Vita di città
Identità culturale e tradizione: la festa della Bambinella a Cerignola
La ricorrenza che per i cerignolani segna l’inizio delle festività natalizie
Cerignola - martedì 22 novembre 2022
12.00
L'evoluzione della storia umana, si sa, passa attraverso la preparazione del pasto ed esprime il carattere di una cultura, abbastanza complessa: il cibo è identità che diventa tradizione.
Il Tavoliere delle Puglie, in particolare la terra di Cerignola è un territorio ricco di identità dovuta, in primis, all'attività agricola, della semina e della raccolta del grano, della raccolta delle olive e del modus vivendi di un paese che trova nella sua vocazione la sua identità affermandola attraverso il commercio dei prodotti della sua terra. Identità e cultura gastronomica vanno di pari passo ad una tradizione ultra-millenaria che trova origine nella città di Cerignola e che si festeggia ogni 21 novembre: la festa della Bambinella.
Un rito, quello della frittura nell'olio extravergine di oliva, apprezzato anche a livello nutrizionale: l'alto punto di fumo dell'olio E.V.O. rappresenta non solo garanzia di qualità per la frittura, ma anche tradizione e valorizzazione della tipicità territoriale. Riunirsi in tale circostanza, pianificare le imminenti festività religiose, iniziare ad addobbare le case e creare il vero sentimento del Natale attraverso lo scambio di cibo e accompagnandosi alle persone care, significa dare moto ad un sentimento tutto pugliese, fatto di condivisione e vicinanza.
Oggi più di ieri l'identità trova nella tradizione culinaria un valore nuovo, riscoperto ed essenziale che ci riconduce al nostro io più profondo e ci riappacifica con la cultura territoriale che si tende a perdere con maggiore facilità quando si abbandona, spesso per motivi professionali, il territorio di appartenenza.
Il Tavoliere delle Puglie, in particolare la terra di Cerignola è un territorio ricco di identità dovuta, in primis, all'attività agricola, della semina e della raccolta del grano, della raccolta delle olive e del modus vivendi di un paese che trova nella sua vocazione la sua identità affermandola attraverso il commercio dei prodotti della sua terra. Identità e cultura gastronomica vanno di pari passo ad una tradizione ultra-millenaria che trova origine nella città di Cerignola e che si festeggia ogni 21 novembre: la festa della Bambinella.
Cos'è la Bambinella
La Bambinella rappresenta nella tradizione della chiesa cattolica, la commemorazione della presentazione di Maria (bambina) al Tempio, in particolare celebra il giorno in cui i genitori portarono Maria piccola di circa tre anni nel tempio, consacrandola a Dio. Tale ricorrenza segna l'inizio delle festività natalizie che i cerignolani sono soliti accogliere con una sapiente tradizione culinaria dedicata all'arte del convivio, quella della preparazione dei cosiddetti "Cucoli fritti".La festa dei "cucoli fritti"
Il rito gastronomico coincide con la recente raccolta delle olive e la loro spremitura a freddo, per gustare l'olio nuovo attraverso la frittura di una mezzaluna di pasta ripiena, farcita a piacere, dolce con ricotta o salata con pomodoro, ortaggi e fiordilatte a piacere. La condivisione di un prodotto assai simile al panzerotto pugliese, ma preparato con cura e dedizione rigorosamente in casa circondati da amici e parenti, di struttura leggermente più piccola di quello maggiormente conosciuto nel resto della Puglia.Un rito, quello della frittura nell'olio extravergine di oliva, apprezzato anche a livello nutrizionale: l'alto punto di fumo dell'olio E.V.O. rappresenta non solo garanzia di qualità per la frittura, ma anche tradizione e valorizzazione della tipicità territoriale. Riunirsi in tale circostanza, pianificare le imminenti festività religiose, iniziare ad addobbare le case e creare il vero sentimento del Natale attraverso lo scambio di cibo e accompagnandosi alle persone care, significa dare moto ad un sentimento tutto pugliese, fatto di condivisione e vicinanza.
Oggi più di ieri l'identità trova nella tradizione culinaria un valore nuovo, riscoperto ed essenziale che ci riconduce al nostro io più profondo e ci riappacifica con la cultura territoriale che si tende a perdere con maggiore facilità quando si abbandona, spesso per motivi professionali, il territorio di appartenenza.