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Vita di città
Festa patronale Cerignola: le proposte di alcuni cittadini per l'edizione 2022
C’è chi, per la crisi energetica, propone di ridurre il costo di luminarie e fuochi pirotecnici
Cerignola - domenica 28 agosto 2022
15.31
E' vero, sono due anni che, a causa delle restrizioni per il Covid, non si tiene la festa patronale in onore della Madonna di Ripalta, una ricorrenza religiosa e di tradizione a cui i cerignolani tengono molto. Manca poco all'inizio dei festeggiamenti che-come sempre- si svolgeranno nell'arco di tre giorni: 7-8-9 settembre.
Ma è anche vero che, trattandosi di una ricorrenza che coinvolge l'intera città, suscita riflessioni e punti di vista diversi tra i cittadini, che si dividono equamente tra coloro che intendono seguire la tradizione "a tutti i costi" e quelli che, invece, vorrebbero apportare modifiche e innovazioni ad un programma che si ripete uguale da tempo immemore.
Su alcuni profili social, in questi giorni, circolano le proposte di alcuni cittadini. In particolare, ci ha colpito quella del dottor Michele Buttiglione, il quale- ricordando (a chi se ne fosse dimenticato) che sta per essere emesso a breve un decreto che fissa la riduzione del 40% della pubblica illuminazione in considerazione della grave crisi energetica, prospetta la possibilità di limitare le luminarie solo alla piazza principale della città, cioè Piazza Duomo.
Il medico veterinario si appella al buon senso dei cerignolani e all'Amministrazione comunale che-così facendo- potrebbe ottenere un cospicuo risparmio energetico.
Da alcune fonti, però, apprendiamo che probabilmente sarà la proprio zona di Piazza Duomo ad essere sprovvista, quest'anno, delle luminarie, a causa di problemi tecnici di allaccio.
Oltre alle luminarie, un altro "capitolo di spesa" della festa patronale è senz'altro occupato dai fuochi pirotecnici, altro evento a cui i cerignolani sono molto affezionati, e che rappresenta un momento di tradizione unito a quello della processione e della passeggiata alle giostre.
Una cittadina propone di destinare i soldi dei fuochi pirotecnici alle persone indigenti. Inoltre, come molti padroni di animali domestici hanno più volte rilevato, si potrebbero evitare i fuochi per la salute e la tranquillità di cani e gatti.
Qualcuno, tra i commenti, ricorda che il Vescovo Mons. Renna, anni addietro, decise di destinare i fondi per lo spettacolo pirotecnico ai terremotati di Amatrice. Ma c'è anche chi ricorda le polemiche che seguirono tale gesto di benevolenza.
C'è pure chi, invece, sottolinea la necessità di rimettere in moto le varie maestranze legate alla festa patronale, dopo due anni di stop forzato. E chi dichiara, senza mezzi termini: "Che festa patronale sarebbe, senza luminarie e fuochi d'artificio?".
"Ci aspetta un inverno molto difficile, tra rincari per il gas e inflazione alle stelle, se cominciassimo a ridimensionare le spese per la festa patronale non sarebbe male", aggiunge qualcuno.
La festa ci sarà comunque, e ogni cerignolano sceglierà di viverla a modo suo. Quindi, non ci resta che augurare buona festa patronale a tutti.
Ma è anche vero che, trattandosi di una ricorrenza che coinvolge l'intera città, suscita riflessioni e punti di vista diversi tra i cittadini, che si dividono equamente tra coloro che intendono seguire la tradizione "a tutti i costi" e quelli che, invece, vorrebbero apportare modifiche e innovazioni ad un programma che si ripete uguale da tempo immemore.
Su alcuni profili social, in questi giorni, circolano le proposte di alcuni cittadini. In particolare, ci ha colpito quella del dottor Michele Buttiglione, il quale- ricordando (a chi se ne fosse dimenticato) che sta per essere emesso a breve un decreto che fissa la riduzione del 40% della pubblica illuminazione in considerazione della grave crisi energetica, prospetta la possibilità di limitare le luminarie solo alla piazza principale della città, cioè Piazza Duomo.
Il medico veterinario si appella al buon senso dei cerignolani e all'Amministrazione comunale che-così facendo- potrebbe ottenere un cospicuo risparmio energetico.
Da alcune fonti, però, apprendiamo che probabilmente sarà la proprio zona di Piazza Duomo ad essere sprovvista, quest'anno, delle luminarie, a causa di problemi tecnici di allaccio.
Oltre alle luminarie, un altro "capitolo di spesa" della festa patronale è senz'altro occupato dai fuochi pirotecnici, altro evento a cui i cerignolani sono molto affezionati, e che rappresenta un momento di tradizione unito a quello della processione e della passeggiata alle giostre.
Una cittadina propone di destinare i soldi dei fuochi pirotecnici alle persone indigenti. Inoltre, come molti padroni di animali domestici hanno più volte rilevato, si potrebbero evitare i fuochi per la salute e la tranquillità di cani e gatti.
Qualcuno, tra i commenti, ricorda che il Vescovo Mons. Renna, anni addietro, decise di destinare i fondi per lo spettacolo pirotecnico ai terremotati di Amatrice. Ma c'è anche chi ricorda le polemiche che seguirono tale gesto di benevolenza.
C'è pure chi, invece, sottolinea la necessità di rimettere in moto le varie maestranze legate alla festa patronale, dopo due anni di stop forzato. E chi dichiara, senza mezzi termini: "Che festa patronale sarebbe, senza luminarie e fuochi d'artificio?".
"Ci aspetta un inverno molto difficile, tra rincari per il gas e inflazione alle stelle, se cominciassimo a ridimensionare le spese per la festa patronale non sarebbe male", aggiunge qualcuno.
La festa ci sarà comunque, e ogni cerignolano sceglierà di viverla a modo suo. Quindi, non ci resta che augurare buona festa patronale a tutti.