Attualità
Ferragosto: da dove derivano il nome e le origini della ricorrenza
Tra passato e presente qualche cenno alla ricorrenza che celebra il "clou" dell'estate
Italia - lunedì 15 agosto 2022
12.17
Lo sapete che la festività del Ferragosto è tipicamente italiana? Per il fatto che la ricorrenza "cade" durante l'estate, per noi italiani equivale (come la Pasquetta) alla classica "gita fuori porta" al mare, nei boschi, in montagna.
Il termine "Ferragosto" risale al periodo dell'antica Roma, e si riferisce all'espressione "Feriae Augusti" , una festività che venne introdotta nel 18 a.C. dall'Imperatore Ottaviano Augusto.
Anticamente le festività si concentravano in prossimità del "Ferragosto" per garantire un periodo di riposo a chi si era dedicato alla coltivazione della terra.
Questo lasso di tempo era anche denominato "Augustali", ed era caratterizzato da parate di animali e corse di cavalli. Al vincitore veniva attribuito il c.d. "pallium", un drappo di stoffa. Da qui il nome "Palio dell'Assunta", che si svolge nella città di Siena il 16 Agosto.
La parola "Ferragosto" si riferisce alla circostanza che il sole in questi giorni raggiunge il suo culmine, e quindi i raggi sono più caldi che in altri periodi dell'estate.
La tradizione di partire per una gita fuori porta il giorno di Ferragosto è di derivazione fascista. Durante il mese di Agosto il regime organizzava gite a cui partecipavano persone di varie estrazioni sociali.
In genere gli spostamenti avvenivano in giornata, quindi si prevedeva il "pranzo a sacco", usanza in voga ancora oggi.
Nel giorno di Ferragosto in tutta Italia vi sono eventi ed iniziative, sia di tipo religioso (per la ricorrenza della Madonna dell'Assunta), che di altro tipo.
Nei giorni che precedono e seguono il 15 Agosto, soprattutto nel Sud Italia, è un pullulare di feste patronali che attirano turisti e visitatori.
Il pranzo di Ferragosto per chi rimaneva a casa
La festa veniva si sentiva anche in "cucina": nella tradizione locale, tra le pietanze da non far mancare, c'era "u gadducce", pietanza a base di galletto ruspante, piatto tipico del folklore popolare della capitanata in genere. La sua preparazione tipica era fatta col sugo, anche questo simbolo di festa, mangiato con la pasta fatta in casa, in questo caso i classici "torchi".
A proposito di "gadducce"..., il dialetto popolare riporta il detto: "Chi mange gadducce, e chi gnotte veloine" a sottolineare come la pietanza si leghi, anche in senso metaforico, a momenti di gioia e convivialità.
Oggigiorno il pranzo di Ferragosto si è adeguato ai tempi e oltre al pranzo a sacco della gita fuori porta, si è soliti andare a mangiar "fuori", prenotando in ristoranti e trattorie.
Il termine "Ferragosto" risale al periodo dell'antica Roma, e si riferisce all'espressione "Feriae Augusti" , una festività che venne introdotta nel 18 a.C. dall'Imperatore Ottaviano Augusto.
Anticamente le festività si concentravano in prossimità del "Ferragosto" per garantire un periodo di riposo a chi si era dedicato alla coltivazione della terra.
Questo lasso di tempo era anche denominato "Augustali", ed era caratterizzato da parate di animali e corse di cavalli. Al vincitore veniva attribuito il c.d. "pallium", un drappo di stoffa. Da qui il nome "Palio dell'Assunta", che si svolge nella città di Siena il 16 Agosto.
La parola "Ferragosto" si riferisce alla circostanza che il sole in questi giorni raggiunge il suo culmine, e quindi i raggi sono più caldi che in altri periodi dell'estate.
La tradizione di partire per una gita fuori porta il giorno di Ferragosto è di derivazione fascista. Durante il mese di Agosto il regime organizzava gite a cui partecipavano persone di varie estrazioni sociali.
In genere gli spostamenti avvenivano in giornata, quindi si prevedeva il "pranzo a sacco", usanza in voga ancora oggi.
Nel giorno di Ferragosto in tutta Italia vi sono eventi ed iniziative, sia di tipo religioso (per la ricorrenza della Madonna dell'Assunta), che di altro tipo.
Nei giorni che precedono e seguono il 15 Agosto, soprattutto nel Sud Italia, è un pullulare di feste patronali che attirano turisti e visitatori.
Il pranzo di Ferragosto per chi rimaneva a casa
La festa veniva si sentiva anche in "cucina": nella tradizione locale, tra le pietanze da non far mancare, c'era "u gadducce", pietanza a base di galletto ruspante, piatto tipico del folklore popolare della capitanata in genere. La sua preparazione tipica era fatta col sugo, anche questo simbolo di festa, mangiato con la pasta fatta in casa, in questo caso i classici "torchi".
A proposito di "gadducce"..., il dialetto popolare riporta il detto: "Chi mange gadducce, e chi gnotte veloine" a sottolineare come la pietanza si leghi, anche in senso metaforico, a momenti di gioia e convivialità.
Oggigiorno il pranzo di Ferragosto si è adeguato ai tempi e oltre al pranzo a sacco della gita fuori porta, si è soliti andare a mangiar "fuori", prenotando in ristoranti e trattorie.