“Essere genitori oggi”: se ne parla nel progetto “Noi futuro della Terra” dell’associazione Kama a Cerignola
L'incontro si terrà Giovedì 2 Febbraio presso la ludoteca "Isola Felice" in zona Fornaci
Cerignola - lunedì 30 gennaio 2023
8.48
E' in pieno svolgimento il progetto denominato "Noi futuro della Terra", promosso e organizzato dall'associazione di promozione sociale "Kama" di Cerignola, nell'ambito dell'Avviso Sociale "Puglia Capitale Sociale 3.0".
Il percorso, completamente gratuito, è rivolto a bambini con età compresa tra i 6 e i 10 anni, e coinvolge anche i genitori, gli anziani e i ragazzi autistici attraverso incontri e laboratori condotti e guidati da esperti e professionisti nel campo educativo. Tra gli obiettivi del progetto, finanziato dalla Regione Puglia, c'è la realizzazione di una piccola "comunità educante", basata sui principali della solidarietà e condivisione.
Giovedì 2 Febbraio, con inizio alle ore 16.30 presso la Ludoteca "Isola Felice" in zona Fornaci a Cerignola è previsto un incontro interessante rivolto ai genitori. A condurre e guidare i partecipanti ci sarà la dott.ssa Rosaria Dimodugno, pedagogista ed esperta nella valorizzazione della genitorialità, che da circa 15 anni si occupa di minori e adolescenti.
Abbiamo rivolto a questa professionista di Cerignola alcune domande per inquadrare i temi che andrà a trattare durante questo percorso guidato alla (ri)scoperta della genitorialità, e in particolare delle criticità che oggi i genitori devono affrontare per educare al meglio i propri figli.
Essere genitori implica anche un percorso di conoscenza di se stessi: dalla Sua esperienza le risulta che invece molte persone siano inconsapevoli del ruolo (impegnativo) che devono ricoprire?
La mia formazione specifica mi ha portato a trattare e approfondire in tutte le sue sfaccettature il delicato tema della genitorialità. Il mio proposito è di guidare i genitori, spesso appunto ignari o inconsapevoli di ciò che significa essere genitori oggi, verso la scoperta, prima, e la valorizzazione, poi, delle loro specifiche competenze genitoriali. Come?
Partendo dal guardarsi dentro come persone e individuando insieme il modo migliore di comunicare e relazionarsi con se stessi, in coppia, con i figli. In seguito, attraversando un cambiamento di prospettiva che mira a sviluppare un tipo di comunicazione fatta di domande appropriate poste al momento opportuno. L'obiettivo è di arrivare ad un nuovo modo di essere genitori all'interno della relazione con i propri figli, per essere capaci di: Ascoltare; Andare oltre; Accettare; Costruire.
Quali sono, secondo Lei, le principali lacune e i problemi che riscontra durante i colloqui, e quali le possibili soluzioni?
Le difficoltà educative che più spesso i genitori mi riportano in relazione al rapporto con i figli, si possono raggruppare in queste macro-frasi ricorrenti: 1) Mio figlio/a non mi ascolta; 2) Nostro figlio/a fa sempre di testa sua, perché è (e qui partono etichette, giudizi, svalutazioni); 3) Mio figlio/a non è come me (io alla sua età ero…, ai miei tempi io…, ecc.), 4) Nostro figlio/a non rispetta le regole che gli imponiamo. Per compiere il primo passo che permetta di modificare una situazione educativa disfunzionale (e quindi non corretta), è necessario acquisire la piena consapevolezza di ciò che accade nel momento in cui si entra in relazione con il proprio figlio/a, e quindi individuare le lacune che andrebbero colmate. Una volta individuate, entra in gioco la parte più difficile e anche dolorosa, perché comporta nei genitori e nei figli un reciproco cambio di prospettiva. Si può quindi intervenire introducendo nuove azioni educative e comunicative più efficaci e sane.
Qual è la frase, l'affermazione, sulla quale-secondo Lei- ogni genitore dovrebbe riflettere?
Mi piace molto questa affermazione di Marian Wright Edelman, attivista statunitense per i diritti dell'infanzia. Credo che riassuma in poche parole la riflessione che ogni genitore dovrebbe fare spesso, per migliorarsi come persone e nel suo ruolo educativo: "Non hai avuto modo di scegliere i genitori che ti sei trovato, ma hai modo di poter scegliere quale genitore potrai essere".
Con professionalità e delicatezza la dottoressa Dimodugno si rivolgerà ai genitori partecipanti al progetto, per guidarli e spronarli ad affrontare nel modo più consono le gioie e le difficoltà che incontreranno nella loro avventura genitoriale.
Il percorso, completamente gratuito, è rivolto a bambini con età compresa tra i 6 e i 10 anni, e coinvolge anche i genitori, gli anziani e i ragazzi autistici attraverso incontri e laboratori condotti e guidati da esperti e professionisti nel campo educativo. Tra gli obiettivi del progetto, finanziato dalla Regione Puglia, c'è la realizzazione di una piccola "comunità educante", basata sui principali della solidarietà e condivisione.
Giovedì 2 Febbraio, con inizio alle ore 16.30 presso la Ludoteca "Isola Felice" in zona Fornaci a Cerignola è previsto un incontro interessante rivolto ai genitori. A condurre e guidare i partecipanti ci sarà la dott.ssa Rosaria Dimodugno, pedagogista ed esperta nella valorizzazione della genitorialità, che da circa 15 anni si occupa di minori e adolescenti.
Abbiamo rivolto a questa professionista di Cerignola alcune domande per inquadrare i temi che andrà a trattare durante questo percorso guidato alla (ri)scoperta della genitorialità, e in particolare delle criticità che oggi i genitori devono affrontare per educare al meglio i propri figli.
Essere genitori implica anche un percorso di conoscenza di se stessi: dalla Sua esperienza le risulta che invece molte persone siano inconsapevoli del ruolo (impegnativo) che devono ricoprire?
La mia formazione specifica mi ha portato a trattare e approfondire in tutte le sue sfaccettature il delicato tema della genitorialità. Il mio proposito è di guidare i genitori, spesso appunto ignari o inconsapevoli di ciò che significa essere genitori oggi, verso la scoperta, prima, e la valorizzazione, poi, delle loro specifiche competenze genitoriali. Come?
Partendo dal guardarsi dentro come persone e individuando insieme il modo migliore di comunicare e relazionarsi con se stessi, in coppia, con i figli. In seguito, attraversando un cambiamento di prospettiva che mira a sviluppare un tipo di comunicazione fatta di domande appropriate poste al momento opportuno. L'obiettivo è di arrivare ad un nuovo modo di essere genitori all'interno della relazione con i propri figli, per essere capaci di: Ascoltare; Andare oltre; Accettare; Costruire.
Quali sono, secondo Lei, le principali lacune e i problemi che riscontra durante i colloqui, e quali le possibili soluzioni?
Le difficoltà educative che più spesso i genitori mi riportano in relazione al rapporto con i figli, si possono raggruppare in queste macro-frasi ricorrenti: 1) Mio figlio/a non mi ascolta; 2) Nostro figlio/a fa sempre di testa sua, perché è (e qui partono etichette, giudizi, svalutazioni); 3) Mio figlio/a non è come me (io alla sua età ero…, ai miei tempi io…, ecc.), 4) Nostro figlio/a non rispetta le regole che gli imponiamo. Per compiere il primo passo che permetta di modificare una situazione educativa disfunzionale (e quindi non corretta), è necessario acquisire la piena consapevolezza di ciò che accade nel momento in cui si entra in relazione con il proprio figlio/a, e quindi individuare le lacune che andrebbero colmate. Una volta individuate, entra in gioco la parte più difficile e anche dolorosa, perché comporta nei genitori e nei figli un reciproco cambio di prospettiva. Si può quindi intervenire introducendo nuove azioni educative e comunicative più efficaci e sane.
Qual è la frase, l'affermazione, sulla quale-secondo Lei- ogni genitore dovrebbe riflettere?
Mi piace molto questa affermazione di Marian Wright Edelman, attivista statunitense per i diritti dell'infanzia. Credo che riassuma in poche parole la riflessione che ogni genitore dovrebbe fare spesso, per migliorarsi come persone e nel suo ruolo educativo: "Non hai avuto modo di scegliere i genitori che ti sei trovato, ma hai modo di poter scegliere quale genitore potrai essere".
Con professionalità e delicatezza la dottoressa Dimodugno si rivolgerà ai genitori partecipanti al progetto, per guidarli e spronarli ad affrontare nel modo più consono le gioie e le difficoltà che incontreranno nella loro avventura genitoriale.