Gruppo consiliare PD Cerignola: «Variante al P.R.G. illegittima»
I consiglieri del Partito Democratico di Cerignola denunciano l’illegittimità della procedura con cui l’ amministrazione Metta ha, di fatto, apportato una variante al P.R.G.
Cerignola - mercoledì 8 febbraio 2017
16.14 Comunicato Stampa
I consiglieri del Partito Democratico di Cerignola denunciano l'illegittimità della procedura con cui l'amministrazione Metta ha, di fatto, apportato una variante al P.R.G. non rispettando la normativa prevista.
"La delibera di Giunta n. 352 del 30/12/2016, viola la normativa in materia di pianificazione urbanistica ( art. 16 Legge Regione Puglia 56/80 ) ," affermano i consiglieri d' opposizione "la quale non solo prevede che tale tipo di atto venga discusso in Consiglio Comunale e approvato dalla Giunta Regionale, ma, soprattutto, consente ai cittadini di presentare osservazioni in merito."
Le zone interessate dall'intervento sono tre: la prima prospiciente Viale Terminillo ed ex-SS.16, la seconda è l'area degli ex molini Desortis, e l'ultima prospiciente via Napoli.
"Il Dirigente del Settore Urbanistica sostiene che l' applicazione della normativa vigente comporterebbe l'esclusione di qualsiasi possibilità di nuove costruzioni, ritenendo ciò "un vero e proprio vincolo di inedificabilità non previsto da alcuna norma."."
"Ricordiamo a quest' Amministrazione che la Variante al PRG non è solo un atto procedurale di tipo tecnico riservato agli addetti ai lavori, ma riveste una importantissima funzione politica e democratica: è stata concepita e regolamentata come strumento che, da un lato consente al Consiglio Comunale di esercitare un potere decisionale sulla trasformazione urbana, e dall'altro permette ai cittadini di mettere in atto forme di controllo e di proposta, attraverso le fasi di pubblicazione della variante e di presentazione delle osservazioni.
Anche questa volta l' "Amministrazione Metta" dimostra la sua capacità di violare sistematicamente la normativa vigente, utilizzando metodi palesemente finalizzati a favorire gli interessi solo di alcuni.
Perchè non utilizzare la procedura prevista dalla norma, consentendo una discussione in Consiglio Comunale e rispettando tutti i passaggi legislativamente previsti?
Così facendo non solo viene bloccato uno strumento partecipativo, con ogni mezzo più o meno lecito, ma tutto l'iter utilizzato è segnato da irregolarità e carenze autorizzative, cercando in modo spregiudicato di impedire la partecipazione ed il controllo.
La democrazia si nutre di forma e sostanza: crediamo che a Cerignola entrambe stiano venendo meno"
"La delibera di Giunta n. 352 del 30/12/2016, viola la normativa in materia di pianificazione urbanistica ( art. 16 Legge Regione Puglia 56/80 ) ," affermano i consiglieri d' opposizione "la quale non solo prevede che tale tipo di atto venga discusso in Consiglio Comunale e approvato dalla Giunta Regionale, ma, soprattutto, consente ai cittadini di presentare osservazioni in merito."
Le zone interessate dall'intervento sono tre: la prima prospiciente Viale Terminillo ed ex-SS.16, la seconda è l'area degli ex molini Desortis, e l'ultima prospiciente via Napoli.
"Il Dirigente del Settore Urbanistica sostiene che l' applicazione della normativa vigente comporterebbe l'esclusione di qualsiasi possibilità di nuove costruzioni, ritenendo ciò "un vero e proprio vincolo di inedificabilità non previsto da alcuna norma."."
"Ricordiamo a quest' Amministrazione che la Variante al PRG non è solo un atto procedurale di tipo tecnico riservato agli addetti ai lavori, ma riveste una importantissima funzione politica e democratica: è stata concepita e regolamentata come strumento che, da un lato consente al Consiglio Comunale di esercitare un potere decisionale sulla trasformazione urbana, e dall'altro permette ai cittadini di mettere in atto forme di controllo e di proposta, attraverso le fasi di pubblicazione della variante e di presentazione delle osservazioni.
Anche questa volta l' "Amministrazione Metta" dimostra la sua capacità di violare sistematicamente la normativa vigente, utilizzando metodi palesemente finalizzati a favorire gli interessi solo di alcuni.
Perchè non utilizzare la procedura prevista dalla norma, consentendo una discussione in Consiglio Comunale e rispettando tutti i passaggi legislativamente previsti?
Così facendo non solo viene bloccato uno strumento partecipativo, con ogni mezzo più o meno lecito, ma tutto l'iter utilizzato è segnato da irregolarità e carenze autorizzative, cercando in modo spregiudicato di impedire la partecipazione ed il controllo.
La democrazia si nutre di forma e sostanza: crediamo che a Cerignola entrambe stiano venendo meno"