Attualità
Green Pass, tre pugliesi su 10 non potranno sedersi al chiuso in ristoranti e bar
Da un’analisi di Coldiretti Puglia emerge che il 30 per cento degli abitanti della regione non potrà usufruire dei locali al chiuso, avvantaggiate le grandi strutture ricettive
Cerignola - giovedì 5 agosto 2021
12.29
Saranno 3 su 10 i pugliesi costretti a rinunciare a sedersi al tavolo in bar e ristoranti al chiuso dove possono trovare posto solo le persone che hanno avuto almeno una somministrazione di vaccino, sono guarite dal Covid nei sei mesi precedenti o hanno un tampone negativo. È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia, diffusa in occasione dell'entrata in vigore dell'obbligo del passaporto sanitario per ristoranti al chiuso, bar (ma non al bancone), cinema, teatro, musei, palestre, sagre, stadi, congressi e grandi eventi.
Dai dati della regione Puglia emerge che i pugliesi che hanno ricevuto almeno una dose sono il 68% mentre il 55% ha ricevuto anche la seconda somministrazione. La misura del Governo – sottolinea la Coldiretti Puglia - interessa circa 20mila ristoranti, trattorie, pizzerie e i 900 agriturismi pugliesi dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all'aperto dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull'utilizzo degli spazi pubblici. In difficoltà – continua la Coldiretti regionale – sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree all'estero che consentano di garantire al meglio le distanze.
Dai dati della regione Puglia emerge che i pugliesi che hanno ricevuto almeno una dose sono il 68% mentre il 55% ha ricevuto anche la seconda somministrazione. La misura del Governo – sottolinea la Coldiretti Puglia - interessa circa 20mila ristoranti, trattorie, pizzerie e i 900 agriturismi pugliesi dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all'aperto dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull'utilizzo degli spazi pubblici. In difficoltà – continua la Coldiretti regionale – sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree all'estero che consentano di garantire al meglio le distanze.