Attualità
Gioacchino Paparella, l'‘infinito presidente’ che onora Cerignola
È scomparso una settimana fa ad Arluno Gioacchino Paparella, incancellabile il suo impegno a favore degli anziani
Cerignola - domenica 22 novembre 2020
13.04
Nino, l'emigrante della solidarietà. Domenica scorsa è scomparso all'età di 76 anni ad Arluno in provincia di Milano, Gioacchino 'Nino' Paparella, uno dei tanti cerignolani emigrati al nord che hanno reso onore alla città di Cerignola con la loro generosità nel lavoro e altruismo nel volontariato. Nino si è spento all'ospedale di Legnano dove era ricoverato dagli inizi di settembre a causa di una malattia che lo affliggeva da tempo.
Nato nel 1943 da famiglia contadina, partito per il nord subito dopo la fine delle scuole superiori, Nino e la moglie Teresa riuscirono a integrarsi nella nuova realtà grazie al suo impegno in politica e nel volontariato. Accanto infatti al suo impegno sindacale, Paparella, vicino al partito socialista, riuscì a collaborare con tutte le amministrazioni di Arluno grazie al suo ruolo di presidente della locale sezione dell'Auser, l'associazione di volontariato che si occupa di assistere gli anziani promuovendo l'invecchiamento attivo e valorizzando il loro ruolo nella società, che fondò nella cittadina lombarda il 1° gennaio 2000.
Nino lascia la moglie e i due figli Rossana e Giuseppe, ma la sua non può definirsi una scomparsa, a giudicare dal ricordo vivo che ne ha chi con lui ha collaborato a stretto contatto. Ai funerali tenutisi mercoledì 18 novembre, il sindaco Moreno Agolli lo ha definito 'infinito presidente'. Emilio Belloni, amico da sempre e suo vice all'Auser, lo definisce 'un signore di altri tempi': «In 20 anni da 6 volontari siamo saliti a 50; da un'auto a 4. Nel 2019 abbiamo macinato 70.000 km per trasportare i bisognosi. Nino era sempre un passo avanti». Mentre Kella Valentino, presidente della locale Pro loco e volontaria Auser, ha ricordato la sua trascinante forza nel coinvolgere chi gli stava intorno nell'impegno per gli altri: «La sua filosofia era: oggi aiutiamo noi, domani ci aiuteranno gli altri. Era capace di farti innamorare del volontariato».
Nato nel 1943 da famiglia contadina, partito per il nord subito dopo la fine delle scuole superiori, Nino e la moglie Teresa riuscirono a integrarsi nella nuova realtà grazie al suo impegno in politica e nel volontariato. Accanto infatti al suo impegno sindacale, Paparella, vicino al partito socialista, riuscì a collaborare con tutte le amministrazioni di Arluno grazie al suo ruolo di presidente della locale sezione dell'Auser, l'associazione di volontariato che si occupa di assistere gli anziani promuovendo l'invecchiamento attivo e valorizzando il loro ruolo nella società, che fondò nella cittadina lombarda il 1° gennaio 2000.
Nino lascia la moglie e i due figli Rossana e Giuseppe, ma la sua non può definirsi una scomparsa, a giudicare dal ricordo vivo che ne ha chi con lui ha collaborato a stretto contatto. Ai funerali tenutisi mercoledì 18 novembre, il sindaco Moreno Agolli lo ha definito 'infinito presidente'. Emilio Belloni, amico da sempre e suo vice all'Auser, lo definisce 'un signore di altri tempi': «In 20 anni da 6 volontari siamo saliti a 50; da un'auto a 4. Nel 2019 abbiamo macinato 70.000 km per trasportare i bisognosi. Nino era sempre un passo avanti». Mentre Kella Valentino, presidente della locale Pro loco e volontaria Auser, ha ricordato la sua trascinante forza nel coinvolgere chi gli stava intorno nell'impegno per gli altri: «La sua filosofia era: oggi aiutiamo noi, domani ci aiuteranno gli altri. Era capace di farti innamorare del volontariato».