Religioni
Il cardinale Ernest Simoni a Cerignola
La testimonianza di un uomo di Chiesa. Il prossimo 6 giugno, alle ore 20, la parrocchia di Sant’Antonio da Padova di Cerignola, guidata dal parroco mons. Carmine Ladogana
Cerignola - mercoledì 31 maggio 2017
12.32 Comunicato Stampa
Il prossimo 6 giugno, alle ore 20, la parrocchia di Sant'Antonio da Padova di Cerignola, guidata dal parroco mons. Carmine Ladogana, in collaborazione con la Confraternita di Santa Maria della Pietà, ospiterà il cardinale Ernest Simoni che, introdotto da Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, e intervistato dal vaticanista di Avvenire, il giornalista Mimmo Muolo, racconterà la sua storia di martirio personale nell'Albania di Enver Hoxa. Incarcerato il 24 dicembre 1963, Simoni ha trascorso ventisette anni in cella, durante i quali ha sofferto ogni tipo di sofferenza e tortura.
A papa Francesco, che ha vissuto sulla sua pelle la dittatura argentina negli Anni Settanta dello scorso secolo, padre Simoni ricordò che, qualche mese dopo l'arresto, un ufficiale di polizia gli disse: "Sarai impiccato come nemico perché hai detto alla gente che moriremo tutti per Cristo se necessario". Lo torturarono perché volevano alzasse la voce contro la Chiesa e la gerarchia, ma si rifiutò. Lo condannarono a morte, ma la sentenza non fu mai eseguita: "Io sono stato cinque volte vicino alla morte; in prigione mi avevano preso per eliminarmi, ma Dio mi ha salvato: mi ha salvato Gesù. Solo Gesù, Gesù amore infinito con noi!". Durante il periodo di prigionia, celebrava la messa in latino a memoria, confessando e distribuendo la comunione di nascosto senza mai rinunciare all'annuncio del Vangelo. È diventato il padre spirituale di molti carcerati.
Con la libertà di culto, comincia per don Ernest un periodo di intensa attività pastorale volta soprattutto alla riconciliazione. Il 21 settembre 2014 incontra papa Bergoglio nella cattedrale di Tirana. Il 9 ottobre 2016, il Pontefice ne annuncia la nomina a cardinale.
A papa Francesco, che ha vissuto sulla sua pelle la dittatura argentina negli Anni Settanta dello scorso secolo, padre Simoni ricordò che, qualche mese dopo l'arresto, un ufficiale di polizia gli disse: "Sarai impiccato come nemico perché hai detto alla gente che moriremo tutti per Cristo se necessario". Lo torturarono perché volevano alzasse la voce contro la Chiesa e la gerarchia, ma si rifiutò. Lo condannarono a morte, ma la sentenza non fu mai eseguita: "Io sono stato cinque volte vicino alla morte; in prigione mi avevano preso per eliminarmi, ma Dio mi ha salvato: mi ha salvato Gesù. Solo Gesù, Gesù amore infinito con noi!". Durante il periodo di prigionia, celebrava la messa in latino a memoria, confessando e distribuendo la comunione di nascosto senza mai rinunciare all'annuncio del Vangelo. È diventato il padre spirituale di molti carcerati.
Con la libertà di culto, comincia per don Ernest un periodo di intensa attività pastorale volta soprattutto alla riconciliazione. Il 21 settembre 2014 incontra papa Bergoglio nella cattedrale di Tirana. Il 9 ottobre 2016, il Pontefice ne annuncia la nomina a cardinale.