Vita di città
Gerardo e il suo “iuso” nella Terra Vecchia a Cerignola
Uno scantinato pieno di oggetti e opere d’arte che raccontano storia e tradizione della città
Cerignola - domenica 24 dicembre 2023
8.30
Un po' museo, un po' Porta Portese e un po' mercatino dell'usato. È lo "iuso" di una manciata di metri quadrati di Gerardo Ladogana nei pressi della chiesa madre a Cerignola. Oggi è il suo piccolo "santuario" dove si rifugia per riparare oggetti che colleziona e creare e modellini in scala della città ma una volta era la casa paterna dove è nato. La porta è sempre aperta e se si sbircia all'interno e quasi certo che Gerardo inviterà il curioso ad entrare.
Difficile credere che dove adesso c'è lo sgabello su cui sta tentando di riparare quella che doveva essere un'antenata delle odierne slot machine, con accanto un fornello su cui riscalda un pentolino di fagioli ci fosse la cucina, "Qui ci abitavamo in dieci, sette figli, genitori e nonno", ci tiene a sottolineare Gerardo. Una casa che merita una visita anche se non è quella di Babbo Natale.
Cappello di feltro, capelli lunghi e sciarpa al collo, Gerardo oggi è un sorridente settantasettenne con moglie, due figli e un passato da muratore e sindacalista e quello che fa lo fa solo per passione e tra le altre cose è anche un pittore "inconsapevole", "Non so da dove mi venga l'ispirazione, soffro di emicrania e a volte per alleviare il dolore dipingo. Dei miei oggetti non vendo niente, ho iniziato a collezionare cinquant'anni fa e non ho più smesso".
Questo è più facile da credere una volta scesi gli scalini che permettono di passare dalla strada alla sua "grotta" dove risuonano le note dell'aria di un'opera. Fatto il primo passo, bisogna stare attenti a dove mettere i piedi e la testa, a terra c'è di tutto, dai vecchi pitali da notte alla collezione di bottiglie di birra che occupa il posto dove una volta c'era il letto matrimoniale e sul soffitto ci sono appese valige, pentole, Goldrake e Batman e qualche martello.
In questo periodo non può mancare il presepe e ce n'è più di uno, statuette varie, modellini di carretti e una grata in ferro che sembra davvero quella di una cella. Ma questo posto è tutto tranne che una cella. Spesso viene utilizzato come destinazione da qualche scolaresca che vuole riscoprire le tradizioni della città ed è anche una delle attrazioni, forse l'unica non storica, della Terra Vecchia.
Questa è la cosa che a Gerardo duole di più, vedere dove il posto dove vive da una vita rianimarsi per pochi giorni all'anno. "A Cerignola le amministrazioni dovrebbero essere più attente a valorizzare il patrimonio che abbiamo, la Terra Vecchia come le Fosse Granarie".
Il suo ultimo progetto riguarda proprio il "piano delle fosse". Dove c'era la cucina una volta, oggi c'è il plastico della chiesa di San Domenico in fase di completamento, con tanto di fosse granarie antistanti. La riproduzione di Gerardo questa volta però non sarà fedele alla realtà ma alla visione di una soluzione ideale che ancora non esiste, e chissà che per una volta non sia la realtà a imitare l'arte.
Difficile credere che dove adesso c'è lo sgabello su cui sta tentando di riparare quella che doveva essere un'antenata delle odierne slot machine, con accanto un fornello su cui riscalda un pentolino di fagioli ci fosse la cucina, "Qui ci abitavamo in dieci, sette figli, genitori e nonno", ci tiene a sottolineare Gerardo. Una casa che merita una visita anche se non è quella di Babbo Natale.
Cappello di feltro, capelli lunghi e sciarpa al collo, Gerardo oggi è un sorridente settantasettenne con moglie, due figli e un passato da muratore e sindacalista e quello che fa lo fa solo per passione e tra le altre cose è anche un pittore "inconsapevole", "Non so da dove mi venga l'ispirazione, soffro di emicrania e a volte per alleviare il dolore dipingo. Dei miei oggetti non vendo niente, ho iniziato a collezionare cinquant'anni fa e non ho più smesso".
Questo è più facile da credere una volta scesi gli scalini che permettono di passare dalla strada alla sua "grotta" dove risuonano le note dell'aria di un'opera. Fatto il primo passo, bisogna stare attenti a dove mettere i piedi e la testa, a terra c'è di tutto, dai vecchi pitali da notte alla collezione di bottiglie di birra che occupa il posto dove una volta c'era il letto matrimoniale e sul soffitto ci sono appese valige, pentole, Goldrake e Batman e qualche martello.
In questo periodo non può mancare il presepe e ce n'è più di uno, statuette varie, modellini di carretti e una grata in ferro che sembra davvero quella di una cella. Ma questo posto è tutto tranne che una cella. Spesso viene utilizzato come destinazione da qualche scolaresca che vuole riscoprire le tradizioni della città ed è anche una delle attrazioni, forse l'unica non storica, della Terra Vecchia.
Questa è la cosa che a Gerardo duole di più, vedere dove il posto dove vive da una vita rianimarsi per pochi giorni all'anno. "A Cerignola le amministrazioni dovrebbero essere più attente a valorizzare il patrimonio che abbiamo, la Terra Vecchia come le Fosse Granarie".
Il suo ultimo progetto riguarda proprio il "piano delle fosse". Dove c'era la cucina una volta, oggi c'è il plastico della chiesa di San Domenico in fase di completamento, con tanto di fosse granarie antistanti. La riproduzione di Gerardo questa volta però non sarà fedele alla realtà ma alla visione di una soluzione ideale che ancora non esiste, e chissà che per una volta non sia la realtà a imitare l'arte.