Fratelli d’Italia Cerignola torna sulla situazione dell’Ospedale Tatarella
La nota stampa reca le firme di Massimo Battaglino e Gianvito Casarella
Cerignola - venerdì 17 gennaio 2025
13.19 Comunicato Stampa
Ciclicamente la questione "Ospedale G. Tatarella" balza agli onori della cronaca e all'attenzione dell'opinione pubblica. Ad occuparsene, in questo comunicato stampa, è il partito politico Fratelli d'Italia Cerignola. Ne riportiamo integralmente il testo.
"Ormai l'Ospedale Tatarella di Cerignola è entrato prepotentemente nella cronaca più buia di questa città e dopo poco più di 24 anni dalla sua inaugurazione, tra rumors cittadini e giornali locali, si fa strada l'idea di una "auspicabile" ridimensionamento (preambolo alla chiusura), ma dimenticando i risvolti sociali ed economici che ciò comporterà (in termini di servizi alla comunità e di posti di lavoro persi).
Eppure, da tempo ribadiamo che la situazione attuale di abbandono materiale, strategico ed "affettivo" che vive l'Ospedale di Cerignola è frutto di precise scelte "politiche" che a poco a poco hanno disgregato e ridotto le risorse umane e strumentali del Tatarella, trascinandolo silenziosamente in stato di agonia, senza ingenerare così un immediato stato di allerta nei Cerignolani e puntando ad una più "accettabile" eutanasia del nostro Ospedale e a vantaggio di altri presidi ospedalieri.
Si assiste ad un Pronto Soccorso che nel pomeriggio di Natale ha visto in servizio un solo Dirigente Medico a fronte di un bacino di utenza pari a circa 120mila abitanti e una media giornaliera di 120 accessi al dì, oltreché ad una diffusa e gravissima assenza di personale: si parla di un – 40% di medici e un – 14% di infermieri tra quanto previsto in organico e quanto effettivamente in servizio presso il "Tatarella".
Da mesi, il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia, Gianvito Casarella - Fratelli d'Italia ha lanciato l'allarme, numeri alla mano: «Subiamo quotidianamente le crescenti mancanze di medici al pronto soccorso (ne mancano 9 su 15) – ha più volte ripetuto – , in Rianimazione (ne mancano 11 su 18), in Radiologia (mancano 6 su 11): ormai è prassi non poter fare esami con liquido di contrasto di notte e nei festivi e i pazienti vengono mandati a San Severo e Manfredonia, così gli altri ospedali incrementano gli accessi e noi caliamo sempre più". Inoltre "a ASLFG si esalta per i circa 550 nati del 2024, ignorando ad arte che al "Tatarella" diminuiscono progressivamente per comprensibile sfiducia: infatti siamo ben lontano dai 1000 parti annui di qualche tempo fa».
A confermare il tutto giunge anche la "Relazione sulle performance delle Aziende Sanitarie Locali" di tutta Italia da parte della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) che boccia la ASL Foggia, fanalino di coda tra le Aziende Sanitarie della Regione Puglia e tra le ultime ASL su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di prevenzione, assistenza distrettuale ed investimenti.
«La sinistra che governa la Regione da 20 anni ci sta svuotando l'ospedale - osserva Casarella - : una precisa scelta, che potenzia altrove e crea le condizioni perché da noi calino i numeri, evidentemente per aberranti logiche elettorali, con nomine ad hoc che servono solo ai compagni locali a fare campagna elettorale. Mai una volta il sindaco ha detto mezza parola in difesa della nostra salute. E può essere solo peggio se non si inverte subito la rotta: meno medici, meno servizi, meno accessi, fino alla chiusura definitiva dell'Ospedale Tatarella di Cerignola», conclude Casarella.
"Ormai l'Ospedale Tatarella di Cerignola è entrato prepotentemente nella cronaca più buia di questa città e dopo poco più di 24 anni dalla sua inaugurazione, tra rumors cittadini e giornali locali, si fa strada l'idea di una "auspicabile" ridimensionamento (preambolo alla chiusura), ma dimenticando i risvolti sociali ed economici che ciò comporterà (in termini di servizi alla comunità e di posti di lavoro persi).
Eppure, da tempo ribadiamo che la situazione attuale di abbandono materiale, strategico ed "affettivo" che vive l'Ospedale di Cerignola è frutto di precise scelte "politiche" che a poco a poco hanno disgregato e ridotto le risorse umane e strumentali del Tatarella, trascinandolo silenziosamente in stato di agonia, senza ingenerare così un immediato stato di allerta nei Cerignolani e puntando ad una più "accettabile" eutanasia del nostro Ospedale e a vantaggio di altri presidi ospedalieri.
Si assiste ad un Pronto Soccorso che nel pomeriggio di Natale ha visto in servizio un solo Dirigente Medico a fronte di un bacino di utenza pari a circa 120mila abitanti e una media giornaliera di 120 accessi al dì, oltreché ad una diffusa e gravissima assenza di personale: si parla di un – 40% di medici e un – 14% di infermieri tra quanto previsto in organico e quanto effettivamente in servizio presso il "Tatarella".
Da mesi, il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia, Gianvito Casarella - Fratelli d'Italia ha lanciato l'allarme, numeri alla mano: «Subiamo quotidianamente le crescenti mancanze di medici al pronto soccorso (ne mancano 9 su 15) – ha più volte ripetuto – , in Rianimazione (ne mancano 11 su 18), in Radiologia (mancano 6 su 11): ormai è prassi non poter fare esami con liquido di contrasto di notte e nei festivi e i pazienti vengono mandati a San Severo e Manfredonia, così gli altri ospedali incrementano gli accessi e noi caliamo sempre più". Inoltre "a ASLFG si esalta per i circa 550 nati del 2024, ignorando ad arte che al "Tatarella" diminuiscono progressivamente per comprensibile sfiducia: infatti siamo ben lontano dai 1000 parti annui di qualche tempo fa».
A confermare il tutto giunge anche la "Relazione sulle performance delle Aziende Sanitarie Locali" di tutta Italia da parte della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) che boccia la ASL Foggia, fanalino di coda tra le Aziende Sanitarie della Regione Puglia e tra le ultime ASL su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di prevenzione, assistenza distrettuale ed investimenti.
«La sinistra che governa la Regione da 20 anni ci sta svuotando l'ospedale - osserva Casarella - : una precisa scelta, che potenzia altrove e crea le condizioni perché da noi calino i numeri, evidentemente per aberranti logiche elettorali, con nomine ad hoc che servono solo ai compagni locali a fare campagna elettorale. Mai una volta il sindaco ha detto mezza parola in difesa della nostra salute. E può essere solo peggio se non si inverte subito la rotta: meno medici, meno servizi, meno accessi, fino alla chiusura definitiva dell'Ospedale Tatarella di Cerignola», conclude Casarella.