Territorio
Grilli di Cerignola: "Dubbi su attività Ecolav prima della concessione AIA"
"L’'infrastruttura potrebbe non essere compatibile con il piano regolatore generale comunale"
Cerignola - giovedì 17 settembre 2015
18.18
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa dei 'Grilli di Cerignola', gruppo di volontari, che focalizza l'attenzione sulla recente concessione dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale) all'azienda Ecolav, che - si legge nel comunicato - per circa 10 anni ha esercitato le sue funzioni senza l'autorizzazione.
"Il 27 luglio scorso la società Ecolav srl, in esercizio a Cerignola in zona industriale, che accoglie e sterilizza rifiuti sanitari infettivi, tratta rifiuti speciali non pericolosi, attività finalizzate alla produzione di combustibile solido secondario (CSS utilizzabile in impianti di incenerimento) e smaltimento, ha ottenuto l'autorizzazione integrata ambientale (AIA), dopo aver incamerato nel 2013 la valutazione d'impatto ambientale (VIA). Occorre sottolineare che la suddetta azienda opera almeno dal 2005. Più di qualche dubbio sorge sull'effettiva regolarità di tale esercizio senza lAIA prima della concessione anzidetta di luglio scorso, dal momento che la legge che la regolamenta è stata emanata nel 2005 (dlgs 59/2005).
Rimanendo sull'AIA appena ricevuta, il Comune di Cerignola, pur invitato, non si è presentato alla conferenza di servizi indetta dall'Ufficio regionale Inquinamento e Grandi Impianti, per decidere sul rilascio dellautorizzazione, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti.
È necessario qui indicare alcuni parametri tecnici dellimpianto in questione, per inquadrare meglio le sue attività.
Linfrastruttura è identificata quale impianto IPPC (acronimo in inglese che significa Prevenzione e Riduzione Integrate dellInquinamento: insieme di misure atte a proteggere e tutelare lambiente e la salute dei cittadini) con codici di attività 5.1, 5.3, 5.5.
Breve descrizione del contenuto dei codici appena citati:
5.1 Lo smaltimento o il recupero di rifiuti pericolosi, con capacità di oltre 10 Mg al giorno;
5.3 - a) Lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi, con capacità superiore a 50 Mg al giorno;
b) Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con
una capacità superiore a 75 Mg al giorno (1Mg = 1tonnellata)
5.5 - Accumulo temporaneo di rifiuti pericolosi con una capacità totale superiore a 50 Mg.
Produzione di CSS da rifiuti pericolosi sterilizzati per 15.000tonn/anno.
Quantità massima di stoccaggio di rifiuti non pericolosi e di conseguente produzione di CDR (ora CSS) autorizzata pari a 20.000 tonn/anno.
Dal DM 05/09/1994 che elenca le industrie insalubri, troviamo che in quelle di prima classe, fra i
prodotti e materiali elencati al punto B) vi sono i rifiuti tossici e nocivi (ora identificati come pericolosi) lavorazione, deposito.
Le caratteristiche fin qui descritte, rendono un'idea più chiara del tipo di impianto di cui si discute. Al di là di eventuali altre irregolarità nel procedimento amministrativo che si è concluso con la concessione dell'AIA, l'infrastruttura potrebbe non essere compatibile con il piano regolatore generale comunale PAP con il quale si caratterizza la nostra zona industriale. Il Comune dovrebbe accertarsi di non essere incorso in qualche disattenzione normativa nel concedere approvazione alla collocazione dellimpianto in quella zona.
I Grilli di Cerignola
"Il 27 luglio scorso la società Ecolav srl, in esercizio a Cerignola in zona industriale, che accoglie e sterilizza rifiuti sanitari infettivi, tratta rifiuti speciali non pericolosi, attività finalizzate alla produzione di combustibile solido secondario (CSS utilizzabile in impianti di incenerimento) e smaltimento, ha ottenuto l'autorizzazione integrata ambientale (AIA), dopo aver incamerato nel 2013 la valutazione d'impatto ambientale (VIA). Occorre sottolineare che la suddetta azienda opera almeno dal 2005. Più di qualche dubbio sorge sull'effettiva regolarità di tale esercizio senza lAIA prima della concessione anzidetta di luglio scorso, dal momento che la legge che la regolamenta è stata emanata nel 2005 (dlgs 59/2005).
Rimanendo sull'AIA appena ricevuta, il Comune di Cerignola, pur invitato, non si è presentato alla conferenza di servizi indetta dall'Ufficio regionale Inquinamento e Grandi Impianti, per decidere sul rilascio dellautorizzazione, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti.
È necessario qui indicare alcuni parametri tecnici dellimpianto in questione, per inquadrare meglio le sue attività.
Linfrastruttura è identificata quale impianto IPPC (acronimo in inglese che significa Prevenzione e Riduzione Integrate dellInquinamento: insieme di misure atte a proteggere e tutelare lambiente e la salute dei cittadini) con codici di attività 5.1, 5.3, 5.5.
Breve descrizione del contenuto dei codici appena citati:
5.1 Lo smaltimento o il recupero di rifiuti pericolosi, con capacità di oltre 10 Mg al giorno;
5.3 - a) Lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi, con capacità superiore a 50 Mg al giorno;
b) Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con
una capacità superiore a 75 Mg al giorno (1Mg = 1tonnellata)
5.5 - Accumulo temporaneo di rifiuti pericolosi con una capacità totale superiore a 50 Mg.
Produzione di CSS da rifiuti pericolosi sterilizzati per 15.000tonn/anno.
Quantità massima di stoccaggio di rifiuti non pericolosi e di conseguente produzione di CDR (ora CSS) autorizzata pari a 20.000 tonn/anno.
Dal DM 05/09/1994 che elenca le industrie insalubri, troviamo che in quelle di prima classe, fra i
prodotti e materiali elencati al punto B) vi sono i rifiuti tossici e nocivi (ora identificati come pericolosi) lavorazione, deposito.
Le caratteristiche fin qui descritte, rendono un'idea più chiara del tipo di impianto di cui si discute. Al di là di eventuali altre irregolarità nel procedimento amministrativo che si è concluso con la concessione dell'AIA, l'infrastruttura potrebbe non essere compatibile con il piano regolatore generale comunale PAP con il quale si caratterizza la nostra zona industriale. Il Comune dovrebbe accertarsi di non essere incorso in qualche disattenzione normativa nel concedere approvazione alla collocazione dellimpianto in quella zona.
I Grilli di Cerignola