Gruppo consiliare "La Cicogna" - dalla denuncia del Sindaco Metta agli arresti. Sgarro e Rendine, adesso, chiedano scusa.
Oggi tacciono coloro che derisero, minimizzano coloro che allusero, non comunicano coloro che della comunicazione dubbiosa fecero il loro cavallo di battaglia.
Cerignola - venerdì 3 novembre 2017
13.01 Comunicato Stampa
Ricordiamo molto bene quel famoso 7 Dicembre, ricordiamo le parole del Sindaco Metta, la denuncia fatta dal Sindaco nei confronti di Rocco Bonassisa subito dopo la tentata corruzione, l'immediato avviso al Vicequestore aggiunto dott.ssa Loreta Colasuonno, al Comandante della stazione dei Carabinieri di Cerignola. Ma, purtroppo, ricordiamo anche le parole di alcuni consiglieri di opposizione, in particolar modo Tommaso Sgarro e Mario Rendine, che sui social manifestavano seri dubbi su quanto accaduto, quasi fosse tutta un'invenzione del Sindaco, una bomba mediatica studiata ad arte per il solo scopo di aumentare la propria popolarità. E poi gli insulti, la banalizzazione della scatola di biscotti.
Sgarro scriveva sulla sua pagina Facebook: Si conferma la tradizione: quando non sono in Italia succedono cose strane e Cerignola. Come si spedisce un pacco mal chiuso con 20.000 euro al comune?
Rendine, invece replicava: Ma, soprattutto, cosa intende fare il Sindaco per garantire una maggiore trasparenza dell'attività amministrativa, da noi sempre ed instancabilmente richiesta?
Perché è rimasto sempre, colpevolmente, immobile su questo tema?
Il Sindaco denunciò, oggi Gerardo Biancofiore è ai domiciliari e Rocco Bonassisa coindagato a piede libero. I giornali dedicano intere pagine alla vicenda ove risulta, dall'indagine della Magistratura, che Bonassisa consegnò al Sindaco la scatola di biscotti contenenti 20.000 euro in contanti, che il Sindaco immediatamente telefonò a Bonassisa dandogli del pazzo e disonesto, che questo denaro fu consegnato a Bonassisa da un soggetto vicino a Biancofiore, che Biancofiore e Bonassisa si scambiarono una serie di messaggi circa l'accaduto.
I giornalisti si avvicendano nell'approfondimento delle notizie, i social impazzano con la condivisione delle medesime, il Sindaco, mostrando enorme correttezza e rispetto nei confronti della Magistratura, non rilascia dichiarazioni ma non una parola di scuse da parte di quanti derisero il Sindaco, non un comunicato di rimedio da parte di quanti allusero alla menzogna, non una riga di ripensamento e correzione da parte di quanti vollero far apparire la vicenda una normale, banale bomba mediatica.
Oggi tacciono coloro che derisero, minimizzano coloro che allusero, non comunicano coloro che della comunicazione dubbiosa fecero il loro cavallo di battaglia.
Chiediamo a Tommaso Sgarro e Mario Rendine di pronunciarsi su quanto sta accadendo.
Sgarro scriveva sulla sua pagina Facebook: Si conferma la tradizione: quando non sono in Italia succedono cose strane e Cerignola. Come si spedisce un pacco mal chiuso con 20.000 euro al comune?
Rendine, invece replicava: Ma, soprattutto, cosa intende fare il Sindaco per garantire una maggiore trasparenza dell'attività amministrativa, da noi sempre ed instancabilmente richiesta?
Perché è rimasto sempre, colpevolmente, immobile su questo tema?
Il Sindaco denunciò, oggi Gerardo Biancofiore è ai domiciliari e Rocco Bonassisa coindagato a piede libero. I giornali dedicano intere pagine alla vicenda ove risulta, dall'indagine della Magistratura, che Bonassisa consegnò al Sindaco la scatola di biscotti contenenti 20.000 euro in contanti, che il Sindaco immediatamente telefonò a Bonassisa dandogli del pazzo e disonesto, che questo denaro fu consegnato a Bonassisa da un soggetto vicino a Biancofiore, che Biancofiore e Bonassisa si scambiarono una serie di messaggi circa l'accaduto.
I giornalisti si avvicendano nell'approfondimento delle notizie, i social impazzano con la condivisione delle medesime, il Sindaco, mostrando enorme correttezza e rispetto nei confronti della Magistratura, non rilascia dichiarazioni ma non una parola di scuse da parte di quanti derisero il Sindaco, non un comunicato di rimedio da parte di quanti allusero alla menzogna, non una riga di ripensamento e correzione da parte di quanti vollero far apparire la vicenda una normale, banale bomba mediatica.
Oggi tacciono coloro che derisero, minimizzano coloro che allusero, non comunicano coloro che della comunicazione dubbiosa fecero il loro cavallo di battaglia.
Chiediamo a Tommaso Sgarro e Mario Rendine di pronunciarsi su quanto sta accadendo.