Francesco Antonacci, originario di Cerignola, è una promessa del calcio in Belgio
Il giovane calciatore ha da poco firmato un contratto con una squadra belga neo promossa in serie B
Cerignola - sabato 27 maggio 2023
14.09
Ci sono passioni destinate a crescere con noi, ce le portiamo dietro ovunque, quando decidiamo di coltivarle con impegno e un pizzico di ambizione. Francesco Antonacci è un sedicenne nato a Cerignola che ama il calcio e sin da piccolo sceglie di praticarlo per divertirsi con i compagni. Si iscrive quindi alla società degli Uniti per Cerignola e qui cresce nel settore giovanile, seguendo l'intera trafila di categoria fino a cinque anni fa, quando la sua vita è completamente cambiata.
I suoi genitori, infatti, decidono di trasferirsi stabilmente in Belgio, e Francesco lascia tutto (scuola, amici, squadra di calcio) per seguire la famiglia.
Non passa molto tempo che, in Belgio, firma l'ingaggio in una squadra locale satellite del Genk (serie A belga), dove rimane per quattro anni.
Poi, di recente, Francesco è entrato nella squadra del K. Patro Eisden, appena promossa dalla serie C alla serie B del Belgio. Per età, avendo sedici anni, dovrebbe giocare con gli Allievi, invece avrà la possibilità di giocare con l'Under 18, ma aggregato alla Primavera Nazionale.
Francesco è un valido centrocampista centrale, meglio inquadrato come mediano basso, tatticamente forte in interdizione e molto portato alla costruzione del gioco. Pur essendo molto giovane è dotato di una buona tecnica, e i lanci millimetrici che riesce a fare ne sono la dimostrazione. Inoltre possiede un ottimo tiro da fuori e ha già diversi gol all'attivo.
Con la sua ex squadra Francesco ha partecipato a tornei internazionali, è stato anche due mesi ad Amsterdam, in Olanda, dove ha catturato l'attenzione di alcuni osservatori, tra cui uno scouting del K. Patro Eisden, quello che lo ha convinto a firmare per loro.
Lo abbiamo raggiunto per chiedergli qualcosa che possa aiutarci a conoscerlo meglio.
Ciao, Francesco. Come ti trovi in Belgio?
Ora in Belgio mi trovo abbastanza bene. All'inizio non è stato facile adattarmi per lo stile di vita che è un po' diverso da quello italiano, ma alla fine mi sono abituato.
Hai seguito il campionato di esordio dell'Audace Cerignola in serie C? Cosa ne pensi?
Ho seguito l'Audace quest'anno, e penso che abbia fatto un grande percorso durante il Campionato. Peccato per i Playoff contro il Foggia, la poca esperienza si è fatta sentire. Alla fine, però, hanno concluso un'ottima stagione da neopromossa.
Com'è il calcio in Belgio, come è organizzato rispetto all'Italia? Ti sei fatto un'idea di questo?
Il calcio belga è organizzato molto diversamente rispetto a quello italiano. Qui fanno nascere molti talenti, perché dal punto di vista tattico gli allenatori scelgono di far divertire i bambini e i ragazzi in campo. Diciamo che in Italia preparano più per giocare con i grandi, qui invece fanno venir fuori prima le qualità e la fantasia del giocatore. Poi si pensa al futuro, qualcosa arriva sempre se c'è talento.
Ti reputi un ragazzo ambizioso? Dove vorresti arrivare?
Un giorno mi piacerebbe giocare in Premier League, oppure nella mia squadra del cuore, cioè l'Inter. Credo che con l'impegno, il duro lavoro e tanti sacrifici prima o poi arriverò a questo obiettivo.
Quando hai capito di voler praticare il calcio in maniera seria e continuativa?
Ho capito che volevo giocare seriamente a calcio quando ho cominciato a notare che ogni volta che scendevo in campo mi sfogavo, tutti i pensieri andavano via dalla testa e il mio cervello si spegneva, essendo completamente assorto in ciò che facevo.
Ci ha fatto piacere conoscere questo calciatore cerignolano, che sta perfezionando il suo talento all'estero con l'intento di ritornare in Italia tra i numero 1. Noi glielo auguriamo.
I suoi genitori, infatti, decidono di trasferirsi stabilmente in Belgio, e Francesco lascia tutto (scuola, amici, squadra di calcio) per seguire la famiglia.
Non passa molto tempo che, in Belgio, firma l'ingaggio in una squadra locale satellite del Genk (serie A belga), dove rimane per quattro anni.
Poi, di recente, Francesco è entrato nella squadra del K. Patro Eisden, appena promossa dalla serie C alla serie B del Belgio. Per età, avendo sedici anni, dovrebbe giocare con gli Allievi, invece avrà la possibilità di giocare con l'Under 18, ma aggregato alla Primavera Nazionale.
Francesco è un valido centrocampista centrale, meglio inquadrato come mediano basso, tatticamente forte in interdizione e molto portato alla costruzione del gioco. Pur essendo molto giovane è dotato di una buona tecnica, e i lanci millimetrici che riesce a fare ne sono la dimostrazione. Inoltre possiede un ottimo tiro da fuori e ha già diversi gol all'attivo.
Con la sua ex squadra Francesco ha partecipato a tornei internazionali, è stato anche due mesi ad Amsterdam, in Olanda, dove ha catturato l'attenzione di alcuni osservatori, tra cui uno scouting del K. Patro Eisden, quello che lo ha convinto a firmare per loro.
Lo abbiamo raggiunto per chiedergli qualcosa che possa aiutarci a conoscerlo meglio.
Ciao, Francesco. Come ti trovi in Belgio?
Ora in Belgio mi trovo abbastanza bene. All'inizio non è stato facile adattarmi per lo stile di vita che è un po' diverso da quello italiano, ma alla fine mi sono abituato.
Hai seguito il campionato di esordio dell'Audace Cerignola in serie C? Cosa ne pensi?
Ho seguito l'Audace quest'anno, e penso che abbia fatto un grande percorso durante il Campionato. Peccato per i Playoff contro il Foggia, la poca esperienza si è fatta sentire. Alla fine, però, hanno concluso un'ottima stagione da neopromossa.
Com'è il calcio in Belgio, come è organizzato rispetto all'Italia? Ti sei fatto un'idea di questo?
Il calcio belga è organizzato molto diversamente rispetto a quello italiano. Qui fanno nascere molti talenti, perché dal punto di vista tattico gli allenatori scelgono di far divertire i bambini e i ragazzi in campo. Diciamo che in Italia preparano più per giocare con i grandi, qui invece fanno venir fuori prima le qualità e la fantasia del giocatore. Poi si pensa al futuro, qualcosa arriva sempre se c'è talento.
Ti reputi un ragazzo ambizioso? Dove vorresti arrivare?
Un giorno mi piacerebbe giocare in Premier League, oppure nella mia squadra del cuore, cioè l'Inter. Credo che con l'impegno, il duro lavoro e tanti sacrifici prima o poi arriverò a questo obiettivo.
Quando hai capito di voler praticare il calcio in maniera seria e continuativa?
Ho capito che volevo giocare seriamente a calcio quando ho cominciato a notare che ogni volta che scendevo in campo mi sfogavo, tutti i pensieri andavano via dalla testa e il mio cervello si spegneva, essendo completamente assorto in ciò che facevo.
Ci ha fatto piacere conoscere questo calciatore cerignolano, che sta perfezionando il suo talento all'estero con l'intento di ritornare in Italia tra i numero 1. Noi glielo auguriamo.