Territorio
Fermo pesca nel mare Adriatico: in Puglia stop al pesce fresco in tavola da Manfredonia a Bari
A dare notizia del blocco che durerà dal 16 Agosto al 29 Settembre è Coldiretti Pesca Puglia
Puglia - sabato 17 agosto 2024
Comunicato Stampa
E' scattato a partire da ieri, 16 Agosto, e sino al 29 Settembre il blocco delle attività di pesca lungo l'Adriatico, che in Puglia si estenderà da Manfredonia sino a Bari.
Lo ha annunciato Coldiretti Pesca Puglia, sottolineando che il settore della pesca e dell'acquacoltura in Puglia vale circa 225 milioni di euro con una flotta che impegna regolarmente 1.455 battelli, ossia il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di Manfredonia, Molfetta, su Barese, Salento (dati CREA).
Coldiretti Pesca Puglia ci tiene però a precisare che "nonostante l'interruzione delle attività sulle tavole sarà comunque possibile trovare prodotto ittico italiano, dal pesce azzurro come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a orate, spigole, cannocchie, sogliole, vongole e cozze provenienti dalle barche della piccola pesca, dalle draghe e dall'acquacoltura".
Il consiglio è quindi quello di analizzare attentamente le informazioni riportate sull'etichetta nei supermercati e sui banchi delle pescherie. Per garantire reale trasparenza occorrerebbe arrivare all'etichettatura obbligatoria dell'origine anche nei ristoranti.
"Quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle nostre tavole sono stranieri- dichiara Coldiretti Pesca Puglia- spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto perché non vige l'obbligo di indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti che provengono dall'estero, che hanno meno garanzie rispetto a quello made in Italy. Il fermo non deve essere una mera restrizione dei tempi di pesca, misure già abusate dai regolamenti comunitari, ma deve avere come obiettivo quello di tutelare le risorse target nelle fasi biologiche più importanti, quali la nascita e l'accrescimento dei giovanili.
Tale fase di tutela non può essere disgiunta dall'attenzione alla sostenibilità economica delle imprese di pesca coinvolte dalla misura di fermo e dalla sostenibilità sociale per la tenuta dei territori costieri e delle tante economie collegate alla produzione ittica quale il commercio, la ristorazione, il turismo, la cantieristica", ha aggiunto Coldiretti Impresapesca.
Lo ha annunciato Coldiretti Pesca Puglia, sottolineando che il settore della pesca e dell'acquacoltura in Puglia vale circa 225 milioni di euro con una flotta che impegna regolarmente 1.455 battelli, ossia il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di Manfredonia, Molfetta, su Barese, Salento (dati CREA).
Coldiretti Pesca Puglia ci tiene però a precisare che "nonostante l'interruzione delle attività sulle tavole sarà comunque possibile trovare prodotto ittico italiano, dal pesce azzurro come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a orate, spigole, cannocchie, sogliole, vongole e cozze provenienti dalle barche della piccola pesca, dalle draghe e dall'acquacoltura".
Il consiglio è quindi quello di analizzare attentamente le informazioni riportate sull'etichetta nei supermercati e sui banchi delle pescherie. Per garantire reale trasparenza occorrerebbe arrivare all'etichettatura obbligatoria dell'origine anche nei ristoranti.
"Quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle nostre tavole sono stranieri- dichiara Coldiretti Pesca Puglia- spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto perché non vige l'obbligo di indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti che provengono dall'estero, che hanno meno garanzie rispetto a quello made in Italy. Il fermo non deve essere una mera restrizione dei tempi di pesca, misure già abusate dai regolamenti comunitari, ma deve avere come obiettivo quello di tutelare le risorse target nelle fasi biologiche più importanti, quali la nascita e l'accrescimento dei giovanili.
Tale fase di tutela non può essere disgiunta dall'attenzione alla sostenibilità economica delle imprese di pesca coinvolte dalla misura di fermo e dalla sostenibilità sociale per la tenuta dei territori costieri e delle tante economie collegate alla produzione ittica quale il commercio, la ristorazione, il turismo, la cantieristica", ha aggiunto Coldiretti Impresapesca.