I grillini di Cerignola sulla modifica di destinazione dei terreni Scuola Agraria
Nell’epoca della necessità di fermare il consumo di suolo, per evidenti benefici di natura ambientale, e quindi di una maggiore qualità della vita, insieme alla salvaguardia dell’agricoltura, qui si adottano politiche superate e dannose.
Cerignola - venerdì 28 luglio 2017
10.26 Comunicato Stampa
A Cerignola è insediata un'Amministrazione autoritaria, con a capo un sindaco tanto frenetico nelle attività quanto sbarazzino, spesso in contraddizione con gli intendimenti del passato da consigliere di opposizione e nelle campagne elettorali.
Le contestazioni dei cittadini ormai sono consuetudine in Consiglio comunale, gremito di persone e Forze dell'Ordine, con questi ultimi che faticano a portare la calma all'interno dell'Aula.
Gli argomenti di protesta, scritti dai cittadini in un documento letto dal presidente del Consiglio nell'adunanza del 3 luglio scorso, sono condivisibili, soprattutto dove si lamenta il mancato rispetto da parte del sindaco e di alcuni esponenti di giunta e maggioranza nei confronti delle opinioni altrui (fondate o no che siano), servendosi di interventi in Aula, stampa locale e sui social.
In questo clima di diffidenza e distacco fra l'Amministrazione e i cittadini, l'altro ieri abbiamo assistito ad un provvedimento di delibera, approvato con 13 voti favorevoli e 8 contrari, in cui si modifica la destinazione di parte del terreno della Scuola Agraria da "verde" a zona edificabile. Uno sfregio per la città, in ordine a qualunque costruzione si voglia effettuare. Nell'epoca della necessità di fermare il consumo di suolo, per evidenti benefici di natura ambientale, e quindi di una maggiore qualità della vita, insieme alla salvaguardia dell'agricoltura, qui si adottano politiche superate e dannose, col fine di mostrare una forsennata attività, anche a costo di sconvolgere il paesaggio, la storia e la tendenza in tutt'altra direzione che le politiche delle comunità del mondo stanno attuando. La cantierizzazione selvaggia, l'alienazione di beni immobili (al peggior offerente), il taglio allegro di alberi di giovane e vecchia età, una sensazione di insicurezza e abusivismo mai raggiunti prima, in aggiunta ad una gestione dei rifiuti vecchia e contro legge, sono i tratti caratterizzanti dell'opera di questa Amministrazione. In più, ieri, è stato letto dalla vice presidente del Consiglio, Teresa Cicolella (in sostituzione del presidente, Leonardo Paparella), il documento del ministero dei trasporti con il quale si conferma l'illegittimità delle multe comminate con videosorveglianza. Non certo un punto di onore per il comandante dei VV. UU. Francesco Delvino.
A fronte di una situazione di particolare tensione e ostilità fra cittadini e Amministrazione, che va avanti dal 22 giungo scorso, giorno della manifestazione contro la puzza, in ogni raduno del Consiglio comunale, con impiego di FF. OO. in quantità ragguardevoli, il sindaco non attenua il suo comportamento irriguardoso nei confronti di singole persone e dell'intero pubblico presente in Aula. All'impronta del "me ne frego! e del "ghe pensi mi" (talvolta sostituendosi agli interventi in Aula di membri di maggioranza) continua ad alimentare malcontento e un clima sfavorevole ad una lucida amministrazione della città. Una condotta irresponsabile che sfugge ai rudimenti di qualsiasi amministratore.
Tornando all'ultimo provvedimento adottato dalla maggioranza, viste anche le ripetute ipotesi di illegittimità avanzate in Consiglio dalla minoranza, chiederemmo un fronte comune di cittadini per impugnare tale delibera davanti ad un giudice amministrativo, senza fermare le legittime proteste nelle forme consentite dalla legge e dalla Costituzione.
Le contestazioni dei cittadini ormai sono consuetudine in Consiglio comunale, gremito di persone e Forze dell'Ordine, con questi ultimi che faticano a portare la calma all'interno dell'Aula.
Gli argomenti di protesta, scritti dai cittadini in un documento letto dal presidente del Consiglio nell'adunanza del 3 luglio scorso, sono condivisibili, soprattutto dove si lamenta il mancato rispetto da parte del sindaco e di alcuni esponenti di giunta e maggioranza nei confronti delle opinioni altrui (fondate o no che siano), servendosi di interventi in Aula, stampa locale e sui social.
In questo clima di diffidenza e distacco fra l'Amministrazione e i cittadini, l'altro ieri abbiamo assistito ad un provvedimento di delibera, approvato con 13 voti favorevoli e 8 contrari, in cui si modifica la destinazione di parte del terreno della Scuola Agraria da "verde" a zona edificabile. Uno sfregio per la città, in ordine a qualunque costruzione si voglia effettuare. Nell'epoca della necessità di fermare il consumo di suolo, per evidenti benefici di natura ambientale, e quindi di una maggiore qualità della vita, insieme alla salvaguardia dell'agricoltura, qui si adottano politiche superate e dannose, col fine di mostrare una forsennata attività, anche a costo di sconvolgere il paesaggio, la storia e la tendenza in tutt'altra direzione che le politiche delle comunità del mondo stanno attuando. La cantierizzazione selvaggia, l'alienazione di beni immobili (al peggior offerente), il taglio allegro di alberi di giovane e vecchia età, una sensazione di insicurezza e abusivismo mai raggiunti prima, in aggiunta ad una gestione dei rifiuti vecchia e contro legge, sono i tratti caratterizzanti dell'opera di questa Amministrazione. In più, ieri, è stato letto dalla vice presidente del Consiglio, Teresa Cicolella (in sostituzione del presidente, Leonardo Paparella), il documento del ministero dei trasporti con il quale si conferma l'illegittimità delle multe comminate con videosorveglianza. Non certo un punto di onore per il comandante dei VV. UU. Francesco Delvino.
A fronte di una situazione di particolare tensione e ostilità fra cittadini e Amministrazione, che va avanti dal 22 giungo scorso, giorno della manifestazione contro la puzza, in ogni raduno del Consiglio comunale, con impiego di FF. OO. in quantità ragguardevoli, il sindaco non attenua il suo comportamento irriguardoso nei confronti di singole persone e dell'intero pubblico presente in Aula. All'impronta del "me ne frego! e del "ghe pensi mi" (talvolta sostituendosi agli interventi in Aula di membri di maggioranza) continua ad alimentare malcontento e un clima sfavorevole ad una lucida amministrazione della città. Una condotta irresponsabile che sfugge ai rudimenti di qualsiasi amministratore.
Tornando all'ultimo provvedimento adottato dalla maggioranza, viste anche le ripetute ipotesi di illegittimità avanzate in Consiglio dalla minoranza, chiederemmo un fronte comune di cittadini per impugnare tale delibera davanti ad un giudice amministrativo, senza fermare le legittime proteste nelle forme consentite dalla legge e dalla Costituzione.