Vita di città
I vecchietti a Cerignola scelgono di riunirsi all’aria aperta, in villa comunale o per strada
Alcuni di loro hanno confidato di preferire il freddo, piuttosto che il caldo di un centro per anziani
Cerignola - mercoledì 1 febbraio 2023
9.04
Se ci fate caso, nei nostri paesi del Sud Italia è facile incontrare, per strada, gruppi di anziani che chiacchierano, giocano a carte oppure osservano incuriositi quello che accade intorno a loro. Tutto ciò è normale ed anche plausibile, soprattutto nelle mattine temperate di inizio estate o in primavera, ma lo è sicuramente un po' meno quando- come nei giorni scorsi- il termometro va giù in picchiata facendoci battere i denti dal freddo.
Vedere un gruppetto di anziani seduti ad un tavolino su un marciapiedi, in una mattina fredda di fine gennaio, suscita curiosità ed anche un po' di tenerezza. La prima cosa che viene da pensare è: "Come mai al freddo? Non hanno un altro posto dove andare a giocare a carte, leggere il giornale, chiacchierare?".
Ma bastano due minuti di attenta osservazione per capire che sono sereni, sorridenti, giocano e si scambiano battute spiritose, e nessuno di loro accenna al freddo o al disagio di stare lì fermi.
Anche all'interno della villa comunale di Cerignola, al mattino, ci sono tanti anziani che-ogni giorno, noncuranti del freddo- si danno appuntamento ai tavoli di legno allestiti nei pressi dei bagni per poter fare qualche partita a carte in tranquillità.
A questi ho chiesto se avessero freddo, e se preferissero un luogo al caldo in cui incontrarsi, magari uno dei centri per anziani che organizza attività apposta per loro.
Un signore, con un cappello marrone in testa, mi ha guardato come se fossi un marziano, e ridendo ha risposto: "Noi abbiamo il sangue caldo nelle vene! Il freddo fa bene, non bisogna averne paura. Io da giovane, in Germania, ho lavorato sempre nei cantieri, anche con temperature al di sotto dello zero. E ora sono sano come un pesce!". A giudicare da come "porta" i suoi ottanta anni, non posso certo dargli torto.
Un altro si avvicina e interviene: "Noi non abbiamo bisogno di un centro anziani, vogliamo stare per strada, a incontrare gente, quei luoghi ci deprimono. Se fossimo malati va bene, ma per fortuna siamo in salute, e anche la mente ci accompagna. Piuttosto, in estate vorremmo che fosse ripristinato in villa il campo da bocce, per fare qualche partita e passare il tempo".
"Io esco al mattino e torno a casa a ora di pranzo. Il tempo di mangiare ed esco a fare una passeggiata fino alle sei della sera. Poi rientro, mangio qualcosa, guardo la tv e vado a dormire. La solitudine non mi spaventa perché, grazie a Dio, ho tante persone che mi vogliono bene e amici su cui contare", dice un arzillo 75enne, che ha l'abitudine di muoversi in bicicletta.
Aria aperta, amicizie, bicicletta e voglia di leggerezza. Abbiamo tanto da imparare da questi vecchietti, che sanno ancora ridere come bambini, e che vivono il "tramonto" della vita come tutti noi ci auguriamo di fare un giorno.
Vedere un gruppetto di anziani seduti ad un tavolino su un marciapiedi, in una mattina fredda di fine gennaio, suscita curiosità ed anche un po' di tenerezza. La prima cosa che viene da pensare è: "Come mai al freddo? Non hanno un altro posto dove andare a giocare a carte, leggere il giornale, chiacchierare?".
Ma bastano due minuti di attenta osservazione per capire che sono sereni, sorridenti, giocano e si scambiano battute spiritose, e nessuno di loro accenna al freddo o al disagio di stare lì fermi.
Anche all'interno della villa comunale di Cerignola, al mattino, ci sono tanti anziani che-ogni giorno, noncuranti del freddo- si danno appuntamento ai tavoli di legno allestiti nei pressi dei bagni per poter fare qualche partita a carte in tranquillità.
A questi ho chiesto se avessero freddo, e se preferissero un luogo al caldo in cui incontrarsi, magari uno dei centri per anziani che organizza attività apposta per loro.
Un signore, con un cappello marrone in testa, mi ha guardato come se fossi un marziano, e ridendo ha risposto: "Noi abbiamo il sangue caldo nelle vene! Il freddo fa bene, non bisogna averne paura. Io da giovane, in Germania, ho lavorato sempre nei cantieri, anche con temperature al di sotto dello zero. E ora sono sano come un pesce!". A giudicare da come "porta" i suoi ottanta anni, non posso certo dargli torto.
Un altro si avvicina e interviene: "Noi non abbiamo bisogno di un centro anziani, vogliamo stare per strada, a incontrare gente, quei luoghi ci deprimono. Se fossimo malati va bene, ma per fortuna siamo in salute, e anche la mente ci accompagna. Piuttosto, in estate vorremmo che fosse ripristinato in villa il campo da bocce, per fare qualche partita e passare il tempo".
"Io esco al mattino e torno a casa a ora di pranzo. Il tempo di mangiare ed esco a fare una passeggiata fino alle sei della sera. Poi rientro, mangio qualcosa, guardo la tv e vado a dormire. La solitudine non mi spaventa perché, grazie a Dio, ho tante persone che mi vogliono bene e amici su cui contare", dice un arzillo 75enne, che ha l'abitudine di muoversi in bicicletta.
Aria aperta, amicizie, bicicletta e voglia di leggerezza. Abbiamo tanto da imparare da questi vecchietti, che sanno ancora ridere come bambini, e che vivono il "tramonto" della vita come tutti noi ci auguriamo di fare un giorno.