della sua coalizione e gli altri candidati sarebbero degli incompetenti. Un motivo in più - concludono D'Attis e Damiani - per non votare né loro, né Emiliano e tantomeno Lopalco».
«Ancora una volta Michele smentisce Emiliano. Da un lato parla di segnali dal mondo che inducono ad avere grande attenzione sul Covid, tanto da riconvocare la task force regionale, dall'altro candida il capo della task force regionale per l'emergenza Covid, il professor Lopalco, che inevitabilmente per la campagna elettorale toglierà tempo alla task force».
In una nota congiunta, i consiglieri pentastellati capeggiati dalla candidata alla presidenza Antonella Laricchia, scrivono:
«Capiamo che (Emiliano, ndr) avesse bisogno di una figura credibile per distrarre l'attenzione dal fritto misto di liste che lo sosterranno, ma lo ribadiamo ancora una volta, a maggior ragione dopo le parole oggi di Emiliano: per la task force serve un tecnico che si occupi solo del Covid, a maggior ragione vista l'inesistenza dell'assessore alla Sanità. Se Lopalco vuole candidarsi è libero di farlo, ma deve lasciare il suo ruolo e non svolgerlo a mezzo servizio. Chi lo ha fatto in questi anni ha prodotto solo danni, come dimostrano l'assistenza territoriale inesistente, le liste d'attesa infinite, le recenti inchieste su medici che esercitavano attività intramoenia a nero semplicemente perché la Regione, che avrebbe dovuto vigilare, non l'ha mai fatto. La gestione dell'emergenza Covid richiede attenzione, dedizione e impegno. Le ospitate tv e gli eventi elettorali non possono avere la priorità».
Contro l'epidemiologo puntano l'indice anche da Fratelli d'Italia. Il capogruppo regionale del partito "meloniano", Ignazio Zullo, dice:
«Il prof. Pierluigi Lopalco ha ribadito che non intende dimettersi perché ha un lavoro da portare a termine e c'è un piano anti Covid da preparare in caso di seconda ondata. Parole e annunci che non rendono giustizia alla sua intelligenza e a quella dei cittadini ed elettori. Perché, con la sua candidatura, il professore ha perso autorevolezza e credibilità derivanti dall'essere una figura neutrale, indipendente rispetto alla politica. Adesso, invece, non solo qualunque sua decisione sarà suscettibile e interpretabile in funzione della sua posizione di candidato, e quindi persona alla ricerca di consensi, ma anche quelle del passato possono essere reinterpretare in funzione della sua decisione di candidarsi. Come potrebbe infatti decidere liberamente in caso di assembramenti e situazioni di rischio insorgenti e documentate, ma legate a importanti categorie economiche e produttive? In casi di tal genere assumerà decisioni nell'interesse della collettività o nel proprio interesse elettorale? E come non rendersi conto della portata deflagrante, nel bene e nel male, di ogni suo orientamento, sulla formazione, sull'istruzione, sulla vita sociale, professionale, privata dei cittadini, sulla loro mobilità e quotidianità, sulle loro scelte di vita in questa perdurante emergenza? Il lavoro del professore è terminato, di fatto, con la sua candidatura. Perché non potrebbe certo essere lui a orientare un nuovo piano anti-Covid, a incontrare rappresentanze di categorie tutte portatrici di legittimi interessi e di migliaia e migliaia di voti, senza ridurre la scienza e la politica ad una barzelletta e a un mercimonio. Anche soltanto generando il dubbio, il sospetto perché in politica non vale quello che fai ma quello che la gente percepisce rispetto al tuo operato. Solo le dimissioni, quindi, possono ridare credibilità alla funzione tecnica esercitata, e questo vale anche per come Lopalco ha operato nei mesi scorsi. Ho sempre imputato ad Emiliano e a Lopalco gli errori di presa in carico tardiva dei soggetti Covid positivi, che ha determinato in Puglia la più alta mortalità tra tutte le Regioni entrate nel lockdown con la Puglia: in pratica, su 100 pugliesi contagiati da Covid-19 ne sono morti 12, molti di più di quanti ne sono morti nelle altre Regioni del Sud e delle Isole. E quando Lopalco tenta di nascondere questo dato, non allontana un sospetto ancora più inquietante: che ogni suo tentativo di giustificare questo dato non derivi dalla scienza ma dalla brama elettorale».
Anche dalle file di Forza Italia si accendono i riflettori sulla candidatura con Emiliano del prof. Pierluigi Lopalco che, sostengono dallo schieramento berlusconiano, dovrà assolutamente dimettersi dal suo incarico:
«Siamo stati facili profeti: il professor Lopalco ha annunciato la sua candidatura nelle liste di Emiliano. Bene, l'avevamo già capito, ma ora si dimetta dal suo incarico in Regione, che è costato ai pugliesi 120mila euro, e chieda scusa ai cittadini per averlo utilizzato come trampolino di lancio elettorale». Così il commissario e il vicecommissario regionale di Forza Italia Puglia, il deputato Mauro D'Attis e il senatore Dario Damiani. «Incarico che doveva essere meramente scientifico per affrontare la pandemia - aggiungono - ma che invece si è rivelato strumentale per garantire una straordinaria visibilità mediatica a Lopalco. Ciò che ci fa sorridere, tuttavia, è il silenzio del centrosinistra sulle ultime dichiarazioni. Emiliano ha candidamente affermato che Lopalco sarebbe un ottimo assessore alla sanità e che è meglio uno come lui 'che capisce', di altri che prendono molti voti. Tradotto: per Emiliano, i consiglieri regionali della sua coalizione e gli altri candidati sarebbero degli incompetenti. Un motivo in più - concludono D'Attis e Damiani - per non votare né loro, né Emiliano e tantomeno Lopalco».