Religioni
Gmg 2016, Mons. Renna: “Dobbiamo imparare a leggerci dentro”
La catechesi tenuta dal Vescovo di Cerignola durante 'Giornata mondiale della Gioventù' a Cracovia
Cerignola - venerdì 29 luglio 2016
15.01
Le opere di misericordia: è stato questo il tema al centro della catechesi tenuta oggi da Monsignor Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, presso i Gesuiti di Cracovia. "Dio non è nemico della nostra libertà", le parole più ricorrenti che Renna ha ripetuto agli oltre 200 giovani italiani presenti. Prima della catechesi, sono stati proiettati alcuni video relativi alle opere di misericordia ed è stata proposta una testimonianza di conversione e vocazione.
"Come posso capire l'obiettivo della mia vita?", ha chiesto un giovane. "Anzitutto dobbiamo cominciare a chiederlo a noi stessi", la risposta del vescovo: "Nessun altro potrebbe darci il senso della nostra vita senza forzarci nella libertà. Dopo aver ascoltato noi stessi, dobbiamo capire se i nostri desideri sono autentici. Occorre quindi connettersi con Gesù, che ci vuole veramente bene, ci lascia liberi e ci lascia andare". Proprio questo al centro della seconda domanda dei giovani: "Tutte queste connessioni rischiano di distrarci?". Mons. Renna ha riformulato la domanda: "Siamo sicuri che tutta questa tecnologia ci fa veramente connetterci su noi stessi? Siamo sicuri che ci fa chiedere a noi stessi cosa vogliamo veramente?". Da qui l'invito: "Per comprendervi, cominciate a chiedere aiuto alla parte più profonda di voi stessi, alle vostre emozioni, alle paure che avete". Per mons. Renna, "dobbiamo imparare a leggerci dentro", riscoprendo che "Dio non può volere il nostro bene senza di noi. L'uomo è una montagna che Dio non potrebbe mai scalare senza di noi". "Ma perché spesso la preghiera ci sembra che non viene esaudita?", ha chiesto una giovane. "Rischiamo di rimanere delusi da Dio, ma nella preghiera del Padre Nostro ci viene detto che egli è Padre e sappiamo che ci viene data la sua paternità e la nostra dignità di essere figli. È Padre fino in fondo. Allora preghiamo non per avere delle cose, ma la sua Parola. Pensiamo ad Auschwitz, alla preghiera di san Massimiliano Kolbe e di Edith Stein: si sono fidati semplicemente di Dio".
Per Renna, "nonostante le atrocità del mondo, Dio non cessa di donarci la sua Parola, perché la sua paternità è immensa". "Ma come sentire la presenza di Dio nei momenti difficili?", un'altra domanda. "Non rimanendo ripiegati su noi stessi – la risposta del vescovo -, vedendo le cose con occhi di bellezza".
fonte: agensir