Attualità
Giuseppe Di Vittorio: Cerignola lo ricorda a 66 anni dalla sua morte
La figura del sindacalista è una delle più amate nella storia del nostro Paese
Cerignola - venerdì 3 novembre 2023
8.54
Sessantasei anni fa moriva, a Lecco, il cerignolano Giuseppe Di Vittorio. Fondatore della CGIL e "padre" del sindacalismo italiano, lottò per rivendicare i diritti dei braccianti agricoli. La sua vita personale e politica fu caratterizzata sempre da un continuo anelito alla tutela e al sostegno dei lavoratori più deboli e bisognosi.
Dopo la sua morte, che avvenne a Lecco il 3 Novembre 1957, la salma fu portata a Roma. Durante il tragitto tante persone si riversavano presso le stazioni ferroviarie in cui faceva tappa per dare l'ultimo saluto a "Peppino", e così avvenne pure in molte piazze italiane.
Lo storico dirigente della CGIL ha anche subito il carcere, un lungo esilio e l'estradizione.
Peppino Di Vittorio è sempre rimasto legato alla sua terra, a Cerignola. La moglie Anita, in una delle sue memorie, ripercorre i festeggiamenti dei 60 anni, che si svolsero proprio qui.
"Il 3 agosto 1952 tutta Cerignola era in festa. Forse fu quella la più grande festa della città. Peppino, il bracciante, il 'cafone', ebbe manifestazioni straordinarie di affetto e di gratitudine da tutti i suoi concittadini e compagni di lotta. Regali simbolici: pane, cicoria, mandorle, olio, frutta d'ogni genere e poi medaglie, pergamene, oggetti d'ornamento per la casa gli vennero offerti da delegazioni giunte da tutta la Puglia. Di Vittorio rispose a quell'infinito affetto con uno dei suoi più significativi discorsi, forse il più bello, il più semplice, il più umano".
Nel pomeriggio di oggi, alle ore 15.30 presso Roma Teatro Cinema E… si terrà un incontro commemorativo dedicato a Giuseppe Di Vittorio, a cui parteciperà il Segretario della Cgil Landini.
Dopo la sua morte, che avvenne a Lecco il 3 Novembre 1957, la salma fu portata a Roma. Durante il tragitto tante persone si riversavano presso le stazioni ferroviarie in cui faceva tappa per dare l'ultimo saluto a "Peppino", e così avvenne pure in molte piazze italiane.
Lo storico dirigente della CGIL ha anche subito il carcere, un lungo esilio e l'estradizione.
Peppino Di Vittorio è sempre rimasto legato alla sua terra, a Cerignola. La moglie Anita, in una delle sue memorie, ripercorre i festeggiamenti dei 60 anni, che si svolsero proprio qui.
"Il 3 agosto 1952 tutta Cerignola era in festa. Forse fu quella la più grande festa della città. Peppino, il bracciante, il 'cafone', ebbe manifestazioni straordinarie di affetto e di gratitudine da tutti i suoi concittadini e compagni di lotta. Regali simbolici: pane, cicoria, mandorle, olio, frutta d'ogni genere e poi medaglie, pergamene, oggetti d'ornamento per la casa gli vennero offerti da delegazioni giunte da tutta la Puglia. Di Vittorio rispose a quell'infinito affetto con uno dei suoi più significativi discorsi, forse il più bello, il più semplice, il più umano".
Nel pomeriggio di oggi, alle ore 15.30 presso Roma Teatro Cinema E… si terrà un incontro commemorativo dedicato a Giuseppe Di Vittorio, a cui parteciperà il Segretario della Cgil Landini.