La Salandra_Di Lernia_Casarella
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Giandonato La Salandra (FdI) attacca, Di Lernia risponde

Di Lernia: «La Salandra non vuole a Decosmo, Di Lernia, Vitullo, i giannatempiani… restasse solo con Gianvito e quel che resta di Fratelli d’Italia! Un posto in Consiglio Comunale lo prenderanno? Ai posteri l’ardua sentenza!»

"Il tavolo del centrodestra ha già chiuso su Gianvito Casarella che è l'unico esponente politico a Cerignola che ha dimostrato coi fatti di essere contro la politica mettiana". Sono le dichiarazioni rilasciate il 10 giugno a "L'Immediato" da Giandonato La Salandra, Coordinatore provinciale di "Fratelli d'Italia". Dichiarazioni che mostrano chiaramente l'irremovibilità delle posizioni politiche del partito meloniano sulla scelta del candidato sindaco e che, di conseguenza, creano divisione nello schieramento di centrodestra.

"Cambiamo è una scatola vuota, tutti sanno che Zamparese risponde ai Tatarella. Quanto a De Cosmo e i vari Di Lernia non li voglio proprio in maggioranza. Possiamo governare coi partiti, con maggioranze omogenee".

«Chi va per questi Mari... questi pesci trova. Nulla di nuovo sotto il sole» dichiara alla nostra redazione Claudio Dilernia, Coordinatore della Federazione "Insieme per Cerignola" e Commissario Cittadino di "Puglia Popolare", replicando alle dichiarazioni di Giandonato La Salandra .

«Vorrei ricordare al segretario provinciale La Salandra, che non conosco e non voglio conoscere, che a Cerignola Fratelli d'Italia si caratterizza per i veleni e le lotte a punta di coltello tali da trasformare il partito in un noioso "Litis-consorzio" in cui la maggioranza degli iscritti non condivide la candidatura a sindaco di Gianvito Casarella. Sarebbe il caso, suggerisco a La Salandra, di occuparsi delle gravi cose di Foggia anziché venire a dividere il centrodestra a Cerignola.
All'aria troppo surriscaldata di Fratelli d'Italia, caratterizzata solo da personalismi in cerca di poltrone e vecchi stilisti che suggeriscono un falso nuovo look politico per Cerignola, noi preferiamo un governo di esperti, competenti e responsabili, capaci e spinti dalla voglia di cambiare questa città. Ho l'impressione che ci siano poche individualità realmente autonome e tante presenze stanche, sedute su se stesse e incapaci di guardare un palmo oltre il proprio naso, esattamente come diceva il compianto Salvatore Tatarella».

Alle dichiarazioni di La Salandra circa i veti sul nome di Gianvito Casarella pervenuti da una parte della coalizione di centrodestra "I veti contro di lui sono di carattere personale e risalgono a quando Gianvito dopo il disfacimento del Pdl decise di militare per qualche tempo in Forza Italia. Lui è con noi nei Fratelli d'Italia dal 2017. I vari cinquantenni del centrodestra si sentono scavalcati dalla sua giovane età" Claudio Di Lernia risponde:

«Vorrei ricordare a La Salandra come Casarella, in passato, abbia cambiato casacca più velocemente della luce con spettacolari salti della quaglia. A tal proposito sottolineo che alle amministrative 2015 Casarella sostenne la candidatura a sindaco di Paolo Vitullo senza neanche condividerla. La ragione? La disperata ricerca di una poltrona in Consiglio Comunale che, come la storia ci ricorda, non arrivò vista la debacle elettorale che si rivelò più che tragica per l'intero centrodestra. Sarebbe il caso che, prima di porre veti e allontanare ulteriormente le persone da un centrodestra già frammentato, La Salandra guardi con più attenzione dentro casa propria, a Foggia, dove il Consiglio Comunale si avvia verso lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e qualche consigliere comunale di Fratelli d'Italia si è ritrovato con le manette ai polsi».

In conclusione Di Lernia dichiara:

«La Salandra non vuole a Decosmo, non vuole Di Lernia, non vuole Vitullo, non vuole i giannatempiani… restasse tranquillamente solo con Gianvito e quel che resta di Fratelli d'Italia! Un posto in Consiglio Comunale lo prenderanno? Ai posteri l'ardua sentenza!»
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