Foggia
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Sguardo sul foggiano

Foggia, una città sempre in trasformazione

Dalle radici storiche del capoluogo di provincia ad un futuro di speranza e di riscatto

Scrivere della città in cui si vive non è mai cosa facile: i sentimenti sono spesso contrastanti, ma è solo una profonda e sincera visione obiettiva per ciò cui si dirige lo sguardo che può fare la differenza.

La storia insegna e lo fa continuamente per ogni luogo o Paese, è la cultura e l'amore per le tradizioni che fanno da traino nei momenti più complicati.

Foggia è capoluogo di provincia e come molte città del sud Italia si è ritrovata spesso ad essere bistrattata, la mentalità di una popolazione e i condizionamenti socioculturali possono dirigere un luogo ad essere deputato migliore o peggiore sotto vari aspetti.

L'amore noto di Federico II per questa città pugliese è storia, il re amava a tal punto la città che fece erigere nel 1223 un maestoso palazzo imperiale, in cui spesso soggiornò con tutta la sua corte.

Il Palatium, realizzato dal protomagister Bartolomeo da Foggia, si estendeva nei pressi di via Arpi, via storica nel cuore della città e rappresentava un'area assai vasta, fatta di giardini, fontane e sculture; mentre al suo interno si contavano ampi saloni con rivestimenti di marmo pregiato.

Nel palazzo voluto da Federico si istituì anche uno studium, confermando per anni un ruolo centrale della città non solo nell'ambito della Capitanata.

E' a Foggia, infatti, che prende vita il cosiddetto Stupor Mundi, spesso riportato dalle cronache del tempo.

La storia omaggia Foggia ricordando l'importanza della sua posizione geografica e facendola divenire sede di importanti uffici. Il palazzo settecentesco della Provincia in centro è testimonianza del pregio della sede doganale, riferimento indiscusso per tutti coloro che portavano in transumanza il gregge. Di monumenti Foggia ne conta molti, nonostante la città abbia subito diversi danni a causa di alcuni violenti terremoti nel corso del tempo e anche di predazioni e bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Quando passeggio per le vie della città non posso non rendermi conto delle numerose testimonianze storiche e architettoniche del suo passato come l'imponente Cattedrale, risalente al XII secolo e più volte modificata e impreziosita da un cornicione popolato di sculture, mentre la sua cripta medievale con notevoli capitelli sembra ricordare avvenimenti importanti e memorabili vissuti dai cittadini nel corso del tempo.

In città molti luoghi di interesse storico e artistico sono diventati simboli per la vita di chi vi risiede, chiese prestigiose tra le più belle, a volte sedi di concerti di musica classica con ospiti importanti, mi piace ricordare la bellissima tardobarocca Chiesa di Gesù e Maria, situata in Piazza Umberto Giordano, una vera chicca per i passanti del centro.

Ogni angolo di Foggia conserva un ricordo nell'animo di chi l'ha vissuta e la vive con amore e spesso sentir parlare male di questo luogo è davvero un dolor di cuore.

Visitare Foggia significa conoscere un pezzo di storia comune, visitare la Chiesa del Monte Calvario delle Croci, passare per i Tre Archi di Porta Arpana, osservare l'Arco del Palazzo Imperiale di Federico II in Piazza Nigri vuol dire connettersi con un passato che ha lasciato un valore emozionale in eredità a chi la popola. Molti sono i luoghi di ristoro dove il buon cibo e i prodotti della Capitanata sono altamente valorizzati e graditi in ogni periodo dell'anno e ancora presenti alcune attività storiche come Merli sul viale verso la stazione, mentre altre cedono il passo a nuovi progetti, in vista di un riposo maturato dopo una lunga attività, come è il caso del Caffè delle Rose, ben apprezzato da chi all'ingresso della città amava fare una piccola e gustosa sosta prima di andare al lavoro.

Vedere la propria città con occhi maturi significa vederla proiettata in un futuro ricco di speranza: è facile ri-emozionarsi attraverso dediche a luoghi o persone, ma guardare con occhi nuovi e fiduciosi, a volte, è davvero una scommessa.

Foggia è senza dubbio una bellissima città che merita rispetto e va amata sia da chi la amministra che dai suoi abitanti e visitatori, il più delle volte, ahimè, ciò non accade e permane una certa cecità alla bellezza di un territorio che necessita di crescere, rivelandosi sempre più affamato di amore dai suoi figli in primis.

La nostalgia della bellezza cittadina impera nei sentimenti di chi Foggia l'ha vissuta nel suo splendore a cavallo degli anni ottanta e di chi la vive ancora ricordando luoghi, attività e persone che l'hanno arricchita nel tempo.

Oggi si parla di una città nuova, aperta al cambiamento costruttivo che possa dare maggior spazio all'entusiasmo e alla ricerca dei giovani impegnati in un percorso di studio o alla stessa Università degli Studi, importantissima risorsa culturale e sociale conquistata negli anni.

L'imponente fenomeno dell'immigrazione ha certamente cambiato l'immagine di uno dei viali più belli e di pregio della città, Viale della stazione, che faticosamente cerca di riemergere adattandosi ad una certa modernità, tipica delle grandi città, dove fa spazio a locali ben strutturati e in un certo senso rivoluzionari a conferma di una volontà di rinascita per l'intera cittadinanza, com'è il caso dell'apertura di Krudo, Oyster Fishbar, piuttosto che di altre nuove strutture di accoglienza a quattro stelle, stimolate anche dalla recente inaugurazione dell'aereoporto Gino Lisa.

Foggia vanta tantissime associazioni culturali e tante sono le persone che quotidianamente attraverso il proprio lavoro onesto cercano di apportare bellezza ad un territorio che cerca maggiore legalità ed equità sociale. Fiore all'occhiello della città che ha dato i natali a Umberto Giordano è senza dubbio il conservatorio e tutta l'arte musicale e attoriale che condisce il luogo urbano grazie alla presenza di teatri e compagnie dedite all'arte della recitazione.

Un grande interesse storico ed artistico è dato dalle tante chiese, in stile barocco e rococò, disseminate su tutto il territorio della Foggia antica; tra queste risaltano la seicentesca Chiesa de Morti sita in piazza Purgatorio e la Chiesa della Madonna Addolorata, sita nell'omonima piazza, mentre uscendo dal centro storico, di fronte ai Tre Archi, in Piazza Piano delle Croci, spicca la maestosa Basilica di San Giovanni Battista.

Ma la bellezza è ovunque per chi sa guardarla e valorizzarla come è per la vastissima Villa comunale, preceduta dalla meravigliosa Fontana del Sele, con austero pronao neoclassico, che rappresenta, per dimensioni, il secondo giardino pubblico dell'Italia centro-meridionale e fu realizzata nel XIX secolo su modello della Villa Floridiana di Napoli.

Spesso l'occhio del foggiano medio è orientato a ciò che in questa città manca, ma se ci proiettiamo all'imminente futuro con la certezza di un cambiamento sincero, non possiamo che scorgere con assoluta convinzione il potenziale di uno dei capoluoghi più belli di tutta la Puglia.
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