Vita di città
Il prete anticamorra don Patriciello a Cerignola per parlare di ambiente e criminalità
"La Puglia non è un'isola felice, qui continua il trasferimento di rifiuti illegali dalla Campania"
Cerignola - mercoledì 17 giugno 2015
15.17
Martedì 16 giugno, presso la Chiesa Madre (chiesa di san Francesco d'Assisi) si è tenuto un incontro con don Maurizio Patriciello- parroco del quartiere Parco Verde in Caviano (Na), sul tema Testimoniare la speranza: in ascolto di una voce dalla "Terra dei fuochi. L'incontro, presieduto dal vescovo della diocesi di Cerignola- Ascoli Satriano don Felice di Molfetta, ha toccato temi forti e delicati di materia ambientale. Infatti don Maurizio non è un semplice sacerdote, ma il pioniere nella difesa di quella terra martoriata dall'inquinamento conosciuta come Terra dei fuochi, dove i rifiuti più che essere un business, sono divenuti una vera e propria condanna a morte. Un disastro ambientale che comunque non riguarda solamente suddetta terra, ma che coinvolge tutti. "Non pensate che la Puglia sia un'isola felice- afferma don Maurizio nel prosieguo dell'incontro- proprio perché se è vero che, negli ultimi tempi, in Campania i roghi stanno diminuendo, ciò significa che questi rifiuti vengono trasferiti e smaltiti anche altrove."
La testimonianza di don Maurizio è ripresa dal vescovo don Felice di Molfetta, il quale cala la vicenda campana nel nostro contesto territoriale affermando che "il concetto è davvero straordinariamente attuale nella vicenda storico geografica della nostra terra. Tutto ciò che sta avvenendo nella Terra dei fuochi è quello che è avvenuto anche in casa nostra ed è giusto che si senta e che la verità, anche quando nuoce, venga detta".
Intervento inaspettato è stato quello del neosindaco di Cerignola Francesco Metta il quale, a conclusione dell'incontro, ringraziato don Maurizio per la sua preziosa testimonianza, si è ricollegato sinergicamente all'intervento del vescovo, affermando: "Quando Maurizio dice che in Campania i fuochi sono diminuiti perché ciò che aveva la Campania ha preso un'altra strada, signori, sta parlando di casa nostra, perché qualcosa di quello che veniva smaltito nella Terra dei fuochi ha preso la Napoli-Bari ed è uscito al casello di Cerignola. Noi, caro Maurizio, abbiamo scoperto sulla strada che porta al casello autostradale sulla Napoli-Bari, tonnellate di rifiuti interrati e ancora nessuno ci ha detto di quale tipo di rifiuti si tratti, perché abbiamo colpevolmente taciuto. Nessuno ci ha detto chi bonificherà quei 30 ettari di terreno infestati dai rifiuti. Quando don Maurizio racconta di Acerra, racconta anche di Cerignola. Di bonifica non ne parla nessuno e il Comune non potrà bonificare la terra perché non ha il denaro necessario e per questo dovremo chiedere aiuto alle nostre istituzioni, ma dobbiamo innanzitutto essere consapevoli del rischio che stiamo correndo. Abbiamo una discarica infinita di rifiuti seppur legittima, non per questo meno pericolosa e per di più c'è un progetto che vuole la nostra stazione ferroviaria approdo di tonnellate di rifiuti, una legge ingiusta contro la quale noi dobbiamo alzare la voce. E quando noi alzeremo la nostra voce non potremo prescindere dalla Chiesa e dal nostro pastore, perché la Chiesa sia al nostro fianco per la salute, per l'ambiente e per la verità."
L'incontro si è concluso con un'esibizione della banda musicale la quale, tra sacro è profano, ha dapprima intonato l'inno a san Luigi- tra pochi giorni celebrato- per poi eseguire l'inno nazionale italiano in onore del neosindaco.
La testimonianza di don Maurizio è ripresa dal vescovo don Felice di Molfetta, il quale cala la vicenda campana nel nostro contesto territoriale affermando che "il concetto è davvero straordinariamente attuale nella vicenda storico geografica della nostra terra. Tutto ciò che sta avvenendo nella Terra dei fuochi è quello che è avvenuto anche in casa nostra ed è giusto che si senta e che la verità, anche quando nuoce, venga detta".
Intervento inaspettato è stato quello del neosindaco di Cerignola Francesco Metta il quale, a conclusione dell'incontro, ringraziato don Maurizio per la sua preziosa testimonianza, si è ricollegato sinergicamente all'intervento del vescovo, affermando: "Quando Maurizio dice che in Campania i fuochi sono diminuiti perché ciò che aveva la Campania ha preso un'altra strada, signori, sta parlando di casa nostra, perché qualcosa di quello che veniva smaltito nella Terra dei fuochi ha preso la Napoli-Bari ed è uscito al casello di Cerignola. Noi, caro Maurizio, abbiamo scoperto sulla strada che porta al casello autostradale sulla Napoli-Bari, tonnellate di rifiuti interrati e ancora nessuno ci ha detto di quale tipo di rifiuti si tratti, perché abbiamo colpevolmente taciuto. Nessuno ci ha detto chi bonificherà quei 30 ettari di terreno infestati dai rifiuti. Quando don Maurizio racconta di Acerra, racconta anche di Cerignola. Di bonifica non ne parla nessuno e il Comune non potrà bonificare la terra perché non ha il denaro necessario e per questo dovremo chiedere aiuto alle nostre istituzioni, ma dobbiamo innanzitutto essere consapevoli del rischio che stiamo correndo. Abbiamo una discarica infinita di rifiuti seppur legittima, non per questo meno pericolosa e per di più c'è un progetto che vuole la nostra stazione ferroviaria approdo di tonnellate di rifiuti, una legge ingiusta contro la quale noi dobbiamo alzare la voce. E quando noi alzeremo la nostra voce non potremo prescindere dalla Chiesa e dal nostro pastore, perché la Chiesa sia al nostro fianco per la salute, per l'ambiente e per la verità."
L'incontro si è concluso con un'esibizione della banda musicale la quale, tra sacro è profano, ha dapprima intonato l'inno a san Luigi- tra pochi giorni celebrato- per poi eseguire l'inno nazionale italiano in onore del neosindaco.