Il Comune di Cerignola approva il Regolamento sull'affido familiare
Pezzano: "Abbiamo colmato un vuoto normativo"
Cerignola - martedì 11 ottobre 2016
15.15 Comunicato Stampa
"Con questo documento daremo un struttura all'affido familiare e saremo in grado di regolamentare la posizione di chi vorrà partecipare al servizio, ma anche permettere all'Istituzione di disciplinare un settore di forte disagio per i minori, che fino ad oggi era stato gestito senza dei punti ben definiti, così come vuole la normativa vigente". E' il commento dell'assessore alle Politiche Sociali, Rino Pezzano, in merito all'approvazione del regolamento unico di Ambito sull'affido familiare, in Consiglio comunale.
"Abbiamo colmato un vuoto - aggiunge Pezzano - e non credo di esagerare quando dico che tutto questo è stato possibile soprattutto grazie all'egregio lavoro fatto dall'Associazione Age con il progetto 'Affidiamoci'. Si è trattato, infatti, di un iter iniziato a luglio e che, per essere completato definitivamente, prevedeva il passaggio obbligato in tutte le assise comunali dell'Ambito".
L'affidamento familiare è un intervento 'a termine' di aiuto e sostegno che si attua per sopperire al disagio e/o alla difficoltà di un minore e della sua famiglia che, temporaneamente, non è in grado di occuparsi delle sue necessità affettive, accuditive ed educative.
"Beneficiari del servizio - spiega l'assessore - sono i minori da 0 ai 18 anni, italiani, stranieri residenti e stranieri non accompagnati, che si trovano in situazioni di carenza o mancanza di cure familiari. Possono essere affidatari, invece, un nucleo familiare,preferibilmente con figli minori, persone singoli, coppie o parenti".
L'affido familiare sarà gestito da un equipe multidisciplinare integrata dell'Ambito in materia di affidamento familiare e adozione nazionale e internazionale di minori. Alla selezione degli aspiranti affidatari dovrà far seguito la costituzione dell'Anagrafe per ciascun Ambito territoriale, che confluirà nell'Anagrafe Unica Regionale dove saranno iscritte le famiglie e le persone idonee all'affidamento. La famiglia affidataria, inoltre, avrà diritto a un contributo mensile, indipendentemente dal reddito.
"Anche in questo caso - sottolinea Pezzano - fondamentale sarà la collaborazione delle Associazioni impegnate a vario titolo e con esperienza nel settore, le quali potranno svolgere, in collaborazione con l'equipe multidisciplinare, le varie attività di programmazione e gestione per la formazione, informazione, sensibilizzazione e pubblicizzazione del servizio d'affido".