Sport
Gerardo Spinelli, under dell’Audace Cerignola: “E’ un onore far parte della squadra che ha meritato la serie C”
Nella squadra ofantina il 19enne è senz'altro uno dei giovani più promettenti e determinati
Cerignola - martedì 26 aprile 2022
15.07
Archiviati i festeggiamenti per la tanto agognata ascesa in serie C, in Casa Audace si comincia a programmare il futuro con rinnovato ottimismo ed entusiasmo. In gergo si dice "squadra vincente, non si cambia", e nella maggior parte dei casi è proprio così. Ma a questo antico e sempre attuale adagio io aggiungerei una mia personale "postilla": "Purché si punti anche sui giovani". Gerardo Spinelli, centrocampista classe 2003, è tornato a Cerignola dopo un periodo di tre anni trascorso nelle giovanili del Perugia U17. Lo abbiamo incontrato per chiedergli di raccontarci la sua esperienza.
"Sono andato via da Cerignola a 14 anni e sono rimasto a Perugia per circa 3 anni e mezzo. Poi l'Audace Cerignola mi ha "preso in prestito", così e sono ritornato nella mia città di origine. Mi è stata data questa opportunità e devo ringraziare la società. Pe me è un onore indossare la maglia dell'Audace Cerignola e vorrei continuare a farlo anche in futuro. L'esperienza triennale a Perugia mi ha formato molto e quando sono stato richiamato a Cerignola ero già in grado di rapportarmi a giocatori di maggiore spessore e bravura e ai membri della società. Trascorrere un periodo fuori casa per i ragazzi è assai utile per capire se il calcio è la propria strada oppure no, e soprattutto per comprendere quali sono i sacrifici che c'è dietro la carriera di un giocatore".
I giovani, infatti, guardano solo l'involucro e la vita patinata dei giocatori, senza pensare che, oltre, c'è sicuramente tanto altro che non viene raccontato o mostrato. Gli allenamenti estenuanti, gli scoramenti, le delusioni, la voglia di mollare tutto. Comincia così il suo racconto Gerardo, diciannovenne dallo sguardo pulito e dai modi gentili. Due giorni fa ha festeggiato con la sua squadra i grandi risultati ottenuti, ma è un ragazzo che ama restare con i piedi per terra. "Io sono una persona umile, non mi sono mai montato la testa, mi piace restare ancorato alla realtà sempre e comunque. Penso che non cambierò neppure se raggiungerò alti livelli".
Gli abbiamo chiesto di dare un consiglio a quei giovani che, come lui, vorrebbero intraprendere la carriera di calciatore. "Io gli direi che bisogna essere pronti a fare sacrifici. Io, ad esempio, mi sono abituato ad uno stile di vita sano e senza eccessi: non bevo, non fumo, tengo sotto controllo l'alimentazione e faccio palestra per mantenermi in forma. Cerco inoltre di non mancare mai agli allenamenti. Fare il calciatore richiede impegno e determinazione. Fino a quando si è piccoli è giusto divertirsi con il pallone ma a 14-15 anni, con la passione del calcio ancora forte, bisognerebbe cominciare a chiedersi cosa si è disposti a fare per raggiungere gli obiettivi o realizzare il proprio sogno. Poi, gli direi che è necessario saper perdere e accettare le proprie debolezze. E' questo il segreto per restare in piedi nel mondo spietato del calcio".
Gerardo è molto apprezzato in squadra per la sua disponibilità ed affidabilità. "Ci sono sempre stato, sin dal primo momento in cui sono stato richiamato da Perugia. Anche quando non ho giocato in campo, ho continuato sempre a
Ovviamente, il giovane Spinelli spera di poter dare ancora tanto all'Audace Cerignola anche nei prossimi anni. "Ma se
"Il mio idolo è Cristiano Ronaldo. Lo ammiro tanto, come calciatore e come uomo", rivela prima di andare via. Guardandolo penso: "Ce ne fossero, di ragazzi così". Ma evidentemente il riscatto di Cerignola è già iniziato, e non solo dal punto di vista calcistico.
"Sono andato via da Cerignola a 14 anni e sono rimasto a Perugia per circa 3 anni e mezzo. Poi l'Audace Cerignola mi ha "preso in prestito", così e sono ritornato nella mia città di origine. Mi è stata data questa opportunità e devo ringraziare la società. Pe me è un onore indossare la maglia dell'Audace Cerignola e vorrei continuare a farlo anche in futuro. L'esperienza triennale a Perugia mi ha formato molto e quando sono stato richiamato a Cerignola ero già in grado di rapportarmi a giocatori di maggiore spessore e bravura e ai membri della società. Trascorrere un periodo fuori casa per i ragazzi è assai utile per capire se il calcio è la propria strada oppure no, e soprattutto per comprendere quali sono i sacrifici che c'è dietro la carriera di un giocatore".
I giovani, infatti, guardano solo l'involucro e la vita patinata dei giocatori, senza pensare che, oltre, c'è sicuramente tanto altro che non viene raccontato o mostrato. Gli allenamenti estenuanti, gli scoramenti, le delusioni, la voglia di mollare tutto. Comincia così il suo racconto Gerardo, diciannovenne dallo sguardo pulito e dai modi gentili. Due giorni fa ha festeggiato con la sua squadra i grandi risultati ottenuti, ma è un ragazzo che ama restare con i piedi per terra. "Io sono una persona umile, non mi sono mai montato la testa, mi piace restare ancorato alla realtà sempre e comunque. Penso che non cambierò neppure se raggiungerò alti livelli".
Gli abbiamo chiesto di dare un consiglio a quei giovani che, come lui, vorrebbero intraprendere la carriera di calciatore. "Io gli direi che bisogna essere pronti a fare sacrifici. Io, ad esempio, mi sono abituato ad uno stile di vita sano e senza eccessi: non bevo, non fumo, tengo sotto controllo l'alimentazione e faccio palestra per mantenermi in forma. Cerco inoltre di non mancare mai agli allenamenti. Fare il calciatore richiede impegno e determinazione. Fino a quando si è piccoli è giusto divertirsi con il pallone ma a 14-15 anni, con la passione del calcio ancora forte, bisognerebbe cominciare a chiedersi cosa si è disposti a fare per raggiungere gli obiettivi o realizzare il proprio sogno. Poi, gli direi che è necessario saper perdere e accettare le proprie debolezze. E' questo il segreto per restare in piedi nel mondo spietato del calcio".
Gerardo è molto apprezzato in squadra per la sua disponibilità ed affidabilità. "Ci sono sempre stato, sin dal primo momento in cui sono stato richiamato da Perugia. Anche quando non ho giocato in campo, ho continuato sempre a
Ovviamente, il giovane Spinelli spera di poter dare ancora tanto all'Audace Cerignola anche nei prossimi anni. "Ma se
"Il mio idolo è Cristiano Ronaldo. Lo ammiro tanto, come calciatore e come uomo", rivela prima di andare via. Guardandolo penso: "Ce ne fossero, di ragazzi così". Ma evidentemente il riscatto di Cerignola è già iniziato, e non solo dal punto di vista calcistico.