Gentile: 4 marzo. La lezione dei pugliesi a Emiliano e a tutti noi.
Ed anche del fatto che inseguire e corteggiare i seguaci di Casaleggio per “blandirli e farseli amici” non solo è politicamente sbagliato ma è soprattutto inutile
Cerignola - venerdì 23 marzo 2018
9.05 Comunicato Stampa
Il video pubblicato oggi dai casaleggini a proposito della qualità delgiudizio di Michele Emiliano su Simeone Di Cagno Abbrescia è la provaregina dell'inopportunità della nomina di quest'ultimo alla Presidenzadi AQP.
Ed anche del fatto che inseguire e corteggiare i seguaci di Casaleggio per "blandirli e farseli amici" non solo è politicamente sbagliato ma è soprattutto inutile.
È ora che Emiliano se ne renda conto. Ed eviti a sé stesso e al PDulteriori imbarazzi dopo quelli procurati a piene mani in campagnaelettorale.
Del cui esito, in Puglia più disastroso che altrove, ci si sarebbeaspettati che si facesse carico, assumendosene per quota parte laresponsabilità. E, in uno, si soffermasse a riflettere sui limitievidenti della sua azione di governo e, quindi, della necessità di uncambio di passo, di visione, di prospettiva.
Almeno sui temi maggiormente sensibili per il futuro della Regione eper la qualità della vita dei pugliesi: sanità, ciclo dei rifiuti,xylella, agricoltura, Ilva, fragilità economiche e sociali, lavoro,prospettive strategiche e di sviluppo delle nostre aziende pubbliche.
Su questo, ma anche sulla qualità dell'azione politica, i pugliesiattendono un cambio di passo e una nuova visione di futuro.
Meno sterili polemiche, meno apparizioni televisive, meno demagogia.Più impegno di governo sui problemi piuttosto chesulla spartizionedi poltrone quale manifestazione di forza e di potere. Questo ilmonito che l'elettorato tutto, ma soprattutto quello del Mezzogiorno epugliese in particolare, ha inteso lanciare con il voto del 4 marzo.
Ci hanno notificato che dopo la primavera pugliese quello che erastato loro prospettato come l'orizzonte del nuovo modello politico edi governo dell'era Emiliano si è rivelato una grande illusione. Ivoti a Casaleggio e a Salvini in Puglia, per ora, sono solo unammonimento. Ma se non si cambia passo invertendo il percorso fin quiseguito, non è detto che quei voti ritornino.
Ed anche del fatto che inseguire e corteggiare i seguaci di Casaleggio per "blandirli e farseli amici" non solo è politicamente sbagliato ma è soprattutto inutile.
È ora che Emiliano se ne renda conto. Ed eviti a sé stesso e al PDulteriori imbarazzi dopo quelli procurati a piene mani in campagnaelettorale.
Del cui esito, in Puglia più disastroso che altrove, ci si sarebbeaspettati che si facesse carico, assumendosene per quota parte laresponsabilità. E, in uno, si soffermasse a riflettere sui limitievidenti della sua azione di governo e, quindi, della necessità di uncambio di passo, di visione, di prospettiva.
Almeno sui temi maggiormente sensibili per il futuro della Regione eper la qualità della vita dei pugliesi: sanità, ciclo dei rifiuti,xylella, agricoltura, Ilva, fragilità economiche e sociali, lavoro,prospettive strategiche e di sviluppo delle nostre aziende pubbliche.
Su questo, ma anche sulla qualità dell'azione politica, i pugliesiattendono un cambio di passo e una nuova visione di futuro.
Meno sterili polemiche, meno apparizioni televisive, meno demagogia.Più impegno di governo sui problemi piuttosto chesulla spartizionedi poltrone quale manifestazione di forza e di potere. Questo ilmonito che l'elettorato tutto, ma soprattutto quello del Mezzogiorno epugliese in particolare, ha inteso lanciare con il voto del 4 marzo.
Ci hanno notificato che dopo la primavera pugliese quello che erastato loro prospettato come l'orizzonte del nuovo modello politico edi governo dell'era Emiliano si è rivelato una grande illusione. Ivoti a Casaleggio e a Salvini in Puglia, per ora, sono solo unammonimento. Ma se non si cambia passo invertendo il percorso fin quiseguito, non è detto che quei voti ritornino.