Il Movimento 5 Stelle pugliese si spacca
Antonella Laricchia: “Puglia una parte del M5S entra in maggioranza con Emiliano: una brutta pagina di storia”
Puglia - domenica 31 gennaio 2021
12.40
Dopo la campagna elettorale per le regionali 2020, caratterizzata dal rifiuto del Movimento 5 Stelle ad appoggiare Michele Emiliano quale candidato alla presidenza, dopo le ripetute accuse di malgoverno lanciate dai pentastellati all'indirizzo di Michele Emiliano, dopo il NO del M5S ad Emiliano presidente, nonostante i continui inviti del PD a scender uniti, dopo la vittoria di Emiliano e il successivo ingresso in maggioranza dei pentastellati pugliesi, dopo l'ingresso in giunta regionale della pentastellata Rosa Barone, nominata Assessore al Welfare dal Michele Emiliano, è il tempo delle divisioni, dei malcontenti, dei dissensi, il Movimento 5 Stelle pugliese si spacca. Antonella Laricchia, ex candidata presidente, contro i colleghi. E dopo il discorso tra le lacrime in consiglio, successivo ai primi accordi, torna sulla questione con un lungo post sui social.
«In Puglia una parte del M5S entra in maggioranza con Emiliano: una brutta pagina di storia - esordisce Laricchia - Autorizzando la nomina di un assessore del Movimento 5 Stelle nella Giunta regionale di centrosinistra, nei giorni scorsi Vito Crimi ha dato un'ulteriore e violenta picconata alla credibilità del M5S e a me dispiace troppo che sia tanto difficile, per lui e per qualcun altro, capire che un M5S poco credibile è un M5S che non riesce più a cambiare in meglio la vita dei cittadini. Io credo – prosegue Laricchia - che quando il M5S voglia confrontarsi con la vecchia politica, debba piuttosto puntare a farle accettare cose che, senza la collaborazione con noi, non avrebbe fatto mai. Invece, si sono volutamente scelti quei punti che Emiliano avrebbe già fatto senza di noi, solo per la fretta di andare a occupare quella poltrona, senza alcun potere contrattuale (qualcuno teme che per questa poltrona del PD regalata al M5S in Puglia, il PD richiederà quella di candidato sindaco in diverse grandi città italiane).
Laricchia mettere nero su bianco il rifiuto di Crimi ad incontrare i militanti del M5S pugliese sulla piattaforma Russeau e la fretta ingiustificata di accontentare Michele Emiliano ormai imaziente di attendere.
«Non posso dimenticare – sottolinea Antonella Laricchia - che centinaia e centinaia di iscritti pugliesi hanno chiesto a Vito Crimi almeno un incontro e per ben due volte un voto su Rousseau immediatamente. Questo capo politico reggente, in quattro mesi non ha mai trovato il tempo e la motivazione di ascoltare gli iscritti della forza politica che dirige. Tuttavia, è corso subito ad accontentare Emiliano che, a quanto pare, non poteva più aspettare. Così, ha offeso gli iscritti e la piattaforma Rousseau, anticipando con la nomina il momento del voto, rimandato di chissà quanto e percepito ormai sempre più inutile (già era grave offendere Rousseau utilizzandolo per tentare di sovvertire il risultato di un'elezione regionale) e orientato».
«In molti si sono chiesti i motivi del mio silenzio prolungato sulla vicenda e qualcuno ha iniziato a fraintenderlo – conclude la pentastellata - La verità è che anche io ero impegnata, nel mio piccolo, in un "silenzio operoso". Di tutto ciò, vi aggiornerò nei prossimi giorni, come sempre. Da sempre, ma oggi più che mai, sento la responsabilità di lavorare con umiltà, coraggio e determinazione alla soluzione dei problemi dei cittadini, perché abbiamo bisogno di buona politica anche se sembra scomparire ogni giorno di più».
«In Puglia una parte del M5S entra in maggioranza con Emiliano: una brutta pagina di storia - esordisce Laricchia - Autorizzando la nomina di un assessore del Movimento 5 Stelle nella Giunta regionale di centrosinistra, nei giorni scorsi Vito Crimi ha dato un'ulteriore e violenta picconata alla credibilità del M5S e a me dispiace troppo che sia tanto difficile, per lui e per qualcun altro, capire che un M5S poco credibile è un M5S che non riesce più a cambiare in meglio la vita dei cittadini. Io credo – prosegue Laricchia - che quando il M5S voglia confrontarsi con la vecchia politica, debba piuttosto puntare a farle accettare cose che, senza la collaborazione con noi, non avrebbe fatto mai. Invece, si sono volutamente scelti quei punti che Emiliano avrebbe già fatto senza di noi, solo per la fretta di andare a occupare quella poltrona, senza alcun potere contrattuale (qualcuno teme che per questa poltrona del PD regalata al M5S in Puglia, il PD richiederà quella di candidato sindaco in diverse grandi città italiane).
Laricchia mettere nero su bianco il rifiuto di Crimi ad incontrare i militanti del M5S pugliese sulla piattaforma Russeau e la fretta ingiustificata di accontentare Michele Emiliano ormai imaziente di attendere.
«Non posso dimenticare – sottolinea Antonella Laricchia - che centinaia e centinaia di iscritti pugliesi hanno chiesto a Vito Crimi almeno un incontro e per ben due volte un voto su Rousseau immediatamente. Questo capo politico reggente, in quattro mesi non ha mai trovato il tempo e la motivazione di ascoltare gli iscritti della forza politica che dirige. Tuttavia, è corso subito ad accontentare Emiliano che, a quanto pare, non poteva più aspettare. Così, ha offeso gli iscritti e la piattaforma Rousseau, anticipando con la nomina il momento del voto, rimandato di chissà quanto e percepito ormai sempre più inutile (già era grave offendere Rousseau utilizzandolo per tentare di sovvertire il risultato di un'elezione regionale) e orientato».
«In molti si sono chiesti i motivi del mio silenzio prolungato sulla vicenda e qualcuno ha iniziato a fraintenderlo – conclude la pentastellata - La verità è che anche io ero impegnata, nel mio piccolo, in un "silenzio operoso". Di tutto ciò, vi aggiornerò nei prossimi giorni, come sempre. Da sempre, ma oggi più che mai, sento la responsabilità di lavorare con umiltà, coraggio e determinazione alla soluzione dei problemi dei cittadini, perché abbiamo bisogno di buona politica anche se sembra scomparire ogni giorno di più».