Territorio
Il 7 dicembre del 1863 nasceva Pietro Mascagni
Il musicista livornese compose a Cerignola cinque opere, tra cui Cavalleria Rusticana
Cerignola - giovedì 7 dicembre 2017
9.22
Ritenuto uno dei più importanti musicisti a cavallo tra il XIX e XX secolo, pur essendo nato e cresciuto a Livorno è così legato alla città di Cerignola da essere considerato un illustre rappresentante di questa terra. Stiamo parlando, ovviamente, di Pietro Mascagni, direttore d'orchestra e compositore, autore di sedici opere, tra cui la celebre Cavalleria Rusticana: oggi ricorre l'anniversario della sua nascita.
Mascagni iniziò a studiare armonia e contrappunto nel 1876, contro la volontà del padre, approfondendo anche gli studi di violino, contrabbasso e alcuni strumenti a fiato. Negli anni immediatamente successivi diede vita alle prime composizioni, maturando la decisione di iscriversi al Conservatorio di Milano. Tuttavia, abbandonò gli studi a causa dell'insofferenza verso la didattica dei suoi docenti, decidendo di unirsi a compagnie d'operetta in qualità di direttore d'orchestra.
Il suo primo contatto con Cerignola risale al 1886, quando vi fece tappa con la compagnia Maresca (che egli dirigeva); l'allora sindaco, il Commendatore Giuseppe Cannone, lo invitò a fermarsi nel centro dauno per dirigere la neonata Filarmonica. A Cerignola, in realtà, Mascagni rimase fino al 1895, stabilendosi in una casa di Via Assunta (strada che ora porta il suo nome). In quegli anni compose ben cinque opere: Cavalleria Rusticana, L'amico Fritz, I Rantzau, Guglielmo Ratcliff e Silvano.
Il successo ottenuto dalla Cavalleria fu immediatamente clamoroso, consegnando a Mascagni una notorietà internazionale. L'opera, in un unico atto, composta su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, sulla base della novella omonima di Giovanni Verga, esponente di spicco del verismo, risente innegabilmente dell'influenza trasmessa al compositore livornese dalla città di Cerignola, nella sua gente, nelle sue strade, nei suoni e nei colori (pur essendo ambientata in Sicilia). Nel Polo Museale Civico di Cerignola è possibile ritrovare alcuni cimeli risalenti al periodo cerignolano di Mascagni, tra cui gli spartiti originali della Cavalleria e una lettera indirizzata a un "caro collega" che cela ancora dei misteri.
Il musicistà lasciò Cerignola per accettare il ruolo di direttore del liceo musicale "Rossini" di Pesaro, portando sempre nel cuore la città ofantina. Negli anni a seguire girò l'Europa e le Americhe come direttore d'orchestra, continuando a comporre altre opere, tra cui l'Iris e Le Maschere, e si dedicò anche alla composizione di musiche per il cinema muto, concludendo la sua carriera come direttore al Teatro Adriano di Roma. Nel 1932 si avvicinò alla politica, iscrivendosi al Partito Nazionale Fascista.
Pietro Mascagni morì il 2 agosto del 1945 nella capitale, lasciando ai posteri un patrimonio compositivo inestimabile. L'Intermezzo della Cavalleria è, indubbiamente, il pezzo più riconoscibile di tutta la sua produzione: basta chiudere gli occhi, mentre lo si ascolta, per immaginare una Cerignola che, probabilmente, non c'è più ma continua a riaffiorare, come un sogno, nelle sue note.
Mascagni iniziò a studiare armonia e contrappunto nel 1876, contro la volontà del padre, approfondendo anche gli studi di violino, contrabbasso e alcuni strumenti a fiato. Negli anni immediatamente successivi diede vita alle prime composizioni, maturando la decisione di iscriversi al Conservatorio di Milano. Tuttavia, abbandonò gli studi a causa dell'insofferenza verso la didattica dei suoi docenti, decidendo di unirsi a compagnie d'operetta in qualità di direttore d'orchestra.
Il suo primo contatto con Cerignola risale al 1886, quando vi fece tappa con la compagnia Maresca (che egli dirigeva); l'allora sindaco, il Commendatore Giuseppe Cannone, lo invitò a fermarsi nel centro dauno per dirigere la neonata Filarmonica. A Cerignola, in realtà, Mascagni rimase fino al 1895, stabilendosi in una casa di Via Assunta (strada che ora porta il suo nome). In quegli anni compose ben cinque opere: Cavalleria Rusticana, L'amico Fritz, I Rantzau, Guglielmo Ratcliff e Silvano.
Il successo ottenuto dalla Cavalleria fu immediatamente clamoroso, consegnando a Mascagni una notorietà internazionale. L'opera, in un unico atto, composta su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, sulla base della novella omonima di Giovanni Verga, esponente di spicco del verismo, risente innegabilmente dell'influenza trasmessa al compositore livornese dalla città di Cerignola, nella sua gente, nelle sue strade, nei suoni e nei colori (pur essendo ambientata in Sicilia). Nel Polo Museale Civico di Cerignola è possibile ritrovare alcuni cimeli risalenti al periodo cerignolano di Mascagni, tra cui gli spartiti originali della Cavalleria e una lettera indirizzata a un "caro collega" che cela ancora dei misteri.
Il musicistà lasciò Cerignola per accettare il ruolo di direttore del liceo musicale "Rossini" di Pesaro, portando sempre nel cuore la città ofantina. Negli anni a seguire girò l'Europa e le Americhe come direttore d'orchestra, continuando a comporre altre opere, tra cui l'Iris e Le Maschere, e si dedicò anche alla composizione di musiche per il cinema muto, concludendo la sua carriera come direttore al Teatro Adriano di Roma. Nel 1932 si avvicinò alla politica, iscrivendosi al Partito Nazionale Fascista.
Pietro Mascagni morì il 2 agosto del 1945 nella capitale, lasciando ai posteri un patrimonio compositivo inestimabile. L'Intermezzo della Cavalleria è, indubbiamente, il pezzo più riconoscibile di tutta la sua produzione: basta chiudere gli occhi, mentre lo si ascolta, per immaginare una Cerignola che, probabilmente, non c'è più ma continua a riaffiorare, come un sogno, nelle sue note.