Cronaca
Foggia: “Operazione Rodolfo”, esecuzione di ordini di carcerazione nei confronti di 3 soggetti
Sono ritenuti responsabili di attività estorsive aggravate dal metodo mafioso
Foggia - giovedì 8 ottobre 2020
9.52 Comunicato Stampa
Nella mattinata odierna, la Squadra Mobile di Foggia e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria - G.I.C.O. di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, hanno eseguito un "ordine di carcerazione", emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bari, nei confronti di:
In tale circostanza è stato altresì eseguito - unitamente allo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza - il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni immobili e mobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato di oltre 700.000 euro.
In particolare, le articolate attività investigative hanno permesso di accertare e documentare come le "batterie" mafiose "SINESI-FRANCAVILLA" e "MORETTI-PELLEGRINO" abbiano assoggettato ad estorsione, con metodo mafioso, imprenditori operanti nell'indotto (servizi e logistica) di un settore strategico per l'economia dauna, quale quello della produzione e trasformazione alimentare dei prodotti dell'agricoltura.
Le estorsioni riscontrate, per le quali i personaggi condannati in via definitiva hanno svolto un ruolo di primo piano, hanno riguardato non solo la forzata elargizione mensile di somme di denaro a vantaggio dei "vertici" delle cosche, ma anche l'assunzione di soggetti "vicini" alle compagini malavitose che - pur percependo regolarmente lo stipendio mensile - non svolgevano, di fatto, alcuna attività lavorativa.
- A.V.P., alias "capantica", classe 1952, storico capo della batteria mafiosa "MORETTI-PELLEGRINO", condannato a scontare la pena residua di anni 6, mesi 7 e giorni 26 di reclusione;
- G.R., classe 1980, fiduciario del boss PELLEGRINO, condannato a scontare la pena residua di anni 3 e mesi 6 di reclusione;
- G.C., classe 1975, fiduciaria del boss FRANCAVILLA, condannata a scontare la pena residua di anni 3, mesi 1 e giorni 15 di reclusione.
In tale circostanza è stato altresì eseguito - unitamente allo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza - il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni immobili e mobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato di oltre 700.000 euro.
In particolare, le articolate attività investigative hanno permesso di accertare e documentare come le "batterie" mafiose "SINESI-FRANCAVILLA" e "MORETTI-PELLEGRINO" abbiano assoggettato ad estorsione, con metodo mafioso, imprenditori operanti nell'indotto (servizi e logistica) di un settore strategico per l'economia dauna, quale quello della produzione e trasformazione alimentare dei prodotti dell'agricoltura.
Le estorsioni riscontrate, per le quali i personaggi condannati in via definitiva hanno svolto un ruolo di primo piano, hanno riguardato non solo la forzata elargizione mensile di somme di denaro a vantaggio dei "vertici" delle cosche, ma anche l'assunzione di soggetti "vicini" alle compagini malavitose che - pur percependo regolarmente lo stipendio mensile - non svolgevano, di fatto, alcuna attività lavorativa.