Attualità
Il murale di Alaniz Niz a Stornara ispirato alla storia di un ragazzo palestinese
L’artista richiama l’attenzione sul genocidio in atto attraverso l’opera rappresentata su un muro
5 Reali Siti - martedì 27 agosto 2024
15.08
La street art come strumento di denuncia sociale. Attraverso l'arte raffigurata sui muri si può richiamare l'attenzione su situazioni delicate o anche "scomode" che spesso si fa finta di non vedere. E' quello che ha fatto Alaniz Niz, street artist argentino di fama internazionale che nei giorni scorsi è tornato a Stornara per lo Stramurales special edition di quest'anno.
Il murale che ha lasciato a Stornara (in Via San Rocco), andando ad arricchire il repertorio di quelli già esistenti (complessivamente 137), rappresenta una ragazzina che apre una tenda e guarda all'esterno. Dalla tenda lei si affaccia e sembra dire: "Sono qui, accorgetevi di me!".
Siccome ogni opera raffigurata su un muro ha una storia, è stato l'autore stesso a raccontarla dopo averla completata.
"Questo muro è ispirato alla storia di Mohamed Al Khalid, la cui vita è stata spazzata via dagli attacchi israeliani a Gaza. È uno delle migliaia di sfollati e costretti a vivere in tende che devono essere spostate costantemente a seconda degli ordini di occupazione. Durante i mesi in cui l'ho seguito, l'ho visto perdere il suo fratellino a causa di un attacco di cecchini dell'IDF. Ammiro la forza di Mohamed, che anche in questa situazione riesce a caricare i suoi video con un sorriso che porta speranza in questi momenti bui e che a volte mi fa piangere.
La sua storia potrebbe essere la storia di molti altri, in Siria, Afghanistan, Libia, persone sfollate da guerre inutili alimentate dall'avidità, uno sviluppo avido di questo insostenibile sistema capitalista. Non si tratta di esprimere una posizione in questa guerra, una cosa è certa: nessuno dovrebbe vivere quello che stanno vivendo i palestinesi ora".
Il murale che ha lasciato a Stornara (in Via San Rocco), andando ad arricchire il repertorio di quelli già esistenti (complessivamente 137), rappresenta una ragazzina che apre una tenda e guarda all'esterno. Dalla tenda lei si affaccia e sembra dire: "Sono qui, accorgetevi di me!".
Siccome ogni opera raffigurata su un muro ha una storia, è stato l'autore stesso a raccontarla dopo averla completata.
"Questo muro è ispirato alla storia di Mohamed Al Khalid, la cui vita è stata spazzata via dagli attacchi israeliani a Gaza. È uno delle migliaia di sfollati e costretti a vivere in tende che devono essere spostate costantemente a seconda degli ordini di occupazione. Durante i mesi in cui l'ho seguito, l'ho visto perdere il suo fratellino a causa di un attacco di cecchini dell'IDF. Ammiro la forza di Mohamed, che anche in questa situazione riesce a caricare i suoi video con un sorriso che porta speranza in questi momenti bui e che a volte mi fa piangere.
La sua storia potrebbe essere la storia di molti altri, in Siria, Afghanistan, Libia, persone sfollate da guerre inutili alimentate dall'avidità, uno sviluppo avido di questo insostenibile sistema capitalista. Non si tratta di esprimere una posizione in questa guerra, una cosa è certa: nessuno dovrebbe vivere quello che stanno vivendo i palestinesi ora".