giannatempo francesco
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Attualità

Francesco Giannatempo, da Cerignola a Milano hair stylist per calciatori e Vip: “Ora mi aspettano gli USA”

Dopo due anni nel capoluogo lombardo, volerà in America per un’altra sfida professionale

Idee chiare ed un po' di sana ambizione per realizzare i propri sogni: non sono certo mancate queste caratteristiche a Francesco Giannatempo, 31enne cerignolano, che dopo due anni di lavoro come hair stylist a Milano sbarcherà presto in America per affrontare una nuova e avvincente sfida personale e professionale.

Francesco ha cominciato a lavorare presto, a Cerignola, ma con il passare del tempo ha maturato un obiettivo: "fare la differenza" nel suo settore rivolgendosi ad una clientela di calciatori e personaggi famosi.

Trasferitosi a Milano, ha aperto il suo salone e ha cominciato a mettere a frutto le sue competenze sia nella professione che nelle pubbliche relazioni. "Sono sempre stato sin da piccolo vivace, curioso, incline a stringere amicizie", ha dichiarato Francesco, che si definisce tra le altre cose "uno sfegatato tifoso del Milan".

Ciao, Francesco. A quanti anni hai cominciato a lavorare?

"Avevo dieci anni quando ho cominciato a frequentare nel pomeriggio l'attività di un amico di mio padre. Qui facevo i compiti, e piano piano ho imparato i primi passi nel mestiere, magari all'inizio aiutando a pulire o a fare lo shampoo a qualche cliente. Il mio primo maestro è stato Sabino, lo chiamavamo Mister. Inoltre ho lavorato con altri due parrucchieri di Cerignola, Adamo e Tricarico".

Come giudichi l'esperienza di lavoro a Milano? Dopo quanti anni trascorsi nel capoluogo lombardo hai deciso di trasferirti in America?

"A Milano mi sono trovato bene sin da subito. Già prima di trasferirmi qui avevo tanti contatti ed amicizie, spesso venivo allo stadio per vedere le partite del Milan di cui sono un grande tifoso. Dopo due anni il Brand di cui sono diventato Ambassador ha deciso di aprire un'attività in America e mi hanno chiesto se volessi accettare questa sfida professionale. Non ho esitato, è una grande opportunità. Almeno per il momento, però, non mi ci trasferirò definitivamente, per circa un anno farò la spola tra gli Usa e l'Italia per fare formazione e per imparare bene la lingua"

Nel tuo lavoro hai avuto modo di conoscere calciatori e personaggi famosi. Hai qualche aneddoto da raccontarci?

"Ho incontrato tanti calciatori, anche di vecchia data. Alcuni di loro, come Serginho, mi hanno raccontato episodi legati alla loro attività, che accadevano ad esempio prima delle partite o all'interno degli spogliatoi. Un altro ex calciatore del Milan, Brocchi, mi ha spesso raccontato aneddoti, e con lui mi piace intrattenermi a parlare"

Eri mai stato in America prima? Come ti immagini che sia lavorare lì?

"Non sono mai stato in America, anche se nella mia vita ho viaggiato parecchio. Non so come potrà essere vivere e lavorare negli States, all'inizio sicuramente mi sembrerà tutto molto strano. Non ti nego che provo un po' di tristezza a lasciare l'Italia, il posto in cui ho costruito la mia professione con impegno e sacrificio, contando solo sulle mie forze. Ma sono comunque carico e pronto per mettermi alla prova in questa nuova sfida"

Cosa consiglieresti ai ragazzi della tua età che hanno timore di lasciare la città di origine? Tu cosa hai provato i primi tempi lontano da casa?

"Per quanto riguarda la mia esperienza personale, devo dire che mi sono subito ambientato perché spesso lasciavo casa per viaggiare e raggiungevo Milano per le partite del Milan. Sono sempre stato abituato ad allontanarmi da casa, quindi non ho sofferto molto il distacco. Ai miei coetanei vorrei dire di non mollare mai, di credere nelle proprie possibilità. Bisogna buttarsi, nella vita, farlo con coraggio, determinazione e un pizzico di incoscienza. Anche sbagliare fa bene, perché dagli errori possiamo crescere e migliorarci"

Quali sono le difficoltà che potresti incontrare in America?

"Non parlo bene l'inglese, lo sto studiando. Questa cosa mi rende un po' titubante, ma molti mi rassicurano dicendomi che lo imparerò strada facendo. Ce la metterò tutta, ovviamente"

Secondo te, quali sono gli "ingredienti" per riuscire in ciò che si desidera nella vita?

"Ad oggi ho capito una cosa importante: il lavoro e il sacrificio ripagano sempre. Se si lavora con il cuore e con passione, i risultati arrivano. Bisogna crederci sempre, perché prima o poi la strada arriva. Io sono una persona molto positiva e ottimista, lo sono sempre stato. Forse è questa la mia marcia in più! Il mio obiettivo era di venire a Milano a lavorare, ma di lasciare il segno puntando ad una clientela particolare. Devo dire che ci sono riuscito, e senza che nessuno mi abbia regalato nulla!"

La grinta di Francesco è contagiosa. Bisognerebbe prendere esempio da lui e puntare in alto, invece di restare a guardare chi ha il coraggio di spiccare il volo.
  • Milano
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