Speciale
Emergenza Coronavirus, i consigli della psicologa dott.ssa Anna Rita Ungaro
Consigli sulle emozioni più comuni nel periodo di emergenza: “paura”, “ansia”, “panico”, “negazione del pericolo”
Cerignola - mercoledì 25 marzo 2020
12.42
Sono la dott.ssa Anna Rita Ungaro, Psicologa – Psicoterapeuta e Psicologa dell'Emergenza. Da circa 10 anni collaboro con la Società Italiana Psicologi dell'Emergenza Sipem Sos Puglia, un'associazione di volontariato iscritta all'Elenco delle Associazioni di Volontariato per la Protezione Civile e facente parte della Sipem Sos Federazione (Società Italiana di Psicologia dell'Emergenza Social Support Federazione) nella quale operano Psicologi e Psicoterapeutici adeguatamente formati che intervengono nell'ambito delle emergenze e degli eventi critici.
Alcuni degli interventi effettuati personalmente hanno riguardato l' Esplosione per fuga di gas, palazzo Via De Amicis, Foggia (giugno 2014) e Scontro dei treni Andria - Corato (Luglio 2016).
Mi occupo di formazione per la tutela psicofisica di soccorritori e volontari di Croce Rossa, Protezione Civile, nonché delle Forze dell'Ordine e di tutto il personale che opera costantemente nelle emergenze a vario titolo.
Con la piena collaborazione della redazione di CerignolaViva sono qui oggi per fornire alla cittadinanza un piccolo contributo per quel che riguarda il mio ambito professionale e la mia esperienza in merito alle emozioni vissute durante il Coronavirus, spero utile a chiarire i molteplici dubbi e paure che ognuno di noi sta provando.
Trovandoci di fronte ad un fenomeno inedito, una emergenza che non ha pari e che ci ha visti costretti a privarci delle libertà, del lavoro, degli affetti, della quotidianità.
Di fronte a tutto questo come è cambiato il nostro modo di pensare? Quali sono le emozioni più comuni, quali sono sane e quali sfociano nel patologico? È interessante avere qualche pista per iniziare a capire come agiamo di fronte a questa nuova condizione.
Intanto Iniziamo a fare chiarezza sull'emozione più nota, la più antica: La Paura, un'emozione che nasce con lo scopo di preservarci da un reale pericolo, proteggerci, se contenuta e motivata, però!
Quando una paura è determinata da una situazione non realmente pericolosa che dipende dal pericolo percepito e, quindi, meno pericolosa di quanto il soggetto avverta, degenera provocando ansia ingiustificata, stiamo parlando di fobia. Ad esempio, quando siamo a casa e stiamo rispettando tutte le regole del decreto, tutte le precauzioni necessarie a preservarci dal pericolo di contagio, ma nonostante ciò abbiamo comunque tanta paura.
Pertanto quando la Paura diventa eccessiva, smisurata, o quando porta a comportamenti irrazionali ed esagerati che non hanno nulla a che fare con l'elemento che crea paura, sfocia in quel che si chiama "Panico", che è l'altra faccia della medaglia.
Il panico è un fenomeno intensissimo e acuto di paura o di ansia. Pensiamo infatti alla corsa ai supermercati, ai treni o anche ai tabaccai, fenomeni irrazionali e irragionevoli sì, ma non per questo criticabili poiché, per quanto irrazionali nell'Italia del 2020, in questa situazione particolare sono comunque comprensibili: "la paura di poter restare chiuso in casa senza alimenti e di morire di fame è il timore più ancestrale dell'essere umano."
Il Panico infatti, è sempre determinato dalla prospettiva di eventi futuri. La crisi di panico è scatenata dalla concomitanza di quattro concause:
Quindi se stiamo provando queste emozioni in maniera troppo intensa, fermiamoci un attimo a riflettere, capiamo quali sono i comportamenti e i pensieri che scatenano la nostra ansia, il nostro stato di allerta e proviamo a riconoscerle per quelle che sono (ad esempio: "mi sento spaventato" oppure "mi sento triste") e poi provare a lasciarle andare, senza tentare di risolverle, controllarle o nasconderle. Questo potrebbe essere un buon modo per liberarsi dal carico di emozioni che comprensibilmente si agitano dentro di noi in questi giorni.
Rimando l'appuntamento con i lettori a sabato 28 marzo, darò consigli su come gestire le nostre emozioni.
Dott.ssa Anna Rita Ungaro
Alcuni degli interventi effettuati personalmente hanno riguardato l' Esplosione per fuga di gas, palazzo Via De Amicis, Foggia (giugno 2014) e Scontro dei treni Andria - Corato (Luglio 2016).
Mi occupo di formazione per la tutela psicofisica di soccorritori e volontari di Croce Rossa, Protezione Civile, nonché delle Forze dell'Ordine e di tutto il personale che opera costantemente nelle emergenze a vario titolo.
Con la piena collaborazione della redazione di CerignolaViva sono qui oggi per fornire alla cittadinanza un piccolo contributo per quel che riguarda il mio ambito professionale e la mia esperienza in merito alle emozioni vissute durante il Coronavirus, spero utile a chiarire i molteplici dubbi e paure che ognuno di noi sta provando.
Trovandoci di fronte ad un fenomeno inedito, una emergenza che non ha pari e che ci ha visti costretti a privarci delle libertà, del lavoro, degli affetti, della quotidianità.
Di fronte a tutto questo come è cambiato il nostro modo di pensare? Quali sono le emozioni più comuni, quali sono sane e quali sfociano nel patologico? È interessante avere qualche pista per iniziare a capire come agiamo di fronte a questa nuova condizione.
Intanto Iniziamo a fare chiarezza sull'emozione più nota, la più antica: La Paura, un'emozione che nasce con lo scopo di preservarci da un reale pericolo, proteggerci, se contenuta e motivata, però!
Quando una paura è determinata da una situazione non realmente pericolosa che dipende dal pericolo percepito e, quindi, meno pericolosa di quanto il soggetto avverta, degenera provocando ansia ingiustificata, stiamo parlando di fobia. Ad esempio, quando siamo a casa e stiamo rispettando tutte le regole del decreto, tutte le precauzioni necessarie a preservarci dal pericolo di contagio, ma nonostante ciò abbiamo comunque tanta paura.
Pertanto quando la Paura diventa eccessiva, smisurata, o quando porta a comportamenti irrazionali ed esagerati che non hanno nulla a che fare con l'elemento che crea paura, sfocia in quel che si chiama "Panico", che è l'altra faccia della medaglia.
Il panico è un fenomeno intensissimo e acuto di paura o di ansia. Pensiamo infatti alla corsa ai supermercati, ai treni o anche ai tabaccai, fenomeni irrazionali e irragionevoli sì, ma non per questo criticabili poiché, per quanto irrazionali nell'Italia del 2020, in questa situazione particolare sono comunque comprensibili: "la paura di poter restare chiuso in casa senza alimenti e di morire di fame è il timore più ancestrale dell'essere umano."
Il Panico infatti, è sempre determinato dalla prospettiva di eventi futuri. La crisi di panico è scatenata dalla concomitanza di quattro concause:
- percezione di pericolo incombente;
- informazioni inaffidabili o contraddittorie sulla natura e sulla entità del rischio;
- presentimento di non essere in grado di adottare adeguate contromisure di protezione e di difesa;
- sensazione che sia rimasto poco tempo per mettersi in salvo.
Quindi se stiamo provando queste emozioni in maniera troppo intensa, fermiamoci un attimo a riflettere, capiamo quali sono i comportamenti e i pensieri che scatenano la nostra ansia, il nostro stato di allerta e proviamo a riconoscerle per quelle che sono (ad esempio: "mi sento spaventato" oppure "mi sento triste") e poi provare a lasciarle andare, senza tentare di risolverle, controllarle o nasconderle. Questo potrebbe essere un buon modo per liberarsi dal carico di emozioni che comprensibilmente si agitano dentro di noi in questi giorni.
Rimando l'appuntamento con i lettori a sabato 28 marzo, darò consigli su come gestire le nostre emozioni.
Dott.ssa Anna Rita Ungaro