Territorio
Foggia Libera Foggia, tante le aspettative sul futuro
Scossone legislativo in materia penale, maggior dispiegamento di forze dell’ordine, presidio del territorio, lavoro, politiche sociali e culturali
Cerignola - venerdì 10 gennaio 2020
11.04
La mobilitazione "Foggia Libera Foggia", promossa da Libera e che vedrà la presenza di Don Luigi Ciotti, Presidente di "Libera… Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", partirà da Viale Candelaro 27, luogo in cui avvenne il primo omicidio dell'anno, questo pomeriggio alle ore 15,00.
Il corteo proseguirà percorrendo poi via San Severo, piazza Sant'Eligio, via della Repubblica, via Arpi, dopo il passaggio per la Cattedrale imboccherà piazza XX Settembre, corso Cairoli e Via Lanza.
"Bisogna schierarsi come cittadinanza responsabile e valorizzare il lavoro di resistenza delle tante realtà di questo territorio che provano a costruire percorsi di bellezza e di cambiamento – spiega Don Luigi Ciotti - Bisogna schierarsi per non lasciare sole le vittime di questa violenza, per non lasciare soli i rappresentati dello Stato, le forze dell'ordine, la magistratura impegnati quotidianamente in operazioni importanti ed efficaci. Bisogna schierarsi per chiamare il male per nome e non girarsi dall'altra parte, perché il male non è solo di chi lo commette ma anche di chi assiste senza fare nulla per contrastarlo. Tutti insieme a Foggia per dimostrare coraggio.»
L'invito a schierarsi di Don Ciotti è stato accolto dai cittadini di Foggia e dei paesi della Capitanata, dalle forze politiche e sindacali che, mediante comunicati stampa, hanno manifestato la propria presenza alla mobilitazione, dagli amministratori delle città della provincia di Foggia, dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal mondo della chiesa e dagli studenti.
Un invito a schierarsi che presuppone il futuro impegno ad operare contro le mafie, che non dovrà iniziare con la manifestazione e terminare con la stessa, che sia una seria presa di coscienza sulla gravità della situazione e si trasformi in azione concreta, interventi mirati, progettualità studiata ed efficace per combattere le varie forme di criminalità organizzata, le varie mafie che attanagliano il territorio foggiano e, in modo più esteso, il territorio nazionale.
Ogni partecipante alla mobilitazione sicuramente nutre delle aspettative, immagina che qualcosa cambi già nel più breve tempo mediante azioni di contrasto alla criminalità, immagina che ci sia uno scossone legislativo in materia penale, che l'intervento dello Stato non si esaurisca con le rappresentanze alla mobilitazione organizzata da Libera ma sia più incisivo con il dispiegamento di un maggior numero di forze dell'ordine, con un maggior presidio del territorio. Con una migliore e più efficace politica sociale ricca di progetti di prevenzione, piena di interventi e azioni di contrasto alle povertà, capace di intervenire più incisivamente sulle politiche migratorie, tale da creare opportunità lavorative, di sviluppo, di indirizzo. Con una maggior impegno di risorse per le politiche culturali, indispensabili per la crescita del territorio, e sportive.
Tante sono le aspettative perché tanti sono i bisogni, primo tra tutti il lavoro. Come raccontato da coloro che la mafia l'hanno combattuta rimettendoci la vita, è noto che la mafia si nutre delle povertà, il lavoro ci libera dai ricatti della criminalità.
Il corteo proseguirà percorrendo poi via San Severo, piazza Sant'Eligio, via della Repubblica, via Arpi, dopo il passaggio per la Cattedrale imboccherà piazza XX Settembre, corso Cairoli e Via Lanza.
"Bisogna schierarsi come cittadinanza responsabile e valorizzare il lavoro di resistenza delle tante realtà di questo territorio che provano a costruire percorsi di bellezza e di cambiamento – spiega Don Luigi Ciotti - Bisogna schierarsi per non lasciare sole le vittime di questa violenza, per non lasciare soli i rappresentati dello Stato, le forze dell'ordine, la magistratura impegnati quotidianamente in operazioni importanti ed efficaci. Bisogna schierarsi per chiamare il male per nome e non girarsi dall'altra parte, perché il male non è solo di chi lo commette ma anche di chi assiste senza fare nulla per contrastarlo. Tutti insieme a Foggia per dimostrare coraggio.»
L'invito a schierarsi di Don Ciotti è stato accolto dai cittadini di Foggia e dei paesi della Capitanata, dalle forze politiche e sindacali che, mediante comunicati stampa, hanno manifestato la propria presenza alla mobilitazione, dagli amministratori delle città della provincia di Foggia, dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal mondo della chiesa e dagli studenti.
Un invito a schierarsi che presuppone il futuro impegno ad operare contro le mafie, che non dovrà iniziare con la manifestazione e terminare con la stessa, che sia una seria presa di coscienza sulla gravità della situazione e si trasformi in azione concreta, interventi mirati, progettualità studiata ed efficace per combattere le varie forme di criminalità organizzata, le varie mafie che attanagliano il territorio foggiano e, in modo più esteso, il territorio nazionale.
Ogni partecipante alla mobilitazione sicuramente nutre delle aspettative, immagina che qualcosa cambi già nel più breve tempo mediante azioni di contrasto alla criminalità, immagina che ci sia uno scossone legislativo in materia penale, che l'intervento dello Stato non si esaurisca con le rappresentanze alla mobilitazione organizzata da Libera ma sia più incisivo con il dispiegamento di un maggior numero di forze dell'ordine, con un maggior presidio del territorio. Con una migliore e più efficace politica sociale ricca di progetti di prevenzione, piena di interventi e azioni di contrasto alle povertà, capace di intervenire più incisivamente sulle politiche migratorie, tale da creare opportunità lavorative, di sviluppo, di indirizzo. Con una maggior impegno di risorse per le politiche culturali, indispensabili per la crescita del territorio, e sportive.
Tante sono le aspettative perché tanti sono i bisogni, primo tra tutti il lavoro. Come raccontato da coloro che la mafia l'hanno combattuta rimettendoci la vita, è noto che la mafia si nutre delle povertà, il lavoro ci libera dai ricatti della criminalità.