FdI Cerignola sul commissariamento del Consorzio
Rifiuti, Fratelli d'Italia Cerignola: «Un tardivo commissariamento che evidenzia i disastri di Metta e della Regione»
Cerignola - martedì 24 settembre 2019
13.09 Comunicato Stampa
Il commissariamento del Consorzio Bacino Fg 4 denuncia una volta di più il fallimento della politica dei rifiuti del sindaco Franco Metta e l'attenzione (forse) tardiva di una Regione che ha lasciato correre per 4 anni e ricorre a provvedimenti eclatanti solo a ridosso delle Regionali 2020.
Ieri il commissario Ager Gianfranco Grandaliano è diventato commissario dell'ambito di Cerignola e 5 Reali Siti, giustificando la deposizione di Metta con la mancata costruzione del VI lotto della discarica di Forcone Cafiero. Ma tutta la mancata applicazione dell'Aia 66/2014, l'ultima rilasciata dalla Regione Puglia, non è certo storia recente. Sin dalla campagna elettorale l'attuale primo cittadino cerignolano si era abbandonato a posizioni dure, ribadite anche nelle linee programmatiche approvate in Consiglio comunale a fine luglio 2015: «Mai il VI lotto o non sarò più sindaco di Cerignola». Chiaramente, poi l'avvocato con la fascia ha pure negato tutto con viso bronzeo, incurante di verbali e video ad imperitura memoria
I disastri di Metta: Così, niente messa in sicurezza del V lotto esaurito (con fiumi di percolato nelle falde evidenziate nel 2017 dall'Ager), niente costruzione del VI, niente 16 celle per la biostabilizzazione, niente compostaggio. Frattanto spostava servizi da sempre erogati da Sia Srl ad altri privati. La Srl di Forcone Cafiero affondava con sole spese e zero entrate, perché con la discarica sequestrata non entravano neppure i soldi del conferimento intra ed extra Bacino. E, prima che Sia portasse le carte in tribunale, per la dichiarazione fallimento o la concessione del concordato preventivo, tra un'ipotesi di privatizzazione ed un auto-sconto sui debiti di Cerignola verso Sia (da 4,4 propone 2,7 milioni), si consumava l'episodio dei biscotti. A tratti, la scena di un disastro programmato.
E ancora, tre Comuni della Bat, in rottura con Metta lasciavano il Consorzio e costituivano l'Aro Bt3. La Tari schizzava in 2 anni del 61% in più. Nell'estate 2018 abbiamo avuto tonnellate di rifiuti prima per strada e poi all'interporto per 3 mesi. E lui a parlare da solo davanti ad una telecamera, insultando mezzo mondo, sedicente amico di Grandaliano ad intermittenza, convincendosi di essere il migliore.
I disastri della Regione: Né la Regione è esente da colpe: dalle Giunte di Nichi Vendola fino a quella di Michele Emiliano, sul tema rifiuti è un disastro. Solo 2 o 3 gli impianti disponibili in Puglia, a fronte del fabbisogno di 258 Comuni. Ciò, perché da 15 anni si dice "no" a tutto: a discariche, termovalorizzatori, convinti che con la differenziata utopisticamente al 75% si risolvesse tutto. E invece i costi di trasporto sono andati alle stelle, le città sono sporche e pericolose dal punto di vista sanitario.
Sulla mancata attuazione dell'ultima Aia, a Cerignola, solo a dicembre 2016 la Regione s'è svegliata, col primo commissariamento: Aseco Spa (partecipata di Aqp) veniva a Forcone Cafiero a costruire quel che Metta non aveva fatto, mettendo le mani sulla nostra Aia (ormai persa) e ridurci ad ospiti in casa nostra, a prezzi esorbitanti e mai stabiliti per il futuro.
Ma le Regionali 2020 si avvicinano, ed allora la politica del potere si alimenta: il 5 settembre erano arrivate già le nomine commissariali connesse ai servizi di raccolta, spazzamento e trasporto negli Aro. Ieri si sono finalmente accorti che Metta in questi 4 anni ha quasi fatto fallire un'azienda dalle floride prospettive e isolato Cerignola in un enorme cumulo di maleodoranti e costosi rifiuti.
Ieri il commissario Ager Gianfranco Grandaliano è diventato commissario dell'ambito di Cerignola e 5 Reali Siti, giustificando la deposizione di Metta con la mancata costruzione del VI lotto della discarica di Forcone Cafiero. Ma tutta la mancata applicazione dell'Aia 66/2014, l'ultima rilasciata dalla Regione Puglia, non è certo storia recente. Sin dalla campagna elettorale l'attuale primo cittadino cerignolano si era abbandonato a posizioni dure, ribadite anche nelle linee programmatiche approvate in Consiglio comunale a fine luglio 2015: «Mai il VI lotto o non sarò più sindaco di Cerignola». Chiaramente, poi l'avvocato con la fascia ha pure negato tutto con viso bronzeo, incurante di verbali e video ad imperitura memoria
I disastri di Metta: Così, niente messa in sicurezza del V lotto esaurito (con fiumi di percolato nelle falde evidenziate nel 2017 dall'Ager), niente costruzione del VI, niente 16 celle per la biostabilizzazione, niente compostaggio. Frattanto spostava servizi da sempre erogati da Sia Srl ad altri privati. La Srl di Forcone Cafiero affondava con sole spese e zero entrate, perché con la discarica sequestrata non entravano neppure i soldi del conferimento intra ed extra Bacino. E, prima che Sia portasse le carte in tribunale, per la dichiarazione fallimento o la concessione del concordato preventivo, tra un'ipotesi di privatizzazione ed un auto-sconto sui debiti di Cerignola verso Sia (da 4,4 propone 2,7 milioni), si consumava l'episodio dei biscotti. A tratti, la scena di un disastro programmato.
E ancora, tre Comuni della Bat, in rottura con Metta lasciavano il Consorzio e costituivano l'Aro Bt3. La Tari schizzava in 2 anni del 61% in più. Nell'estate 2018 abbiamo avuto tonnellate di rifiuti prima per strada e poi all'interporto per 3 mesi. E lui a parlare da solo davanti ad una telecamera, insultando mezzo mondo, sedicente amico di Grandaliano ad intermittenza, convincendosi di essere il migliore.
I disastri della Regione: Né la Regione è esente da colpe: dalle Giunte di Nichi Vendola fino a quella di Michele Emiliano, sul tema rifiuti è un disastro. Solo 2 o 3 gli impianti disponibili in Puglia, a fronte del fabbisogno di 258 Comuni. Ciò, perché da 15 anni si dice "no" a tutto: a discariche, termovalorizzatori, convinti che con la differenziata utopisticamente al 75% si risolvesse tutto. E invece i costi di trasporto sono andati alle stelle, le città sono sporche e pericolose dal punto di vista sanitario.
Sulla mancata attuazione dell'ultima Aia, a Cerignola, solo a dicembre 2016 la Regione s'è svegliata, col primo commissariamento: Aseco Spa (partecipata di Aqp) veniva a Forcone Cafiero a costruire quel che Metta non aveva fatto, mettendo le mani sulla nostra Aia (ormai persa) e ridurci ad ospiti in casa nostra, a prezzi esorbitanti e mai stabiliti per il futuro.
Ma le Regionali 2020 si avvicinano, ed allora la politica del potere si alimenta: il 5 settembre erano arrivate già le nomine commissariali connesse ai servizi di raccolta, spazzamento e trasporto negli Aro. Ieri si sono finalmente accorti che Metta in questi 4 anni ha quasi fatto fallire un'azienda dalle floride prospettive e isolato Cerignola in un enorme cumulo di maleodoranti e costosi rifiuti.