Emergenza topi, Gentile chiede l'intervento dell'Asl
L’europarlamentare: “Fino a quando si potrà approfittare della nostra pazienza?”
Cerignola - martedì 15 settembre 2015
19.26
L'europarlamentare Elena Gentile chiede l'intervento del commissario ASL Foggia Vito Piazzolla in merito all'emergenza ratti nel centro abitato di Cerignola. "Visto l'approccio finora palesemente dilettantesco e, comunque, insufficiente per la soluzione del problema da parte dell'amministrazione comunale, urge intervenga l'ASL", è il commento dell'on. Gentile che aggiunge "Su un tema così delicato non ho alcuna intenzione di polemizzare né di procurare allarme ma semplicemente, da medico, conosco la moltitudine di nefaste conseguenze che la presenza di tali animali in punti nevralgici della città potrebbe procurare, e temo che l'attuale amministrazione comunale ne stia sottovalutando i rischi per la salute di tutti noi".
L'on. Gentile chiama in causa il sindaco Franco Metta: "Il primo cittadino avrebbe dovuto in primo luogo provvedere per la sanificazione dei siti più sensibili, emanando ordinanze sindacali urgenti nei confronti dei proprietari di opifici dismessi e abbandonati, di interi immobili chiusi da tempo immemore, suoli in assoluto degrado, in modo che – nei ristretti tempi previsti dalle medesime ordinanze – si provvedesse alla rispettiva sanificazione. In caso di inottemperanza, si fosse provveduto in supplenza, con costi relativi a carico degli inadempienti, affidando i relativi lavori, al pari di quelli di competenza comunale – previa procedura di evidenza pubblica - a ditte esperte della materia, programmando una sanificazione, prima straordinaria e poi periodica, di tutti i luoghi a rischio (fogne, acque stagnanti etc)".
"Fino a quando si potrà approfittare della nostra pazienza?" , conclude Elena Gentile
L'on. Gentile chiama in causa il sindaco Franco Metta: "Il primo cittadino avrebbe dovuto in primo luogo provvedere per la sanificazione dei siti più sensibili, emanando ordinanze sindacali urgenti nei confronti dei proprietari di opifici dismessi e abbandonati, di interi immobili chiusi da tempo immemore, suoli in assoluto degrado, in modo che – nei ristretti tempi previsti dalle medesime ordinanze – si provvedesse alla rispettiva sanificazione. In caso di inottemperanza, si fosse provveduto in supplenza, con costi relativi a carico degli inadempienti, affidando i relativi lavori, al pari di quelli di competenza comunale – previa procedura di evidenza pubblica - a ditte esperte della materia, programmando una sanificazione, prima straordinaria e poi periodica, di tutti i luoghi a rischio (fogne, acque stagnanti etc)".
"Fino a quando si potrà approfittare della nostra pazienza?" , conclude Elena Gentile